giovedì 11 dicembre 2025

The Lord of the Rings: Fate of the Fellowship

 Torno a parlare di giochi e, in questo caso, il fantasy entra a sua volta in argomento, perché il board game in questione è The Lord of the Rings: Fate of the Fellowship, uscito nel 2025. Si tratta di un gioco cooperativo e, come vedremo, questo può essere il suo problema.

Lo scopo del gioco è portare il celeberrimo anello alla distruzione, schivando tutti i pericoli che si incontrano. Svariati personaggi, dagli Hobbit agli altri membri della Compagnia dell'Anello e alleati, lavorano in vari modi al compimento dell'impresa.

Prendono parte alla lotta i Nazgul, l'occhio di Sauron e varie truppe tra buoni e cattivi (elfi, nani, orchi, ecc.).

Il male procede militarmente secondo traiettorie preordinate e stampate sulla mappa e movimenti ordinati dalle carte. I buoni devono contrastare queste avanzate, perché se dovessero essere perse località importanti, la scala della "speranza" crollerebbe al livello che comporta la sconfitta.

I buoni devono quindi sfruttare le caratteristiche dei vari personaggi per combattere e muoversi verso l'obiettivo di distruggere l'anello, il tutto nello stesso tempo. Ci sono obiettivi intermedi da raggiungere prima di arrivare alla vittoria finale, carte e gettoni che i vari giocatori possono scambiarsi per fornirli a quei personaggi a cui servono: il valore, la furtività (stealth), l'amicizia e la resistenza.

Ad esempio, è inutile far procedere Frodo verso Monte Fato se non è ben rifornito di gettoni furtività. Le mosse finali sono molto onerose, soprattutto se ostacolate dalla presenza dei nazgul, e vanno pianificate con cura.

Premesso che ho giocato solo due o tre partite su Boardgame Arena, i problemi di questo gioco per me saltano subito all'occhio. Dopo aver compreso i meccanismi, i giocatori devono lavorare insieme per aiutare Frodo, radunare eserciti e fermare le avanzate del male. Diventa abbastanza ovvio quel che bisogna fare; c'è poco spazio per un'iniziativa personale, per ricreare la storia in modo diverso, per improvvisare.

Per questo motivo, può facilmente emergere il classico problema dei giochi cooperativi: i più esperti, i giocatori più in gamba, diranno ai meno pratici cosa devono fare. O quantomeno, le mosse verranno decise da un "comitato". Diventa quindi come giocare a un gioco per una persona in tanti, spartendosi le forze in campo e i personaggi; e in effetti Fate of the Fellowship può essere giocato in solitario come da cinque giocatori.

Questo è un gioco molto apprezzato, con una certa sostanza ma non eccessivamente complesso, quindi sta avendo successo. Ma la mia valutazione non è particolarmente positiva. È proprio la componente ludica a mancare; mi sono sentito troppo instradato.


Le immagini sono tratte dal sito boardgamegeek.com e dal regolamento del gioco.


Nessun commento: