martedì 31 ottobre 2023

The Witcher finisce con una lagna

 Non sono stato un seguace sfegatato della serie di libri scritta da Andrzej Sapkowski sul suo eroe cacciatore di mostri e relativo mondo. Nel lontano 2016 recensii l'ultimo libro della serie sottolineando gli aspetti che mi avevano via via deluso e avevano fatto scemare, per me, il piacere della lettura. Problemi di trama, intendo, perché lo stile di Sapkowski per me è sempre rimasto piacevole.

La serie TV The Witcher non era affatto priva di difetti. A dire il vero le serie fantasy generalmente le schifo tutte, negli ultimi anni ricordo soltanto Dark Crystal - La Resistenza come qualcosa di cui possa dire che senz'altro m'è piaciuta, anzi peccato che abbiano deciso di non farne una seconda stagione. Comunque The Witcher, 1 e 2, si era dimostrato uno spettacolo godibile, con un protagonista iconico portato alla vita dall'attore Henry Cavill. Attenzione, non una grande storia, perché non lo è, ma una serie che offre spettacolo e intrattenimento, con qualche momento epico.

domenica 29 ottobre 2023

I was reviewed!

 A review of my book How To Misunderstand Tolkien appeared on Mythlore 143.

You can read it here.

My thanks to Nancy Martsch for the favorable review, (and for pointing out some mistakes on my part, too).



sabato 28 ottobre 2023

The Long Tomorrow

 The Long Tomorrow (1975) è un fumetto di Moebius (Jean Giraud), artista cui ho già dedicato altri post. La sua particolarità è che la sceneggiatura di queste tavole è di Dan O'Bannon, sceneggiatore di Alien e collaboratore in una quantità di produzioni, dal primo film di John Carpenter Dark Star a Heavy Metal, Star Wars e altro.

Queste due menti si ritrovarono a lavorare assieme alla produzione del Dune di Alejandro Jodorowsky, film che purtroppo non vide mai la luce. E in tali circostanze Moebius e O'Bannon diedero vita a una breve storia che è ricordata come una pietra miliare della fantascienza.

The Long Tomorrow è un poliziesco abbastanza classico, una "storia come tante" nella vita di un investigatore, tale Pete Club, mandato da una "dama" a recuperare un oggetto sconosciuto. Club ha degli incontri piuttosto ruvidi con delinquenti e polizia, poi qualcuno cerca di eliminarlo, scopre che la faccenda di cui si occupa non è semplice, ma nasconde un intrigo, e... meglio fermarsi qui per non svelare tutta la storia, che comunque dura soltanto una quindicina di pagine.

lunedì 23 ottobre 2023

Ascesa e declino di Dario Argento

 Per togliermi la curiosità riguardo alla storia di questo grande regista italiano ho recuperato diversi film della sua produzione, spendendoci dei soldi, e passando diverse ore a vedermeli. In parte, è stata una sofferenza, ma nei primi tempi Dario Argento ha prodotto dei film importanti. Non va, del resto, sottovalutato: è uno dei pochi nomi del nostro cinema ad aver avuto notorietà internazionale. Il suo stile, espresso nei vari film gialli e dell'orrore, si è segnalato per l'uso dei colori e dei movimenti della ripresa, con la creazione di atmosfere surreali, oniriche. Spesso l'uso in soggettiva della cinepresa (per dare la prospettiva della vittima, o quella dell'assassino, magari inquadrandone le mani guantate di nero, che erano di solito quello dello stesso regista).

Abile l'impiego della colonna sonora per sottolineare la tensione, costante l'uso di particolari scioccanti e di sangue in abbondanza. Avvalendosi anche di solidi professionisti per la fotografia e la musica (i Goblin, ovviamente), Dario Argento creava delle scene a cavallo tra realtà e fantasia, con una potenza espressiva particolare. Questi momenti dei suoi film sono i più importanti, e spesso meglio riusciti, rispetto al film visto come un tutt'uno. Un aspetto che personalmente non apprezzo, nel senso che un film lo concepisco nell'insieme, e non in una serie di videoclip, sia pure bellissimi.

sabato 21 ottobre 2023

Giallo e Occhiali Neri

 Con questo post arriviamo ai film più recenti di Dario Argento da me visti, nella mia rassegna alla ricerca del Dario perduto. Per prima cosa parliamo di Giallo, del 2009, ambientato a Torino. È uno dei gialli sanguinolenti cui questo regista ci ha abituato. L'assassino è un tizio dai lineamenti rozzi e bruttissimi che si diverte a catturare giovani donne straniere bisognose di un taxi: una volta salite sul suo (finto) taxi queste donne vengono rapite, legate, torturate e uccise. Quando da solo, il nostro eroe si diverte a leggere pornografia e guardare sullo schermo del computer foto delle donne che uccide, mentre tiene un ciuccio in bocca (veramente). Se ve la sentite di sopportare le anticipazioni e tutto il resto, vi invito a procedere.

