giovedì 5 dicembre 2019

Midway

Ho immancabilmente visto Midway, anche se, oggi come oggi, i film di guerra non mi piacciono più come ai tempi della beata gioventù. Si tratta di una produzione indipendente, finanziata per un quarto da case produttrici cinesi (immagino che per vedere i Giapponesi prenderle malamente qualche milione si possa sempre tirare fuori, da quelle parti), e con Roland Emmerich alla regia. Di lui ricordo solo Indipendence Day e The Patriot, credo. The Day after Tomorrow sinceramente non ricordo se l'ho visto o no... ma tutto sommato non posso dire che questo regista mi impressioni favorevolmente. Questo film conferma la mia impressione, e vedremo perché, ma va detto che nei primi giorni sembra incassare forte e piacere al pubblico, anche se molto meno alla critica.

Il film ha un passo veloce, certamente non può farne a meno perché in due ore non si limita a raccontare la battaglia di Midway ma praticamente parte dall'inizio della guerra, quindi Pearl Harbor, poi racconta lo sconcerto di fronte all'avanzata giapponese, le prime reazioni USA e il famoso raid di Doolittle su Tokyo, e la battaglia del Mar dei Coralli. Tutto troppo in fretta, prima di arrivare allo scontro decisivo, anch'esso raccontato con frequenti balzi in avanti. Io conosco piuttosto bene tutta la storia, immagino però che un profano in certi momenti faccia fatica a capire cosa stia succedendo. Si riferisce, per esempio, che a un certo punto la portaerei Yorktown è fuori combattimento, ma è tutto molto sbrigativo, eppure per far fuori questa robusta nave USA ci sono voluti due attacchi (coi Giapponesi convinti di aver colpito due navi diverse) e infine un siluramento da parte di un sommergibile.



Sono certamente avvincenti le scene d'azione, anche se gli effetti speciali non li definirei proprio perfetti, e la velocità con cui il film procede non concede a certi frangenti il tempo che richiederebbero. Fanno eccezione alcune delle scene di bombardamento in picchiata, con il bersaglio che si avvicina, l'accelerazione, i colpi della contraerea, il momento dello sgancio della bomba, l'aereo che cerca di tirarsi di nuovo su... tutto mostrato in un maniera da far rimanere lo spettatore sull'orlo della sedia.


Il film si sofferma inoltre sulle decisioni dei leader di ambo le parti, sugli sforzi degli uomini che decrittavano i messaggi giapponesi, sulle angosce delle mogli di alcuni personaggi. Nell'insieme non si può negare che ci sia tensione e spettacolo. Ci sono diversi attori di grido, segnalo la prestazione di Ed Skrein (Deadpool) nei panni di un pilota di bombardiere in picchiata; ma è giusto dire che mancano filoni narrativi capaci di prendere, nelle storie dei singoli individui, ed è un difetto del film. Direi che il precedente Midway degli anni '70 con Charlton Heston (lo vidi da ragazzino) debba essere considerato un film meglio riuscito per quanto riguarda le vicende umane dei protagonisti, sebbene mi sembrasse forzata la storia d'amore inserita a forza (tra un soldato USA e una ragazza giapponese internata).

Imprecisioni storiche del film a parte, va precisato che la percezione di questa battaglia è cambiata col tempo. Emmerich sembra non sapere cosa fare: in parte ci ripropone scene drammatiche e trionfali da vecchio film di guerra, a volte fa capire che la realtà è diversa.

Gli Statunitensi non hanno vinto per eroismo e per miracolo una battaglia dove tutto era contro di loro, ma preparato una trappola con intelligenza, e prevalso con sacrificio e volontà. I Giapponesi, che pure avevano constatato con una simulazione (le facevano anche allora) che la battaglia si poteva perdere, si sono infilati con forze insufficienti in una situazione sfavorevole, accecati dalla superbia. E avevano un altro paio di portaerei disponibili, ma le hanno lasciate nelle basi. L'ammiraglio Yamamoto, che nel film viene mostrato come un dio della guerra (mentre quello che comanda le portaerei sul campo, Nagumo, è deriso come un vecchio scemo), ha tutta la responsabilità di un piano cervellotico e stupido.

Non voglio inoltrarmi nelle questioni militari, e lascio stare quella più spinosa di tutte (chi è il vero responsabile della guerra? C'è una frase interessante su questo, nel film); termino consigliando Midway soltanto agli appassionati di storie di guerra. Quelli che probabilmente sarebbero andati a vederlo lo stesso...


2 commenti:

Gabriele ha detto...

Penso che si possa ridurre tutto a una questione di ...culo! E senza nulla togliere al coraggio di nessuno. Sebbene da più parti l'analisi dello scontro tenda a mostrare (vedi wikipedia) che i giapponesi commisero una serie di errori mentre gli americani no, non dobbiamo dimenticare le circostanze - casuali - che portarono con molto ritardo alla scoperta della flotta americana e soprattutto della sua composizione.
Non concordo con l'immagine macchiettistica e ridicola dell'ammiraglio Nagumo, senz'altro fra i più capaci ed esperti della marina giapponese (del resto che fai, dai il comando di una flotta di quel genere al primo che passa?).
Per una serie di circostanze - ripeto, casuali - Nagumo non ebbe mai quei 25 minuti di pausa fa un assalto e l'altro, che gli sarebbero serviti per lanciare l'attacco decisivo alla flotta americana e chiudere la partita entro il primo pomeriggio. In altre parole: aveva quasi la vittoria in mano. Ci mancava davvero poco.
Inoltre bisogna ricordare che l'obiettivo di Nagumo era proprio l'attirare le portaerei americane per distruggerle.
Il fatto che la flotta giapponese sia stata individuata seguendo l'Arashio è casuale, e proprio questa circostanza favorì l'attacco decisivo americano.
La mia opinione è che Nagumo non commise in realtà alcun errore. Lo commise Yamamoto, che disperdendo le sue navi non ebbe modo di portargli aiuto, lasciandolo solo; e purtroppo lo commise Tamon Yamaguchi (lo incontriamo anche nel film quando saluta i giovani e decide di affondare con la sua nave) che sacrificò la Hiryu in un inutile contrattacco invece di salvare una nave preziosissima per il suo paese.
Ma, come sappiamo, del senno del poi...
Per quanto riguarda il film è tutto sommato un buon prodotto, anche se molto carente in diversi fatti (come dicevi, la sorte della Yorktown, per esempio). Diciamo che se uno non si interessa molto di Storia ci si può anche passare sopra.

Bruno ha detto...


Mi complimento per la conoscenza che dimostri su questa battaglia...
La guerra aeronavale di quei tempi era una cosa incredibile, chi avvistava l'altro per primo aveva un enorme vantaggio, tutto si decideva nel giro di qualche ora e, negli episodi tattici, di qualche minuto. Un tipo di guerra che ha messo a dura prova le capacità di controllo e comunicazione dei comandanti (e anche qui gli USA ne sono venuti fuori trionfanti alla grande...).