lunedì 29 novembre 2021

Southvietnamese Soldiers

[un articolo in italiano a seguire tra pochi giorni] 

The first thing I've noticed about this book is a good-quality paper. Crisp white. I guess it's made to last, it shows the will to make this testimonial reach as far as possible. South Vietnamese Soldiers, written by Nathalie Huynh Chau Nguyen, is a collection of memories of war and "after." Yes, after the Vietnam War these people had another fight, another odyssey to endure. We're talking about the most disparaged army in the world, the soldiers who fought for the "puppet" Vietnam regime. The book is about personal stories: many officers, some common soldiers (and some women) in the military, the ARVN (Army of the Republic of Viet Nam), the Navy, and the Air Force.

South Vietnamese armed forces did not start very well. During the French colonial period, they were a complement of the French Expeditionary Corps, made of parachutists, the Foreign Legion, colonial troops, and other French volunteer troops. So the Vietnamese National Army was influenced by its colonial masters and some troops were ineffective, many officers more interested in politics than in the fighting. With the exception of a small club of elite units or specialists (pilots, etc.) the soldiers were more interested in being paid than in the war against the communists, and there were training deficiencies. Many of these problems were destined to remain in the new armed forces of the South Vietnamese state, reorganized under USA military and political influence (and money too) after the division of Vietnam into two separate nations following the French defeat. Some of the officers were going to gain notoriety in coups and political struggles more than by military leadership.

Was the new South Vietnamese armed forces' performance any good?

lunedì 22 novembre 2021

Strappare lungo i bordi

 Zerocalcare, ovvero Michele Rech, ci propone una serie in sei (brevi) episodi su Netflix. Il titolo è Strappare Lungo i Bordi, e si riferisce alla differenza tra come dovresti essere per essere socialmente "riuscito," e come invece sei: almeno così si deduce dalla sigla iniziale. La storia... be', il protagonista (Zerocalcare) deve viaggiare con due amici (Sarah e Secco) per andare a un funerale di un'amica.

Il fatto è che la trama non è così importante.

venerdì 19 novembre 2021

La Ruota del Tempo, primissima impressione

 Ha preso il via, su Amazon Prime, la serie TV ispirata alla saga di libri di Robert Jordan, ovvero (chiaramente) La Ruota del Tempo. Il primo episodio mi ha lasciato molto perplesso. Ero disposto, o almeno pensavo di esserlo, a valutare senza pregiudizi questa serie, per quanto la lettura del primo libro di Jordan mi abbia annoiato così disperatamente da lasciarlo a pagina 200 e qualcosa.

Se da una parte per quanto riguarda la validità dei mezzi non c'è niente da dire, e anche gli effetti speciali sono discreti, la storia è ritrita in una maniera terribile, con la cernita dei predestinati a salvare il mondo. Ma, peggio ancora, tutto mi sembrava disarmonico, inefficace, falso. Se Peter Jackson ha creato efficacemente la Terra di Mezzo in una serie di film (e sebbene a me sia sembrato valido solo il primo), se Villeneuve ha saputo portarmi per un paio di ore su Dune, se anche la non riuscitissima serie di The Witcher ha il sentore di un mondo fantastico, con la Ruota del Tempo, o almeno con il primo episodio, l'incantesimo non pare funzionare.

C'è il classico villaggio, vestiti, musica, paesaggi, magia... ma il tutto mi ha dato l'impressione di vedere gente del mondo moderno che si mette dei costumi e cerca di interpretare una storia. Può darsi che sia così perché non mi ha detto niente la storia "su carta?" non so, devo sforzarmi di vedere qualche altro episodio per giudicare.

Ma l'esperienza del primo è stata abbastanza noiosa...

martedì 16 novembre 2021

Goodnight Mommy

 Un horror psicologico austriaco del 2014, Goodnight Mommy ha il tocco, purtroppo, del film europeo d'essai. Lo si vede nelle inquadrature e nei dialoghi e nella studiata lentezza con cui la storia va avanti. Tuttavia ha una idea stuzzicante, che anticiperò solo per chi vuole leggerla.

Saltiamo completamente registi e attori, a me ignoti, e passiamo alla trama. Una donna ritorna a casa dopo essersi sottoposta a una operazione di chirurgia estetica. Nella casa, isolata in mezzo alle campagne, vive con i due figli gemelli, che si vedono razzolare liberamente per i boschi e i campi.

martedì 9 novembre 2021

La metamorfosi di Facebook

 Facebook è un servizio problematico, rivelatosi potenzialmente dannoso su vari livelli. Innanzitutto, attrae l'utente in un continuo curiosare, fa perdere tempo, distrae. Peggio ancora, sembra che, nel caso dei giovani, sia dannoso per la salute mentale (secondo alcuni studi). Di questo è sempre lecito dubitare, ma non bisogna sottovalutare l'eccesso di esposizione al controllo, al giudizio, al bullismo degli altri. Io durante l'adolescenza e la gioventù sono stato fin troppo solo e isolato, ma il tempo passato con se stessi non è sempre un male. Oggi un ragazzo (ragazza) rischia di trovarsi continuamente sotto il riflettore, in un gioco crudele e superficiale in cui si è sempre giudicati. Inoltre Facebook ha uno strapotere nel suo settore, come altri giganti del web in differenti campi.

Adesso, sotto i riflettori per le molte accuse rivolte alla sua piattaforma, Mark Zuckerberg annuncia una nuova rivoluzione dei social media. Il servizio, che dovrebbe chiamarsi Meta, prenderebbe (quando?) il posto di Facebook. Secondo il Financial Times, Zuckerberg intende muoversi subito per approfittare del prossimo nuovo, grande, mercato della rete. C'è la possibilità che gli apparecchi per la realtà virtuale raggiungano un livello qualitativo tale da diventare diffusi tra il pubblico, e in tal caso il miliardario statunitense vuole esser pronto fin da subito per questa opportunità.

giovedì 4 novembre 2021

Le ragioni del successo di Squid Game

 Squid Game è a mio parere un esempio di come sia praticamente impossibile prevedere l'affermazione di un film o una serie TV. Poteva essere la centesima brutta copia di altre idee simili già circolate da anni, anzi, in un certo senso lo è, eppure ha avuto un enorme successo, sebbene per molti anni non si sia trovato chi volesse produrla. Vediamo qualche confronto, tenendo conto che ci saranno delle anticipazioni sulla trama. Tutti abbiamo visto metafore della lotta di classe in film come Snowpiercer, gente costretta ad ammazzarsi a vicenda in Battle Royale; l'idea di un gioco crudele imposto dai potenti è esplicita in Hunger Games anche se declinata in altri modi. Il tavolo imbandito de Il Buco è qualcosa di molto simile con la metafora di chi sta sopra (e mangia) e chi sta sotto (e non mangia)... Non ho visto proprio tutti i film e le serie di questo tipo, ci sono senz'altro molti altri esempi (Parasite), ma tutti abbiamo visto e rivisto sullo schermo queste tematiche.

Squid Game, afferma il regista Hwang Dong-hyuk, è stato rifiutato dai produttori coreani per una decina d'anni, per i contenuti violenti e per l'ambientazione irreale. In verità la storia non è più assurda di quelle di altri successi di tipo simile, forse una differenza la fa il fatto che Squid Game è surreale ma non è una serie di fantascienza; non è Hunger Games, insomma, l'idea è che quello che accade nella serie avvenga al giorno d'oggi.

martedì 2 novembre 2021

The Night House

 Un film horror con risvolti di psicologia e mistero, The Night House (ovvero in italiano La Casa Oscura) ci presenta la storia di Beth, una vedova che non riesce a separarsi psicologicamente dal marito defunto, e crede vi siano delle presenze misteriose nella casa in riva al lago dove abita. L'edificio (una bella casa, direi) è per certi aspetti uno dei protagonisti del film, in quanto si anima di misteriose allucinazioni sperimentate da Beth.

Il film è dell'anno scorso, la protagonista è Rebecca Hall, attrice inglese già vista in Professor Marston and the Wonder Women, Transcendence, Iron Man 3. Qui a mio parere la sua notevole interpretazione regge il film, lasciando agli altri attori poco da fare. Il regista è David Bruckner (Il Rituale).