sabato 11 gennaio 2025

L'Ombra Ghermisce

 In questo racconto Conan arriva a Xuthal, una città i cui abitanti, per quanto creatori di un'evoluta civiltà, si sono ridotti a passare la maggior parte del loro tempo sotto l'effetto del loto nero, una potente droga. Conan, che a seguito di una disfatta si è ritrovato nel deserto con Natala, una bella schiava, inizialmente ha l'impressione che non ci sia nessuno, anche se trova acqua e cibo.

Ma per la città si aggira Thog una orrenda creatura, anzi divinità, che ogni tanto divora qualcuno. Conan ha modo di parlare con un abitante e si rende conto che questo interlocutore è confuso per via delle allucinazioni date dalla droga. Insomma, tutti stanno bene, non c'è bisogno di faticare, ma esiste un mostro che si nutre degli abitanti, così instupiditi da non prendere alcun provvedimento.

Quasi è meglio tornare nel deserto! Incontrando Thalis, una bella donna alta e snella, Conan e la ragazza vengono a conoscere qualcosa di più sulla città. Thalis è stigiana, non è del posto, ma si è stabilita a Xuthal pur disprezzandone gli abitanti per come si sono ridotti. Da una parte a Xuthal posseggono una tale sapienza scientifica da poter vivere con tutte le comodità. Però, come abbiamo visto, Thog li sta decimando da generazioni e nessuno ha fatto qualcosa per impedirlo. Per conto suo Thalis ammira il cimmero e gli suggerisce di liberarsi di Natala. Cosa che ovviamente il barbaro non fa, e quindi Thalis ha la cattiva idea di cercare di ucciderla personalmente.

E invece... Thalis finisce vittima di Thog, mentre Conan è coinvolto in un combattimento con i cittadini di Xuthal, con molte perdite per questi ultimi, e alla fine combatte con la mostruosità stessa. Ne è ferito, la colpisce ma senza riuscire a eliminarla, e infine la ricaccia in un baratro. Infine, Natala e Conan riescono a lasciare la città.

Questo racconto, oltre a presentare una interessante città decadente, si sofferma sulla gelosia tra le due donne, mentre non approfondisce molto gli aspetti fantascientifici della civiltà degli abitanti. Xuthal è in effetti una città maledetta: come al solito in Howard la civiltà è un fattore di corruzione, si accompagna a un vivere pervertito e innaturale. Gli abitanti sono inebetiti dalla droga e non reagiscono contro un mostro che li sta decimando da moltissimo tempo; la stigiana Thalis che vive in mezzo a loro è bellissima, ma crudele, perfida e marcia nell'animo. Alla fine, come al solito, il barbaro e la procace ragazzotta che si porta dietro sono meglio dei popoli civilizzati. Niente di speciale, ma questo racconto mi è piaciuto.


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