martedì 15 luglio 2025

Il cinema e le immagini nell'era dell'AI

 Un video che mi ha dato da riflettere, ma ho aspettato a lungo prima di scriverne. Il vlogger Synergo esamina il funzionamento di una AI (o era IA?), Sora, che permette di creare video da un semplice prompt, ovvero comando; i risultati sono non sempre eccelsi, ma comunque sorprendenti.

Ora, io con le immagini create con intelligenza artificiale mi ci diverto, e qualche volta le posto anche sui social. Ma in effetti ritengo che queste nuove tecnologie portino più danni che novità positive, almeno secondo la mia scala di valori; perciò mi ha dato da pensare la valutazione di Synergo, che è alla fine positiva.

Riassumendo: a lui non piacciono i film lunghi e caciaroni che oggi servono per "fare serata," quelle cose da luna park ricche di effetti speciali.

Perciò il cinema si sta trasformando in monnezza (non del tutto, ma è vero) e il pubblico è cafone e fastidioso, e toglie il piacere a chi vuol godersi il film in sala.

Ma ora, o meglio a breve, con l'AI tutti potrebbero arrivare a fare tutto, e quindi? Qualsiasi spettacolo fantastico sarà rappresentabile a basso costo, e allora alla gente comincerà di nuovo a piacere "IL CINEMA" visto che gli effetti speciali saranno scontati. Torneremo a interessarci alla storia, alla sceneggiatura. Perciò Synergo è contento, perché tutti potremo creare tutto.

Ma c'è davvero da essere così contenti? Synergo ha un sospetto, alla fine del video: se quello che potremo fare (a livello di tecnologia effetti speciali ecc.) diventerà banale e non varrà il prezzo del biglietto, il cinema potrebbe essere invece destinato a scomparire, almeno come lo conosciamo noi. Synergo la vede come possibilità negativa ma spera nella rinascita del buon cinema. Io invece penso che l'ipotesi negativa rischi di essere quella giusta.

Prendiamo come esempio la musica, ormai scopiazzata a piacere, diffusa sulle varie piattaforme a prezzi bassissimi, tanto che gli artisti ora devono far pagare un concerto 50 euro per sperare di portare due soldi a casa, visto che il disco non rende (oltre a non essere più, fisicamente, un disco). Sono le tecnologie, e il monopolio della rete, ad aver portato a questo: i soldi non li fa più chi crea la musica ma chi ha in mano il meccanismo della sua diffusione. E qual è il risultato? Che musica abbiamo oggi? Un pop penosissimo, ripetitivo, banale, idem per gli altri generi, con musica probabilmente prodotta senza veri strumenti; e tutto questo mentre chi vorrebbe far musica sul serio è marginalizzato.

Non vale più la pena fare musica decente perché non se ne recuperano le spese, questa è la brutta verità. E con il cinema può succedere la stessa cosa.

E poi c'è un'altro problema, un guaio molto serio che comincia a manifestarsi. Con le immagini e i filmati fasulli, ma verosimili, si può far credere quello che non esiste. Una volta una foto, un video erano dimostrazioni che un fatto era accaduto, erano prove, sia per la stampa che per il tribunale. A breve non sarà più così. Potremmo arrivare a vedere la morte della verità.



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