Parlando di un film destinato a un clamoroso flop preannunciato, devo dire che oggi al cinema m'ha stupito vedere la sala piuttosto affollata. Megalopolis, testamento di Francis Ford Coppola, non mi è parso un capolavoro ma certamente non è un film confuso, o ridondante, anche se avrebbe potuto essere più corto senza minimamente soffrirne. Le critiche perfide che sono state lanciate nei riguardi del film, le accuse (strumentali?) contro il regista per comportamento "inappropriato" verso le comparse, i giudizi secondo cui non ci sarebbe coerenza narrativa nel film che invece è così chiaro che più chiaro non si può, tutto mi fa pensare che tanti avessero dei malumori da sfogare contro Coppola.
Chi lo sa, forse il fatto che abbia creato una narrazione (metaforica, ma molto trasparente) in cui gli oligarchi, le loro ipocrisie e i loro vizi vengono smascherati ha dato fastidio in un mondo in cui il conformismo è d'obbligo.
La storia, come accennavo sopra, è piuttosto semplice. Abbiamo un conflitto tra due potenti (più altri personaggi di contorno) in una città che è praticamente la trasposizione moderna dell'antica Roma... ma si tratta di quel parallelo con l'Impero Romano che agli Statunitensi piace tanto fare. Insomma, è dell'America che qui si parla.