La giovane Linda, interpretata da Emmanuelle Seigner (Frantic), cerca disperatamente di interessare la polizia alla scomparsa di sua sorella Celine (interpretata da Elsa Pataky, attiva nella serie dei vari Fast & Furious). Così si appiccica a un poliziotto della omicidi, tale Enzo Avolfi. L'attore è Adrien Brody (La Sottile Linea Rossa) e la sua è forse la migliore interpretazione del film, sebbene il personaggio del poliziotto genio che lavora da solo, ma che tiene anche una grande colpa sulla coscienza (da ragazzino ha ammazzato qualcuno per farsi giustizia), non sia molto riuscito. In particolare, questa storia del passato di Enzo non ha grandi effetti sul resto del film.

lunedì 16 ottobre 2023

Solaris (1972)

 Avete voglia di contestualizzare, e quindi accettare che certi vecchi film russi abbiano lunghe sequenze lente, dialoghi filosofici spesso improbabili, e via dicendo, eppure possono comunque essere degni di nota? Se volete fare questo sforzo, allora Solaris, film del 1972 del regista russo Tarkovsky, quasi certamente vi piacerà. Almeno credo. (Nota: di Tarkovsky vidi anni fa Andrei Rublev e non mi fece una grande impressione, era pesantissimo; questo film è molto meglio). Solaris è tratto da un romanzo di fantascienza dal medesimo titolo, scritto da Stanisław Lem. Premetto che ho visto il film su Amazon Prime e mi sono accorto che in parte è doppiato in italiano, in parte solo sottotitolato; da questo deduco che la versione originale, lunga oltre due ore e mezza, sia stata pesantemente tagliata quando presentata dalle nostre parti con un doppiaggio.

Partiamo con una delle parti sottotitolate, una premessa piuttosto lunga in cui ci viene spiegato che la base spaziale di Solaris presenta parecchi problemi. Ci sono stati incidenti, l'equipaggio manda messaggi senza senso, il rapporto di un pilota tornato da lì parla di cose impossibili. A vedere cosa succede va lo psicologo Kris Kelvin (interpretato da Donatas Banionis, lituano, che ebbe una parte nel film La Tenda Rossa sull'impresa dell'esploratore Umberto Nobile).

Il pianeta Solaris è coperto da uno strano oceano e da nubi, per cui la stazione spaziale vi orbita intorno e non c'è alcuna base o pista d'atterraggio sul suolo (che in effetti non esiste, c'è solo mare). Quando Kelvin arriva, trova un ambiente disordinato e sudicio, e non viene accolto da nessuno. Uno dei tre uomini rimasti sulla base si è suicidato. Degli altri due, uno è Snaut, amichevole ma un po' scollegato mentalmente (l'attore è Jüri Järvet, estone). L'altro, Sartorius, sembra avere fin dall'inizio una certa antipatia verso Kris Kelvin e persegue dei propri progetti nonostante il dissesto della base spaziale (l'attore è Anatoly Solonitsyn, anche lui visto in Andrei Rublev).

sabato 14 ottobre 2023

Non ho Sonno e La Terza Madre

 Dopo diciassette anni un serial killer ritorna ad uccidere. Peraltro, il principale sospettato, un nano, è già morto. E allora cosa sta succedendo? Così inizia Non ho Sonno, primo film di Dario Argento nel nuovo millennio, un giallo con venature decisamente horror. Anzi, il film comincia con una prostituta, Angela, che viene assassinata, ma questo è nello stile del regista. Oltre alla polizia, che come al solito brancola nel buio, un vecchio commissario in pensione si prende carico delle indagini: si tratta di Ulisse Moretti, interpretato dal celebre Max von Sydow. Assieme a Moretti anche il giovane Giacomo cerca di venire a capo del caso, poiché sua madre a suo tempo fu uccisa dal killer, lui presente per quanto impossibilitato a vederlo in volto chiaramente. Giacomo è interpretato da Stefano Dionisi (Il Partigiano Johnny).

