martedì 16 agosto 2022

La Abuela

La Abuela è un film horror recente (2021) di produzione franco-spagnola, diretto da Paco Plaza. Si tratta di un regista horror di una certa fama perché condivise la creazione del famoso REC, che appartiene al sottogenere found footage. REC non l'ho visto, e non apprezzo particolarmente il tipo, ma andiamo avanti. La Abuela (in italiano: la nonna) è un film gotico, denso di atmosfere cupe e inquietanti, di vaga minaccia, per quanto l'ambientazione non ci porti in antichi castelli né in dimore che cadono a pezzi. È opportuno dire subito che il passo del film è piuttosto lento, senza nessuna trovata per farti fare il balzo sulla sedia. La trama è lineare, fin troppo ovvia nello svolgersi e nella conclusione, come uno di quei racconti di Dino Buzzati dove le cose vanno sempre peggio fino a una catastrofe finale, che ci aspettavamo già dalla seconda o terza pagina, o magari dalla prima. Per questo il film ha i suoi momenti di noia, e posso capire chi lo criticherà, anche se a me è piaciuto molto.

La Abuela ha come protagonista una fotomodella, che deve fronteggiare un imprevisto, l'ictus che ha colpito sua nonna.
Questo si verifica proprio nel momento sbagliato, quando la ragazza (Susana, interpretata dalla spagnola Almudena Amor) stava per iniziare un lavoro con un fotografo importante, uno che avrebbe potuto lanciare la sua carriera che, all'età di 25 anni, è a un bivio: o trova il successo vero, o tutto è perduto.

Susana, in ospedale, ascolta la proposta che le viene fatta: sistemare la nonna Pilar (interpretata da Vera Valdez) in un istituto. Poiché le due sono molto legate (Susana ha perso i genitori molto presto) la modella cerca invece di organizzare le cose in modo che la nonna possa vivere in casa. Cerca una badante, accudisce come può l'anziana, con tutti i problemi che tocca affrontare con un anziano non autosufficiente. Problemi a cui certamente Susana non era preparata.

Pilar non parla. A volte si lamenta, a volte ride, a volte fa gesti come se conversasse con un interlocutore che non si vede, a volte sembra che sia cieca. Susana a un certo punto pensa che la personalità e consapevolezza della nonna siano andate del tutto distrutte con l'ictus, ma resta il dubbio. E la presenza di Pilar diventa sempre più inquietante, spettrale.
Il vecchio appartamento, dove quasi tutta la storia si svolge, prende anch'esso un'importanza nella storia. Sebbene sia una normale casa piena di vecchie foto, mobili fuori moda e antichi ricordi, diventa a poco a poco un luogo sempre più sinistro, avvolto da una magia malevola.

Susana comincia ad avere fretta. Deve tornare alla sua carriera, ogni momento che passa è perduto. Ma non sarà per niente facile.

Qui mi fermo, senza anticipare altro. Il film ha la sua componente sovrannaturale, esposta tramite alcune scoperte che Susana fa nel corso della storia, e sviluppata nel finale; questa corre in parallelo con la tematica dell'invecchiamento (frequente nell'horror di questi anni, vedi anche la mia recensione di X di pochi giorni fa...). La paura di un destino inevitabile, la perdita della bellezza, e poi dell'autonomia, una parabola in discesa la cui prospettiva comincia a tormentare Susana anche se ha solo 25 anni. Questo lo vedremo in diverse scene, e nella preoccupazione di mantenere i contatti col mondo della moda, che corre velocissimo senza di lei, impegnata a cambiare il pannolone a Pilar. E ossessionata dalla propria stessa immagine che vede in giro nei manifesti, mentre vive l'inquietudine della sinistra casa in cui si è spostata per accudire la nonna.

Farà forse effetto anche l'esposizione del corpo nudo di una donna anziana. Ironico notare come l'attrice che interpreta Pilar, Vera Valdez, sia stata una fotomodella ai suoi tempi.

In conclusione, La Abuela è un film che mi ha colpito: non nego i momenti noiosi o fin troppo prevedibili, ma assolutamente consiglio di vederlo.

Quanto all'ossessione del tempo che passa, se volete sapere quello che penso in merito, potete leggermi qui...


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