venerdì 5 luglio 2019

Tra la vita, la morte e gli insulti.

Di Andrea Camilleri non so gran che. Non ho letto niente di suo né ho seguito le produzioni televisive basate su quello che scrive, dal momento che non ho nemmeno la TV. So che ha avuto la sfortuna di stare male, malissimo (è in coma) poco dopo aver fatto una dichiarazione piuttosto pepata contro un noto politico italiano, e da lì è nata in rete la reazione decisamente scomposta: È annegato nel suo vomito, gli sta bene così impara, vedi cosa succede a rompere il c... e così via. Questi i commenti dei leoni da tastiera.

Non mi sembra una cosa di gran classe, sparare a zero su un moribondo. Dico così perché, vista l'età e la gravità del malore che gli è capitato (arresto cardiaco), se anche riprendesse conoscenza e fosse possibile staccarlo dalle macchine Camilleri difficilmente tornerà a qualsiasi tipo di attività. È più probabile invece che sia a un passo dalla fine. Sarebbe opportuno che le polemiche si fermassero.

Umberto Eco un po' se l'era cercata, visto che aveva affermato che internet ha dato la parola "a una legione di imbecilli," posizione non necessariamente sbagliata, ma che a seconda dell'angolazione da cui la osservi può sembrare sacrosanta come anche elitaria e un tantino snob. Ma non mi pare che sia stato salutato in maniera così feroce alla sua dipartita. Il clima è (ulteriormente) peggiorato? I politici ci sguazzano? Sarebbe ora che proprio loro facessero uno sforzo (bipartisan) per mettere un freno a questa deriva di odio e linciaggio, prima che si perda qualsiasi base della convivenza civile, in un momento storico già molto difficile. E chi se non i politici ha il dovere di dare l'esempio?



2 commenti:

M.T. ha detto...

Il clima generale è molto peggiorato. E un bel po'. Tutti dovrebbero darsi una calmata, come dici tu e invece non si fanno che alzare i toni: tutto è provocazione. In primis, dovrebbero essere proprio i politici e le persone mediaticamente più esposte a usare toni più calmi. Vista l'influenza che hanno ora media e soprattutto la rete, servirebbero esempi più moderati e intelligenti, che riflettono non che reagiscono.

Bruno ha detto...


Una volta ci si ammazzava per le strade, adesso la battaglia (e le aggressioni) si fanno stando al riparo della tastiera, ma non so fino a che punto sia un miglioramento. I politici ci sguazzano e danno un pessimo esempio, a cominciare da quello più importante di tutti (che ovviamente è all'estero...).