È arrivata su Netflix la seconda stagione di Squid Game, piuttosto breve. In effetti è una "mezza stagione" perché la serie è stata suddivisa, sappiamo comunque che la terza sarà la stagione finale. Ho promesso di non fare "spoiler," ma in realtà ci saranno delle anticipazioni, solo che verranno in coda all'articolo dopo evidenti preavvisi.
Mi ero già chiesto cosa si poteva fare di questa storia. Come la si poteva reinventare? cosa si poteva dire che non fosse già stato detto? Sulla prima serie e sui motivi del suo successo avevo già scritto a suo tempo, senza essere molto ottimista riguardo al seguito che era già preannunciato allora. La prima stagione di Squid Game finiva con il protagonista, Seong Gi-hun, che mostrava l'intenzione di dare battaglia ai riccastri che hanno organizzato questo gioco crudele. Non è quindi una sorpresa che la seconda serie riparta da lì.
Ora, le buone idee possono appassire rapidamente se non vengono tenute in vita con una nuova prospettiva o un tocco di originalità; qui era ben difficile innovare, secondo me, anche perché la storia aveva avuto un inizio e una fine. Certo, sapevamo che il protagonista vuole andare a guastare la festa. Quindi siamo di fronte a una alternativa: prima ipotesi, il protagonista va a caccia dei responsabili in modo completamente diverso (si abbandona l'isola misteriosa dei giochi). Oppure, e questa è la seconda ipotesi, si ripete un po' la trama, si offre agli appassionati qualcosa di più di quello che hanno visto. "More of the same," si dice in inglese. O anche "fanservice." Quindi abbiamo di nuovo lo strano palazzo coi colori pastello e le scalette che disegnano strani percorsi, di nuovo le tute verdi con il numero, le tute rosse delle guardie, di nuovo i giochi per bambini che diventano mortali, e via dicendo.
Da una parte lo capisco, l'aspetto esteriore è entrato sottopelle a una grande quantità di spettatori, e anche io non posso dire di non averlo apprezzato, divorando rapidamente i sette episodi di questa nuova serie.
Non è peraltro una anticipazione, visto che sono state rilasciate le immagini promozionali, dire che il protagonista tornerà proprio là, indossando la tuta col numero 456, in una nuova serie di giochi.
Ma per me Squid Game era un tutt'uno con il messaggio che lanciava, e quel tema era stato già esaminato, quindi col ritorno nel misterioso parco giochi dei miliardari assassini possiamo avere solo qualche modesto aggiustamento. Per questo motivo, sebbene abbia trovato godibile la seconda serie, per me sarebbe stato un miracolo mantenersi ai livelli della precedente. E, sempre secondo il mio parere, il miracolo non si è verificato.
Abbiamo tuttavia una situazione di enorme tensione e dei colpi di scena nel settimo episodio. Resta quindi da sapere cosa ci possa donare la terza stagione (che potrei definire in realtà una stagione due e mezzo). Non sono ottimista ma il giudizio su Squid Game si potrà fare solo tirando le somme, dopo che tutto sarà finito.
E adesso, e adesso...
E adesso, ecco gli SPOILER. Se non li volete, è il momento buono per fuggire.
La serie ha qualche sorpresa ancora da spendere. Il poliziotto che aveva cercato di infiltrarsi tra le guardie del gioco nella prima serie guida una specie di armata privata per trovare la fortezza dei riccastri, incontrando però trappole e tradimenti. Per adesso, non ha effetto.
L'enigmatico personaggio che col gioco del Ddakji recluta i poveracci in metropolitana ritorna, e ci lascia pure la pelle, ma svelarlo e farlo parlare un po' gli toglie quell'aspetto enigmatico e beffardo, senza aggiungere molto alla storia.
La votazione per far cessare lo Squid Game o continuarlo, vista già nella prima serie ma in una sola puntata, ritorna dopo ogni gioco e diventa un elemento chiave. Se i giocatori decidessero di andarsene, potrebbero dividersi il montepremi già raggiunto. Inizialmente vince facilmente l'opzione di continuare (hanno vinto troppo poco). I giocatori sono identificati, con una toppa applicata sulla tuta, al gruppo per cui hanno votato e questo li divide in fazioni. Con l'aumentare dei morti aumenta anche il patrimonio per i vincitori, per alcuni raggiunge una somma sufficiente e vorrebbero tornare a casa, per altri i soldi non sono ancora abbastanza e servono altri giochi (e altre vittime). I tentativi del protagonista di farla finita per motivi ideali si scontrano con i calcoli delle due fazioni, con un discorso che diventa rozzo opportunismo e mette i giocatori su un piano morale decisamente basso.
Tra il "Front Man" e il protagonista inizia un antagonismo serrato. Seong Gi-hun cercherà la rivolta armata per eliminare le guardie e colpire i padroni del sistema, che non abbiamo ancora visto nella seconda serie. Battaglia nel palazzo dai colori pastello a colpi di mitragliatore ma, ahimé, esito negativo.
C'è anche una sottotrama tra le guardie, riguardante la vendita degli organi dei giocatori sul mercato nero.
E qui mi fermo. Anche con le anticipazioni, è evidente che la seconda serie non porta sufficienti innovazioni per dare nuova vita a Squid Game.
2 commenti:
Non l'ho vista, ma le tue impressioni confermano l'idea che mi ero fatto quando si era parlato di una seconda stagione.
Per fare di meglio dopo che l'idea è ormai risaputa avrebbero dovuto fare miracoli.
Però... SPOILER
SPOILER !!
Anche copiare il fatto che il numero 001 è in realtà uno dei cattivi, potevano risparmiarsela.
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