venerdì 30 ottobre 2020

Ebook, rivoluzione mancata?

 Più di dieci anni fa, sono stato uno dei primi che si sono accostati alla nuova ondata di gadget tecnologici per leggere libri in formato digitale. Il mio blog e la pagina collegata riportano le riflessioni che facevo allora, sui prodotti disponibili e su quanto la nuova tecnologica avrebbe modificato l'editoria e il mestiere dello scrivere (un riassunto si può leggere qui). Non c'è dubbio che le aspettative fossero alte. Ma dopo dieci anni abbondanti, possiamo dire che gli ebook siano stati una rivoluzione completa? Proprio no, per vari motivi.


Prendo spunto da un articolo in inglese che ho letto in merito, e aggiungerò del mio.

Innanzitutto la "rivoluzione ebook" è stata un fallimento in termini di lettori. Tra quelli che sono troppo innamorati della sensazione della carta (sono stati ridicolizzati da molti, ma è una cosa che esiste) e quelli che non leggono abbastanza per giustificare nel loro bilancio personale l'acquisto di un gadget specifico per la lettura, abbiamo un mercato digitale del tutto minoritario. Secondo l'articolo la carta stampata si prende ancora l'80 per cento delle vendite, e chissà che in Italia siano anche di più. L'articolo descrive varie vicissitudini di politica dei prezzi, con strascichi legali inclusi, che hanno fatto sì, in pratica, che si giungesse a una situazione in cui a tutti convenga tenere i prezzi relativamente alti. Inizialmente la politica di Amazon era più verso gli sconti, anche perché questi avrebbero dovuto invogliare all'acquisto dei lettori, che non costavano certo poco.

mercoledì 28 ottobre 2020

Eminent Domain

Sempre sperimentato dal sottoscritto su Boardgame Arena, questo gioco ricorda parecchio Race for the Galaxy, in effetti si può dire che ne sia una versione semplificata. Eminent Domain è sempre un gioco di carte, per un numero di giocatori  da 2 a 4, di ambientazione spaziale, e di durata breve. Quindi abbiamo esplorazione e colonizzazione, ricerca, produzione e commercio; c'è anche la guerra ma non si fa tra i giocatori, serve solo a conquistare i pianeti da aggiungere al nostro impero. Decisamente positiva la semplificazione rispetto al suo simile Race for the Galaxy, che si segnala per una grafica un po' astrusa... quello che si può fare con le carte è specificato bene, senza equivoci, non vi sono innumerevoli particolarità (che tanto poi non si esplorano perché il gioco è serrato e non lo consente).

Semplice ma non banale, e con una differenza molto importante: si tratta di un "deck building game," ovvero il mazzo delle carte che il giocatore può pescare si modifica nel corso della partita, e questo ha una influenza fondamentale.


Vediamo come succede. Il giocatore ha un mazzo iniziale di carte che rendono possibile effettuare le azioni come descritto prima: esplorazione, colonizzazione, ricerca, guerra, produzione e commercio. Le ultime due sono in effetti la stessa carta che si può facoltativamente usare per la funzione che si preferisce tra le due. C'è un mazzo da cui pescare (e che si ricrea dalle carte giocate o scartate dal giocatore, carte che vengono rimescolate). Esiste una carta "politica," che si può cambiare per una carta di un altro tipo. Questo comporta una "direzione" che il giocatore imprime alla propria partita, ovviamente. Ma c'è altro.

Le carte hanno due funzioni: un'azione singola, ad esempio si usa una carta "guerra" per prendere un'astronave da combattimento, oppure un "ruolo," ovvero si usa il ruolo militare per giocare multiple carte del medesimo tipo, e reclutare quindi una grossa flotta e non una singola astronave. Questo comporta la pesca di una carta bonus del tipo appropriato da dei mazzi comuni, e questo ha due conseguenze: innanzitutto, se nella tua mano non c'è un certo tipo di carta, quel ruolo puoi giocarlo lo stesso, inoltre nel mazzo di quel giocatore ci sarà una carta militare in più. Più interpreti il ruolo del guerriero più ti capiteranno in mano carte per fare la guerra, e lo stesso per ogni altro ruolo. Ecco perché si chiama deck building game, è un gioco in cui è importante come costruisci il tuo mazzo. Oltre al gioco dei ruoli, ci sono tecnologie che permettono di acquisire nuove carte e di aggiungerle al mazzo, o anche di toglierne definitivamente. Ma passiamo oltre...

lunedì 26 ottobre 2020

Race for the Galaxy

Questo gioco l'ho conosciuto solo tramite la piattaforma online Boardgame Arena. Race for the Galaxy è un gioco di carte, di ambientazione spaziale-fantascientifica, con una modesta interazione fra i partecipanti. Cosa fanno i giocatori? Esplorano pianeti, li colonizzano, scoprono tecnologie, producono merci o risorse e commerciano, partendo da un singolo pianeta e costruendo, ovviamente, un impero interstellare.


Il gioco va in "fasi:" Esplorazione, Progresso, Colonizzazione, Consumo (delle risorse), Produzione. I giocatori selezionano la fase (solo una) che vogliono intraprendere. Poi, con una meccanica praticamente identica a quella di un altro gioco - ovvero Puerto Rico - chi ha selezionato una determinata fase la gioca con un bonus, mentre gli altri possono "accodarsi" in maniera meno efficace.

domenica 25 ottobre 2020

La denuncia dei creatori di Dragonlance contro la Wizard of the Coast

 Premesso che di Dragonlance non ho mai letto nulla, riporto la notizia: Tracy Hickman e Margareth Weis, creatori della fortunata serie di libri fantasy Dragonlance (non solo libri ma anche videogame, ambientazioni per D&D, eccetera), hanno fatto causa alla Wizard of the Coast per mancanza di buona fede nell'applicare un contratto con loro. Cosa è successo?

Come forse saprete, già molti anni fa (1997) la Wizard of the Coast (WotC) è succeduta alla TSR nella proprietà di D&D. Per strano che sia, infatti, una società che possedeva la gallina dalle uova d'oro del gioco di ruolo era riuscita a fallire (nota: a sua volta la WotC è controllata dalla Hasbro fin dal 1999, secondo Wikipedia).

venerdì 23 ottobre 2020

Danza Macabra

 Questo titolo (in inglese, Dark Dance) è l'inizio di una trilogia di Tanith Lee imperniata sulle vicende di un gruppo di vampiri... che forse non sono proprio vampiri al cento per cento, ma non sono nemmeno persone normali. Insomma una storia complicata, lontana dai cliché del genere horror. A dire il vero io considero questo Danza Macabra quasi un fantasy, perché di elementi veramente "da paura" a mio parere non ce n'è, tuttavia la storia è tutt'altro che allegra e i toni non sono certo ottimistici.


La (compianta) autrice, come suo solito, non si lascia incasellare facilmente. Abbiamo una protagonista, Rachaela, vittima di un destino maledetto cui sembra possa sfuggire con uno sforzo di volontà, ma non è così... in realtà in un modo o nell'altro pare obbligata a cadervi. È ricercata, come sua madre un tempo, da una famiglia di strani personaggi, la famiglia degli Scarabae, che sta cercando di non estinguersi. Non vuole andare a vivere con loro, ma la sua esistenza è grama e priva di piacere. Rachaela infatti è sola, priva di affetti, apparentemente condannata a vivere una vita monotona e senza stimoli, tra alloggi modesti e impieghi poco interessanti che le permettono a malapena di andare avanti (è così per quasi tutti noi, ma Tanith Lee ce ne dà una descrizione particolarmente desolante). Diffidente, senza amore; anche con sua madre il rapporto è arido... peraltro la madre si toglie di scena morendo prima dell'inizio degli eventi narrati, per nulla rimpianta da Rachaela. La madre non l'ha mai apprezzata, e viceversa.

