Non so più dove ho letto che Il Padrone del Mondo è un romanzo distopico che non ci si deve fare assolutamente mancare. So oggi che lo consiglia Bergoglio, l'attuale Papa, ma se lo avessi saputo prima di leggerlo forse avrei lasciato perdere. Di fatto l'ho letto, e vi potrò dare le mie impressioni. L'autore è Robert Hugh Benson (1871-1914), sacerdote anglicano che si convertì alla chiesa cattolica, il libro è del 1907, e i fatti narrati si svolgerebbero attorno al duemila (ormai siamo nell'ucronia). Non c'è da meravigliarsi quindi se la "fantascienza" di Benson possa sembrare strana al giorno d'oggi.
Non ci sono le guerre mondiali, ma solo un impetuoso avanzare del socialismo e della massoneria, che hanno assunto enorme popolarità. Il mondo è diviso in tre grandi blocchi, geograficamente nemmeno troppo diversi da quelli immaginati da George Orwell in 1984: Asia, Europa e Americhe. In Gran Bretagna il partito Laburista è al potere dal 1917 senza grossi rovesci, e la Camera dei Lord è scomparsa nel 1935. Benson elenca momenti di crisi, ascesa di dottrine politiche, e vari colpi assestati alla credibilità della chiesa, per arrivare al periodo delle vicende narrate nel libro, in cui abbiamo il cattolicesimo decisamente alle corde (le altre confessioni cristiane sono più o meno scomparse). Vi è anche grande timore di un conflitto globale.