In questo film Dario Argento ricicla un po' di elementi da precedenti produzioni (ad esempio l'uso di un manichino); crea delle valide scene d'azione all'inizio, con l'uccisione di Angela in treno ad esempio. Poi abbiamo una serie di alti e bassi, e la recitazione di diversi attori (italiani) non aiuta. L'assassino, pensandoci un po', si poteva ipotizzare; io però non sono riuscito a trarre le conclusioni giuste.

giovedì 12 ottobre 2023

Trauma e Il Fantasma dell'Opera

 Doppio post in questa mia carrellata-recupero sui film di Dario Argento. Cominciamo con la prima pellicola in ordine cronologico. Nel 1993 Dario Argento diresse Trauma, in cui la figlia Asia Argento ebbe un ruolo da protagonista. Il film fu girato negli USA. Asia Argento, devo dire, non è la mia attrice preferita, e la sua recitazione qui non mi è parsa eccezionale. Trauma è, come molti dei gialli di Dario Argento, caratterizzato da una certa complessità nella storia e da qualche sorpresa che spiazza completamente lo spettatore, e soprattutto da tante scene violente.

Salvo la figlia di Dario Argento, gli attori sono statunitensi.

domenica 8 ottobre 2023

Oppenheimer sì, ma...

 Dopo molte esitazioni l'ho visto, e m'è piaciuto. Oppenheimer, girato dal buon Christopher Nolan, che anche qui non rinuncia ai suoi salti temporali, è un film che ricostruisce una storia complessa abbastanza fedelmente, o almeno ci porta un punto di vista sensato, creando un grande racconto. E magari glorificando il protagonista al di là di ciò che realmente fosse. Beninteso, il film mette in evidenza anche i lati contraddittori e controversi di Oppenheimer, ma lo tiene comunque nella posizione di eroe della storia, e mette in una luce di indiscussa meschinità coloro che lo attaccarono. Forse esagerando un po'.

Ci sono un sacco di attori importanti, che non hanno bisogno di presentazioni. Ovviamente Cillian Murphy nel ruolo di Oppenheimer e Robert Downey Jr in quello del suo antagonista, ma anche Matt Damon, nel ruolo del supervisore militare Leslie Groves, e due ruoli assai ben interpretati per due attrici, Florence Pugh (Black Widow) ed Emily Blunt (Sicario).

In realtà i personaggi di questa lunga storia si sprecano, e di conseguenza gli attori impegnati nel film sono tantissimi, e tutti bravi. Diciamo che se prendiamo gli attori italiani capaci di recitare dobbiamo moltiplicarli per tre o quattro, se vogliamo raggiungere il cast di questa pellicola.

martedì 3 ottobre 2023

Lord Dunsany

 Lord Dunsany (1878 - 1957) è stato un importante scrittore anglo-irlandese, vissuto a cavallo tra l'ottocento e il novecento. Nato quindi un po' prima della generazione di scrittori che ha dato vita alla prima ondata del fantastico moderno: parlo di H.P. Lovecraft, Clark Ashton Smith, Robert Howard. Dunsany, notoriamente, ha avuto una influenza su di loro; è inoltre tra gli ispiratori di J.R.R. Tolkien. Quindi l'importanza di Dunsany nel fantastico, e in particolare nel fantasy, è notevole.

Poiché questo per me è l'anno dell'Irlanda (che ho visitato a luglio) ho colto l'occasione per prendermi la raccolta edita da Mondadori: il titolo è Il Libro delle Meraviglie e altre Fantasmagorie.

Io ho preso l'ebook, ma vi invito fortemente a procurarvi il cartaceo perché ci sono dei bellissimi disegni che, sullo schermo piccolo e grigiastro del Kindle, vengono proprio una schifezza.

Il libro contiene due romanzi (La figlia del Re degli Elfi e La Maledizione della Veggente) e due raccolte di racconti (Il Libro delle Meraviglie e Demoni, Uomini e Dei).

domenica 1 ottobre 2023

Vincent van Gogh. Pittore colto

 Da bravo ignorante, pensavo che la vita di van Gogh fosse stata un'esistenza da disperato, segnata dalla follia e dalla povertà. Ovviamente il disagio mentale questo pittore lo sperimentò, ma non fu né emarginato (sebbene solitario in certi periodi della vita), né povero, avendo alle spalle una famiglia della classe media che lo sosteneva.

E non era nemmeno isolato artisticamente. Le varie influenze e gli interessi di questo grande protagonista sono esplorati dalla mostra presentata al Mudec (Milano, via Tortona 12) dal titolo: Vincent van Gogh. Pittore Colto.