venerdì 3 dicembre 2021

Sir Gawain e il Cavaliere Verde

 Non potevo perdermi questo film epico e fantastico, basato su un manoscritto medievale. Sir Gawain (anche italianizzato in Ser Galvano) è un personaggio del ciclo Arturiano, figlio della fata Morgana, nipote di Re Artù e cavaliere della Tavola Rotonda. Questo film del 2021, intitolato Sir Gawain e il Cavaliere Verde per gli Italiani, semplicemente The Green Knight in inglese, narra la storia di una sfida portata da questo misterioso "Cavaliere Verde" alla corte di Re Artù, e della valorosa risposta di Gawain, in quel momento non ancora un cavaliere, ma piuttosto un ubriacone che vuole riscattarsi.

Il manoscritto da cui il film trae ispirazione è piuttosto misterioso, non una di quelle leggende lineari dove un eroe massacra nemici a volontà. L'antagonista è un misterioso personaggio fatto di corteccia e foglia, con richiami alla mitologia pagana. Questo Cavaliere Verde si presenta a corte il giorno di Natale e pone una sfida agli uomini di Re Artù. La sfida è quella di colpirlo al collo e decapitarlo, ma poi essere disposti a subire lo stesso attacco, a distanza di un anno, presso una lontana località (la Cappella Verde). Facile, no? come può restituire il colpo un tizio che si fa decapitare? Ma il Cavaliere Verde, una volta decapitato da Gawain, riprende la sua testa come se niente fosse, sale a cavallo e se ne va. Gawain, che vuole onore e gloria e il titolo di cavaliere, dovrà allora partire per tener fede all'appuntamento, o essere disonorato.

Il viaggio, gli incontri che il nostro eroe farà, e il finale sono aperti a molte interpretazioni. Innanzitutto vi è il contrasto fra i pagani (la natura) e i cristiani (la civiltà); misteriosi personaggi, come ad esempio un fantasma incontrato per via, o la volpe che accompagna Sir Gawain. L'influenza di Morgana in tutta la vicenda; la forza e la debolezza di Gaiwan, che deve affrontare una sfida in cui il suo ruolo è sostanzialmente quello di farsi ammazzare per l'onore in cui tanto crede.

Un film che lascia molte questioni aperte e deve essere guardato con attenzione, senza aspettarsi di avere al termine una risposta che spieghi tutto quello che avremo visto. In omaggio alla tradizione e contemporaneamente alla mania woke di questi tempi, abbiamo un protagonista indiano (Dev Patel, cittadino inglese nato da genitori di origine indiana, protagonista in diversi film tra cui The Millionaire), e Sarita Choudhury, un'attrice indiana (per metà), nella parte della fata Morgana. Il che, trattandosi di una storia ambientata nel lontano medio evo inglese, mi ha stupito un poco, visto che peraltro la produzione, sia pure non ricchissima, ha curato ambientazione, costumi e musica puntando a una certa impressione d'epoca. Il regista David Lowery, statunitense, è un artista poliedrico, anche attore e scrittore. La svedese Alicia Vikander (Ex Machina), qui interpreta due personaggi, l'amante di Gawain e una nobildonna che incontrerà lungo il percorso. C'è anche Sean Harris (Prometheus) nei panni di Re Artù.

L'atmosfera strana, onirica, l'interpretazione (non fedele alla leggenda) della storia da parte del regista, il discorso su onestà e onore che ne consegue, la bellezza degli scenari rendono questo film, per quanto a tratti un po' lento, decisamente degno di essere visto.



2 commenti:

Ivano Landi ha detto...

Il libro l'ho letto moltissimi anni fa, nell'edizione Adelphi. Ovviamente ne ricordo ben poco.

Bruno ha detto...


Non ho letto il libro, l'unica cosa del ciclo arturiano che abbia letto è Mallory (durante il servizio militare, per cui me ne ricordo pochino...), so che [SPOILEEER] alla fine risultava che Morgana aveva organizzato tutta la disfida, come prova di coraggio per il figlio e per esporre la vigliaccheria dei cavalieri cristiani. Ma il film propone una diversa soluzione, anzi due! E sebbene resti l'impressione che Morgana sia dietro a parecchio di quello che succede, in entrambi i finali il figlio non ne esce benissimo, per cui il tutto sembra ancora più strano.