giovedì 30 settembre 2021

Vax e No Vax

 Se c'è una cosa che mi dà fastidio fare, è discutere sulle vaccinazioni contro il Covid-19 e sul Green Pass. Mi spinge finalmente a farlo un articolo su un settimanale conservatore britannico, che prende ad esempio l'argomento per fare alcune considerazioni sugli Italiani (e sui latini in generale). L'autore è impressionato da quanto siano popolari le leggi italiane riguardanti il Green Pass, di come siano fallite miseramente le manifestazioni contrarie, di come siano draconiane le multe e le sanzioni.

Una cosa è certa, gli elementi di dubbio sul Green Pass (al di là della questione se vaccinarsi o meno) esistono, e se uno non vuol farseli ricordare dalla Lega o da dei gruppi di estremisti, si è cimentato nientemeno che il buon Massimo Cacciari a cercare di spiegarli. Non che mi sia simpaticissimo, comunque non è l'ultimo dei fessi.

giovedì 23 settembre 2021

Noi

 1984 di Orwell lo conoscono tutti almeno per sentito dire, Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley lo conosce qualcuno, ma immagino che siano pochini quelli che hanno letto Noi, scritto da Evgenij Zamjatin (1884 - 1937), pubblicato addirittura negli anni '20. Eppure questo libro ha il pregio di avere illustrato delle cose che erano al di là da venire, con ampio anticipo sugli altri autori distopici, che ne sono in effetti stati influenzati. Non mi metto a farne un gioco di scatole cinesi, è noto che distopie e utopie sono con noi da moltissimo tempo; penso tuttavia che, al di là delle varie trovate fantascientifiche e fantapolitiche, vi siano state chiare influenze dal punto di vista letterario nel caso di Orwell, e vi spiegherò questa mia opinione alla fine del post.

L'autore è uno scrittore russo comunista, che visse nei tempi caldi della rivoluzione. Zamjatin scrisse Noi come avvertimento sul rischio di un affermarsi del totalitarismo in Russia, e sul soffocamento di ogni vivacità culturale sotto un piatto controllo statale: certamente colse nel segno e fu buon profeta, mentre una miriade di intellettuali si facevano grosse illusioni sul radioso futuro dell' "uomo nuovo" comunista. 

giovedì 16 settembre 2021

Dune (2021)

 Seconda volta in sala dopo l'inizio della pandemia... l'occasione è l'uscita di Dune, per la regia di Denis Villeneuve. Dopo tanta attesa, per quanto mi riguarda, sono soddisfatto. Che sarebbe stato un film dai tempi a volte dilatati, tipico del regista, me lo aspettavo. Il libro, a mio parere, è adattissimo a un regista del genere. Ovvio che, sebbene il film sia tutt'altro che breve, si tratti solo di una prima parte. Diciamo che è l'introduzione del giovane Paul Atreides al pianeta di Arrakis, dopo la débacle della sua casata. Il resto, speriamo, verrà dopo.

Il film è maestoso, solenne. Rispetto al libro, a mio parere, fa uno sforzo per essere più chiaro e digeribile; decidete voi se è un pregio o un difetto.

martedì 14 settembre 2021

The Umbrella Academy

 Giunta alla seconda stagione, questa serie TV (di cui avevo brevemente già parlato qui) ha dimostrato di sapersi districare tra storie complesse, con viaggi nel tempo e apocalissi da sventare a ogni momento. Ho terminato di vedere la seconda serie e devo riconoscere la creatività e la capacità di creare situazioni paradossali e soluzioni spiazzanti a ogni momento. La serie è ispirata a un fumetto, di cui spero di leggere qualcosa prossimamente. Come universo di supereroi, The Umbrella Academy è certamente insolito: si tratta di una "famiglia" di bambini prodigio tenuta assieme da un eccentrico padre, severissimo, e da una madre robot. Il padre ha dato loro dei numeri al posto dei nomi, e nel caso di Five (ovvero Cinque, interpretato da Aidan Gallagher) questo è rimasto l'appellativo comunemente usato.

Non si tratta certo di una famiglia felice e ordinaria. I giovani dell'Accademia sono coinvolti in pericolose imprese fin da prima che la storia inizi, tanto che al funerale del padre (l'inizio della prima serie) uno di loro ha vissuto per anni in un futuro post apocalittico, e uno è già defunto da tempo.

martedì 7 settembre 2021

Malpertuis

 Malpertuis è un film belga ispirato all'omonimo romanzo del 1943 scritto dal fiammingo Jean Ray. Dopo diverso tempo sono riuscito a dare un'occhiata a questo fantasy horror di tanto tempo fa (1971), per vedere se poteva essere interessante al giorno d'oggi. La mia opinione è che non sia un brutto film, ma che sia per vari aspetti decisamente datato.

Procediamo con ordine: innanzitutto alcuni nomi celebri della produzione: il regista è Harry Kümel; il personaggio del mago Cassavius è interpretato da Orson Welles, la sorella del protagonista da Susan Hampshire, attrice britannica, che interpreta però anche altre parti. Nel cast ci sono altri attori famosi, con apparizioni in film anche italiani, cito alcuni nomi: gli attori francesi Jean-Pierre Cassel e Michel Bouquet, in una parte secondaria c'è anche la soubrette francese Sylvie Vartan (in realtà emigrata in Francia dalla Bulgaria sommersa dal comunismo), nei panni del protagonista Jan l'attore tedesco Mathieu Carrière. Prima di guardare questo film, dei qui citati conoscevo soltanto Orson Welles e Sylvie Vartan, ma si trattava di nomi di un certo rilievo all'epoca.

Il giovane Jan alle prese con Sylvie Vartan...

Jan è un giovane marinaio che sbarca nel porto; non trova la casa dove viveva la sorella, perché è stata demolita, e va a finire non volendo in un locale di dubbio gusto (frequentato dai marinai, ovviamente) dove un tizio che lo ha pedinato fin dal momento dello sbarco riesce a coinvolgerlo in una rissa.