giovedì 1 maggio 2025

L'Eternauta (senza spoiler)

 Aspettavo con curiosità questa serie su Netflix, basata sul famoso fumetto argentino, L'Eternauta. Questo non perché conosca il fumetto a menadito ma proprio perché, tempo fa, non riuscii a leggerlo. Mi spiego: nello scorso millennio fu pubblicata, e morì, una rivista con lo stesso nome del fumetto. Nobile tentativo di far vivere il nostro fumetto di qualità; purtroppo in Francia e in Belgio ci riescono, da noi non ci sono abbastanza lettori. Nella rivista leggevo la storia a puntate con questo tizio che se ne andava in giro con una maschera antigas, ma non avendo letto dall'inizio, poiché la trama ha una certa complessità ed erano pubblicate poche pagine a ogni numero della rivista, non sono riuscito a inserirmi nel flusso della narrazione e ho lasciato perdere.

Fatto degno di nota di questo fumetto, che è degli anni '50, è che uno degli autori, Héctor Germán Oesterheld, fu uno dei "desaparecidos" ovvero un oppositore della giunta militare: rapito e presumibilmente ucciso negli anni '70. Buona parte della sua famiglia fece una brutta fine. A quel torbido periodo sopravvisse invece Francisco Solano López, il disegnatore, morto per cause naturali nel 2011.

Il fumetto riguardava una invasione aliena che si preannuncia con una strana nevicata incessante, tossica e mortale, e una tempesta magnetica che frigge quasi tutti i circuiti elettrici. Chi è stato colto all'aperto non ha avuto scampo. Gli altri devono muoversi all'aperto con una maschera antigas e pesantemente coperti, e per il resto del tempo ripararsi in edifici o dentro veicoli. L'Eternauta ha avuto poi una riscrittura pesantemente politica, dove gli alieni erano metafora per la dittatura, l'influenza degli USA sull'Argentina e via dicendo.

Detto questo, la serie ha i classici toni dell'avventura post apocalittica. Il protagonista è Juan Salvo, interpretato da un famoso attore argentino, Ricardo Darìn. Al momento della catastrofe si trova in casa di un amico di lunga data, Alfredo Favalli (interpretato da César Troncoso, attore uruguaiano), per una partita a carte. Salvo dovrà cercare di trovare la figlia, che era fuori casa, con l'aiuto della ex moglie Elena (interprete di Elena è l'attrice argentina Carla Peterson). Favalli, che è un uomo pieno di risorse e attrezzature, manterrà il presidio della casa ma non mancheranno gli attriti con gli ospiti, visto che a casa propria le decisioni vuole prenderle lui.

Siccome ho promesso di non fare anticipazioni, mi fermo qui. Ma cosa dire di questa serie? Come affermano anche altre critiche che ho letto, i toni sono quelli soliti delle fiction di questo genere. Potrebbe essere The Walking Dead, o The Last of Us, scrivono, e per giunta gli manca il mordente, qualcosa che resta, qualche personaggio che buca lo schermo. Insomma vista la rilevanza del materiale di partenza, pare proprio che il creatore di questa serie, il regista, produttore e sceneggiatore Bruno Stagnaro, abbia rinunciato all'occasione di fare qualcosa di memorabile e si sia limitato a svolgere il compitino per proporre la solita minestra al pubblico internazionale di Netflix. O se preferite, è stato capace di fare soltanto questo. Per quanto vi siano delle immagini degne di nota per la loro qualità surreale (la città sotto la neve, le auto ferme, i morti dovunque), non c'è grande originalità nella serie, anche quando si entra nella parte più propriamente fantascientifica.

Apprezzo, magari al contrario di altri, il fatto che i personaggi abbiano l'aspetto e i modi di fare di gente comune alle prese con difficoltà immense. Qui forse c'è una sottile distinzione di stile con altre produzioni. Ma anche questo aspetto è stato criticato: là dove il fumetto era incentrato sulla resilienza collettiva, qui si finisce a proporre come al solito storie personali, magari di gente in contrasto. Non che non sia realistico: l'homo homini lupus di queste storie è sempre molto credibile.

Non avendo letto il fumetto, su questo non mi pronuncio.

Consiglio comunque di vedere la serie, soprattutto se siete amanti di questo genere catastrofico. Le apocalissi fanno sempre piacere.

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