Se qualche mese fa si diceva che la seconda serie di Squid Game sarebbe stata divisa in due parti, gli ultimi episodi su Netflix sono denominati direttamente Terza Serie. Ma si tratta comunque della continuazione degli episodi che abbiamo visto un po' di tempo fa. Infatti il protagonista è rimandato a partecipare ai giochi mortali dopo la tentata ribellione, che non gli ha procurato alcuna simpatia, visto che molti dei giocatori sono morti.
Continua la sottotrama della vendita di organi di giocatori defunti, c'è chi fugge dai giochi, mentre in mare prosegue, sulle barche, l'attività del gruppo che cerca di trovare da fuori l'isola su cui si svolge lo Squid Game.
Tra i giocatori l'ambiente è sempre peggiore. Contrariamente alla prima serie, la critica alla natura umana diventa estrema, visto che la maggior parte di questi disgraziati ha la possibilità, prima di ogni gioco, di farla finita e andarsene. Ma non vogliono! più gente muore, più soldi restano per chi rimane. E tutti credono di essere destinati a sopravvivere. Ci sono alcune storie di poveri cristi, e tante vicende di personaggi avidi, violenti o ipocriti che alla fine si ritrovano con quello che meritano.
Come ho già avuto occasione di scrivere, quello che c'era da dire Squid Game lo ha detto nella prima serie. Tuttavia il finale non manca di momenti estremamente drammatici. Forse anche troppo, fino allo stucchevole. Tante storie nell'ultimo episodio avranno una conclusione, e l'azione si sposta negli USA, apparentemente. Del resto pare che un reboot o uno spin-off ambientato negli Stati Uniti sia in lavorazione.
Ma non voglio dire troppo, qui. Beccatevi gli ultimi sei episodi, e poi tornate per gli SPOILER. Oppure, se non vedrete la serie, potete leggerveli subito.
Perciò, SPOILER! da qui in poi.
Il protagonista Gi-hun (Lee Jung-jae) dopo la fallita ribellione nella seconda serie diventa l'avversario di quelli che vogliono andare avanti con il massacro. E rifiuta di uccidere se non costretto. Il Frontman gli offre la possibilità di fare strage dei rivali nel sonno, ma lui decide di non farlo, sebbene si tratti certamente di nemici.
Quando una giocatrice incinta, Jun-hee (Jo-Yu-ri) mette al mondo una bambina, Gi-hun cerca di proteggerla; ma in un gioco di salto della corda la ragazza, ferita a una caviglia, sa di non potercela fare e si sacrifica, chiedendo a lui di salvare la neonata. Il numero 222 di Jun-hee viene assegnato alla neonata, che ovviamente i giocatori avidi vorrebbero morta per aumentare il montepremi. Gi-hun decide di difenderla a qualsiasi costo. Nell'ultimo gioco, Gi-hun uccide il rivale che vorrebbe morto lui e la neonata 222, ma poi si trova in un dilemma, perché le regole vogliano che una persona venga buttata di sotto, e restano soltanto loro due.
Lasciando il fagotto della bambina sulla piattaforma di gioco, Gi-hun si butta di sotto dopo aver lanciato un'accusa ("noi siamo persone, non cavalli") ai VIP che assistono allo spettacolo, diventando così una specie di figura sacrificale, tipo Gesù Cristo, mentre la bambina 222 resta viva (e ricca), come simbolo di speranza. Mi perdonerete se ho trovato un po' eccessiva la scena di sacrificio finale del protagonista.
Ma all'arrivo delle forze dell'ordine i VIP e le guardie fuggono, e lo Squid Game si trasferisce. Non viene fermato!
A Los Angeles, dopo aver consegnato alla figlia gli effetti personali e la ricchezza di Gi-hun, il Frontman incrocia lo sguardo col nuovo reclutatore, che sta giocando a Ddakji con un barbone, e lo riempie di schiaffi. In questo breve cameo vediamo Cate Blanchett (la Galadriel del Signore degli Anelli). Che l'attrice prenda parte alla prossima serie "made in USA?"
Chissà.
Post sulla seconda serie.
Post sulla prima serie.
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