venerdì 16 ottobre 2020

Jennifer's Body

Questo film è del 2009, mi ero ripromesso di vederlo tanto tempo fa e finalmente ci sono riuscito. La cosa che mi aveva incuriosito qual era? Eccola... A quanto si diceva, l'attrice Megan Fox capovolgeva i cliché sulla bellona che si fa strada puntando sul proprio corpo, quando decideva di usarlo per attirare le proprie prede, in una sorta di vendetta contro il genere umano e, soprattutto, maschile. Insomma una satira ben fatta. Mi domandavo se fosse vero.


Il titolo è Jennifer's Body, un film che si colloca nel periodo in cui Megan Fox era al culmine della sua carriera dopo il successo della serie dei Transformers, film (che io non ho visto) con tanti bei robottoni meccanici, diretti dal regista Michael Bay. Lo scontro di personalità con quest'ultimo portò Megan Fox alla defenestrazione dopo i primi due film della serie, e in seguito l'attrice cercò ruoli diversificati, non volendo rimanere nel ruolo della bomba sexy; per la cronaca, questo non sembra aver fatto bene alla sua fama e alla sua carriera (a lei però sembra non interessare troppo).

martedì 13 ottobre 2020

Carcassonne

 Parlo adesso, in tema di boardgame, di un gioco che non mi ha affatto convinto. Carcassonne, ormai in circolazione da un certo tempo, anzi diciamo pure una ventina di anni, ha avuto numerose espansioni ed è un classico. Si tratta di un gioco basato sul "piazzamento di tessere" che devono formare un paesaggio. Assieme alle tessere si collocano i "lavoratori," i soliti omini-pedine (i meeple!) che controllano le strade, o le città, i campi coltivati eccetera. Nella foto tratta da Boardgame Geek mostro una situazione di gioco.


La vittoria arride a chi sa creare le strutture più complesse (una strada lunga, una grande città, ecc...) controllandole coi propri meeple, che sono in numero limitato, procacciandosi i relativi punti vittoria.

mercoledì 7 ottobre 2020

Il Covid-19 sta ammazzando... il cinema? O no?

 A dire il vero non solo il cinema. Una vittima eccellente della pandemia in corso è GLOW, una serie TV che Netflix aveva confermato per la quarta stagione e invece non si farà. Troppe difficoltà di produzione, per questa storia incentrata sulle vicissitudini di un gruppo di lottatrici professioniste: a causa dell'inevitabile contatto ravvicinato tra le componenti di un ampio cast, GLOW non poteva essere girato durante il Covid-19. Mi dispiace, per quanto avessi abbandonato la visione a metà della terza serie. Ma i film se la cavano anche peggio. Produzioni dai costi molto pesanti si sono viste costrette a rimandare l'uscita, o ad andare in streaming con probabile (sicura?) perdita economica. L'atteso film Mulan ha scelto la seconda via, andare in streaming su Disney Channel. Diversa la strada scelta per Tenet, l'ambizioso film di Christopher Nolan (ne parlo qui).

lunedì 5 ottobre 2020

Gundam Thunderbolt

Amazon Prime ci offre due chicche dall'universo di Gundam (il robot giapponese probabilmente di maggior successo): due film che riassumono altrettante brevi serie ONA, ovvero non trasmesse in TV ma create direttamente per lo streaming. La serie è a sua volta basata su un manga disegnato da Yasuo Ohtagaki. La storia appartiene all'Universal Century, ovvero all'ambientazione originale di Gundam, e addirittura prende il via quando, altrove, le avventure di Amuro Ray si stanno ancora svolgendo.


I titoli sono December Sky e Bandit Flower. Pare che sia il manga, la serie anime, e i film che ne derivano dovessero avere un seguito, ma, complice presumibilmente anche la tendinite di Ohtagaki, già da un paio di anni i progetti sono fermi. Il che è un peccato, perché la trama è lasciata in sospeso.