martedì 30 luglio 2019

Evangelion (ma non parliamo del doppiaggio)

Ho avuto la possibilità di vedere la serie di Neon Genesis Evangelion (compresi i due film che la completavano), grazie ovviamente a Netflix che l'ha riproposta. Polemiche sul doppiaggio a parte, sono stato abbastanza incuriosito dalla serie, sia per via dei misteri che venivano proposti, sia per le scelte grafiche, anche se c'è nei disegni, a mio modo di vedere, un'alternanza fra soluzioni originali e curiose e altre troppo al risparmio. È comunque stato bello togliermi una curiosità che mi rosicchiava da tempo (negli anni '90 avevo ancora la TV, ma ne facevo scarsissimo uso, e quanto ai cartoni - pardon, anime - non ne vedevo).


Per quanto riguarda la trama, l'opera è confusionaria assai, tanto che lo stesso autore, Hideaki Anno, lascia lo spettatore libero di giungere alle proprie conclusioni. Esiste uno sfizioso e semiserio riassunto in sette minuti che vi consiglio di vedere, se volete lumi, perché non ce la faccio a cimentarmi in un'esposizione dettagliata. [E nonostante questo ci saranno degli spoiler!]


Da una parte i temi religiosi (o l'uso di parole e concetti fuori contesto?), poi le introspezioni filosofiche e le auto-flagellazioni dei personaggi, una misteriosa congiura e il disvelarsi del fine ultimo di tutto quello che sta accadendo, sono molti gli elementi accattivanti che l'ideatore ha saputo affastellare in questo trionfo della cultura Otaku, dove i protagonisti hanno terribili angosce e debolezze (anche quelli che all'inizio sembrano immuni ed efficientissimi hanno i loro crucci segreti: si salva soltanto il padre-padrone Gendo Ikari), eppure sono proprio questi ragazzini tormentati i soli che possono azionare le potentissime creature biomeccaniche destinate, apparentemente, a fare da scudo all'umanità contro una pericolosa minaccia.

In realtà i significati vanno facilmente a cozzare fra loro. Il nemico di tutti sembra essere, almeno da una certa parte della serie in poi, la solitudine e l'alienazione. La soluzione a cui si arriva alla fine (nel mezzo di una guerra civile tra le organizzazioni che gestiscono il progetto difensivo) è una specie di trascendenza dell'umanità, la trasformazione in un solo essere praticamente illimitato. Ma il protagonista, dopo tutte le lagne sulla propria inadeguatezza, alla fine dirà che vuole rimanere se stesso.

Come spesso succede quando ci si sforza di capir qualcosa e salta sempre fuori un dettaglio che distrugge le certezze che cercavamo di costruire, il puzzle sembra insolubile. La mia impressione è che Anno abbia fatto il furbo, creando una gran cortina fumogena e svariate situazioni emozionanti o enigmatiche, per poi evitare, alla fine, di prendersi il disturbo di annodare le fila di una storia che risultasse coerente. Impressione mia? No. Mica succede sempre che l'indignazione popolare spinga un produttore a fare un film apposta per dare una migliore spiegazione al finale di una serie televisiva. E qui è successo. Ma anche stando così le cose, l'importanza di Evangelion c'è e va riconosciuta, perché il pubblico vi ha trovato qualcosa, e non era affatto scontato nelle premesse.

Rei in procinto di tirare un ceffone al povero Shinji

Io, personalmente, sono rimasto insoddisfatto dall'evoluzione (o mancanza di) dei personaggi, che è una delle caratteristiche della serie. Trovo molto più soddisfacente, in tema di anime giapponesi, una serie come quella di Gundam (Mobile Suit Gundam, già da me menzionato in altri post) dove Amuro, il "protagonista per caso," tra momenti di paura, insofferenza alla disciplina, la difficoltà nel diventare adulto, la paura di avversari che sembrano troppo per lui, alla fine si rende conto del proprio ruolo e del proprio dovere.
Nel mio piccolo, ho scritto una storia con un protagonista che ha problemi simili e, per forza, li risolve.

Shinji, il protagonista maschile di Evangelion, condivide molte delle difficoltà di Amuro, ad esempio la famiglia distante o inesistente, e la sensazione di non potercela fare. Ma non supera mai le sue debolezze. A volte il drammone è perché pilotare il suo "Eva" può portare a uccidere esseri umani (eh sì, e grazie al cavolo...), a volte perché non si sente riconosciuto, a volte è lo stress, sembra che l'unica cosa che impedisca a Shinji di mollare tutto è lo sgomento che lo coglie quando viene a sapere che verrà sostituito da qualcun altro (ad esempio, Rei, che qualsiasi debolezza psicologica abbia, non ha mai problemi a combattere e a morire). Chi lo sa, forse il protagonista che resta impantanato nelle sue debolezze è uno dei punti di forza di Evangelion, temo però di non aver apprezzato tutta questa auto indulgenza.



6 commenti:

M.T. ha detto...

Bella la serie tv, peccato per come l'hanno fatta finire (questione di soldi) e per come è stata gestita: di materiale buono ce n'era.

Ma i film di Evangelion finora usciti non sono tre (con il quarto in uscita nel 2020)?

Bruno ha detto...

Stai, forse, parlando dell'altra serie di film, che fa ripartire la storia... Per riassumere: dopo la serie sono usciti due film: Evangelion Death (True)2, e The End of Evangelion. Il primo è un riassunto della serie e il secondo è diciamo il "remake" delle due puntate fatte senza soldi alla fine.
La tetralogia (finora ne sono usciti tre) ha come titoli: Evangelion 1.0 You are (not) alone, Evangelion 2.0 You can (not) advance, Evangelion 3.0 You can (not) redo, Evangelion 3.0 + 1.0.
Io ho visto il terzo e giustamente non ci ho capito nulla. Questa serie non ha la stessa trama della precedente, però. Se ho ben capito il manga ha una trama a sua volta leggermente diversa dalla serie TV. Del resto i Giapponesi con la continuità non sono molto costanti, fanno spesso così...

M.T. ha detto...

Evangelion Death e The End of Evangelion me li sono persi.
Il terzo della tetralogia non l'ho visto. Ma se con il primo, bene o male, la trama è similare alla serie tv, dal secondo ci si discosta da essa; da quel che ne so, la tetralogia è stata fatta per dare un compimento migliore rispetto alla serie tv, renderla più chiara (ma non so quanto poi sia effettivamente così).

Bruno ha detto...


Non so, vedere il terzo film senza contesto (non avevo visto la serie, non sapevo nulla) è stato uno spettacolo completamente incomprensibile. Se Anno vuol fare un finale coerente e chiaro buon per lui, spero che ci riesca!

Il Moro ha detto...

Ho visto tutta la serie, anche i film, perché tutti me ne parlavano come di chissà che capolavoro. Nonostante mi facesse venire il latte alle ginocchia, ho perseverato fino al fondo per vedere se riuscivo a capirci qualcosa. Risultato: non c'è niente da capire, ho odiato questa serie come raramente mi è successo, e se mi fossi fermato quando ho iniziato a capire che non faceva per me sarebbe stato meglio.

Bruno ha detto...


@ Il Moro a volte Evangelion irrita anche me e credo che questo si intuisca dal mio post, ma sa pure prendere. Poteva essere molto di più di quello che è.