domenica 25 ottobre 2020

La denuncia dei creatori di Dragonlance contro la Wizard of the Coast

 Premesso che di Dragonlance non ho mai letto nulla, riporto la notizia: Tracy Hickman e Margareth Weis, creatori della fortunata serie di libri fantasy Dragonlance (non solo libri ma anche videogame, ambientazioni per D&D, eccetera), hanno fatto causa alla Wizard of the Coast per mancanza di buona fede nell'applicare un contratto con loro. Cosa è successo?

Come forse saprete, già molti anni fa (1997) la Wizard of the Coast (WotC) è succeduta alla TSR nella proprietà di D&D. Per strano che sia, infatti, una società che possedeva la gallina dalle uova d'oro del gioco di ruolo era riuscita a fallire (nota: a sua volta la WotC è controllata dalla Hasbro fin dal 1999, secondo Wikipedia).


L'ambientazione di Dragonlance è effettivamente parte della proprietà intellettuale legata a D&D. Perciò gli autori della serie di libri, che avevano stipulato un contratto con la WotC per nuove pubblicazioni, erano sì i creatori di personaggi e trame di Dragonlance, ma per poterne scrivere ancora dovevano essere in accordo coi possessori della "franchise," termine sempre più usato che non ha nemmeno un preciso equivalente in italiano... possiamo definirla affiliazione commerciale.

una delle iconiche copertine di Dragonlance, TSR

Quindi: dal momento che gli autori hanno, in passato, creato dei contenuti nell'ambito di un'ambientazione prodotta per conto della società, non sono gli assoluti padroni di Dragonlance, mondo per il quale avevano scritto anche molti altri autori sotto la loro supervisione, quindi un qualcosa di scritto non esclusivamente in proprio ma da varie mani, per conto della TSR e poi della WotC.

Il recente contratto prevedeva una nuova trilogia della saga, che era ferma da un certo numero di anni: un libro era stato scritto, ma il contenuto doveva essere approvato dalla WotC per la successiva pubblicazione (presso una casa editrice terza).

La WotC un bel giorno ha fatto sapere a Weis e Hickman, tramite un avvocato, che la bozza proposta, e qualsiasi successiva bozza, non sarebbero state approvate. Questo significa praticamente che gli autori, che si erano già adoperati per accogliere le proposte di modifica della società, non avrebbero potuto pubblicare il libro tramite la WotC né in altro modo, a causa di un diktat emanato a priori da parte della WotC.

Il punto di vista degli autori è che la presa di posizione equivale a una violazione degli impegni presi contrattualmente, e che il danno causato è enorme. In effetti Dragonlance è (è stata) una grossa franchise, che certamente può ancora trascinare l'interesse di milioni di lettori. Traduco dall'intervista che ho linkato: gli autori affermano che con gli ultimi libri avrebbero completato una storia che è il coronamento della loro vita lavorativa, e la cui continuazione è desiderata da una moltitudine di appassionati.

Da notare che la WotC aveva già approvato una precedente stesura del libro.

Secondo gli autori il problema sarebbe nato da questioni di inclusività e sensibilità politica, ma non è chiaro come possano dimostrarlo. La WotC ha avuto di recente dei problemi relativi ai propri prodotti, e alle persone che hanno collaborato con la società, compresa la pubblicazione di una carta del gioco Magic con il potere o incantesimo "invocare il pregiudizio" e una immagine di personaggi con cappucci simili a quelli del KKK. Mentre io non sono certamente un grande campione del "politicamente corretto," riconosco senza problemi che questa se la potevano risparmiare e fossi stato il padrone della baracca non avrei mai fatto uscire una cosa simile (cercatevela su google, l'immagine della carta...). Se vi è un collegamento tra le recenti vicissitudini della casa e i contenuti del libro che la WotC non vuole pubblicare, non saprei, essendo deduzioni presentate da Weis e Hickman, e non mi è chiaro, essendo state apposte correzioni come richiesto, perché la WotC abbia a un certo punto deciso di non procedere con la pubblicazione.

Mi sembra chiaro infatti che alla WotC stiano rinunciando a guadagnare qualche bel soldino, e certamente si stanno infilando in un ginepraio legale con gli autori. Avendo sottoscritto un contratto con Weis e Hickman, penso che la WotC si sia messa in una situazione perdente affermando che mai e poi mai avrebbe approvato una qualsiasi stesura del libro. È come impegnarsi a comprare un prodotto qualsiasi da un fornitore, e poi dire che non ti va bene come te lo propone e non ti andrà bene mai, anche se il fornitore si offre di modificarlo per te (ovviamente tutti i paragoni hanno dei limiti, e questo non fa eccezioni). Penso che la WotC finirà per pagare una bella sommetta agli autori, a meno che non abbiano veramente proposto qualcosa di oltraggiosamente controverso nel loro libro.

È diventato difficile anche scrivere fantasy.

[nota finale: come scrive l'articolo in inglese cui faccio riferimento, i fatti riportati sono basati soprattutto sulla versione dei fatti degli autori, non essendosi ancora espressa la WotC... se salterà fuori qualche ulteriore dettaglio cercherò di farlo sapere].


2 commenti:

M.T. ha detto...

Un bel ginepraio. Mi sembra un errore non da poco di WotC, perché, anche se non come in passato, i libri di Dragonlance hanno un seguito (ne ho letti diversi, specie da bambino: prodotti commerciali, ma che avevano qualche bella storia da leggere).

Bruno ha detto...


Il poco che si sa della vicenda la rende abbastanza incomprensibile, forse in futuro ne sapremo di più. Bisognerà capire se vi è stato qualche contrasto sui contenuti maggiore di quel che gli autori dicono, tale da spingere l'editore a farla finita e a vedersela in tribunale. Perché se gli autori avessero davvero accettato tutti i cambiamenti che erano stati proposti, perché mai la WotC si sarebbe ficcata in un problema simile?
Comprendo la frustrazione dei lettori, ad ogni modo.