lunedì 17 aprile 2023

Il Sacrificio del Cervo Sacro

 Mi sono cimentato con questo strano film (disponibile su Amazon Prime) senza ricavarne molto piacere, ma rimanendo comunque obbligato a vederlo fino alla fine. Perché Il Sacrificio del Cervo Sacro di sicuro un effetto ce l'ha, quello di volerti fare arrivare alla soluzione del suo mistero.

Creatura del regista greco Yorgos Lanthimos, questo film del 2017 si segnala per una recitazione piatta e senza grande inflessione, una mancanza di vita nei personaggi che lascia lo spettatore stupito. Che abbiano detto agli interpreti di recitare come fanno certi attori italiani? Scherzi a parte, il film vuole mettere a disagio e questo è uno dei tanti modi in cui lo fa. L'uso di un sonoro forte e aggressivo in certi momenti topici è un altro strumento usato dal regista, assolutamente riconoscibile perché copre anche le voci. Quanto alla storia parte in una maniera che lascia lo spettatore nel dubbio: dove vorrà andare a parere?

Ne risulta da una parte un film pesante, anche volutamente, dall'altra un qualcosa che ti aggancia, che ti rende difficile staccartene. L'inizio non è dei più leggeri perché ci vuole un po' prima che succeda qualcosa. Abbiamo come protagonista Steven, un chirurgo con moglie e figli e una vita più o meno normale, salvo il fatto che incontra spesso Martin, un ragazzo di sedici anni piuttosto disagiato psicologicamente, il cui rapporto con Steven è poco chiaro. Dal momento che la peggiore ipotesi, ovvero di un interesse erotico di Steven per il minorenne, è scartata a priori, perché se il tema fosse davvero presente non troveresti in giro questo film tanto facilmente, il motivo deve essere un altro... ma quale?

Evitiamo le anticipazioni: diciamo solo che sta per scatenarsi qualcosa di terribile, una minaccia che metterà a nudo questi personaggi di fronte al pericolo implacabile. Forse troverete in giro recensioni dove si sottolinea il richiamo del titolo alla mitologia antica, ma credo che questo vi metterà soltanto fuori strada, anche se Steven verrà effettivamente chiamato a compiere un sacrificio.

Ribadisco: non è necessariamente un bel film (per me non lo è), ma uno che non si dimentica facilmente. Tra gli interpreti non c'è bisogno di presentare Colin Farrel (Steven) e Nicole Kidman (Anna, la moglie). Martin è interpretato dal giovane attore irlandese Barry Keoghan, la cui interpretazione è stata osannata da alcuni: ti gela il sangue nelle vene, eccetera. Non sono proprio d'accordo, ma non posso valutarlo nel complesso: il regista lo ha voluto stranamente inespressivo, e questo in certi momenti funziona anche bene, in altri dà solo sui nervi.

La parte con le anticipazioni inizia qui. Attenzione SPOILER!

Martin ha praticamente lanciato una maledizione sulla famiglia di Steven. I due figli e la moglie si ammaleranno e moriranno uno per volta, a meno che lui non si decida, e ne uccida uno. Questo sarà una specie di pagamento occhio per occhio per la morte del padre di Martin, che è stato operato da Steven ed è morto per un suo errore, tra l'altro causato dal fatto che aveva bevuto prima di mettersi al lavoro.

Informato della cosa da Martin, Steven innanzitutto non ci crede, poi le cose cominciano a succedere, il suo piccolo figlio maschio non cammina più e non mangia... Steven non sa decidersi su cosa fare, e addirittura sequestra il ragazzo che ha lanciato la maledizione per costringerlo a interrompere la sua vendetta. Tuttavia Martin, per quello che capiamo, non potrebbe nemmeno se volesse. E infatti Anna, la moglie di Steven, alla fine lo libera. Perché la famiglia non avrebbe alcun beneficio facendogli del male: solo quando Steven si deciderà ad uccidere o la moglie o uno dei figli potrà interrompere la maledizione. Restano ovviamente dei dubbi. Come fa Martin a sapere della colpa di Steven? Come ha fatto a lanciare questa maledizione sulla sua famiglia? in base a quali poteri? Non si sa, e le espressioni da pesce lesso che fa, sebbene intervallate da qualche occhiata inquietante, restano un enigma.

Lo possiamo definire un film horror insolito, quando alla fine capiamo cos'è. Pesante, ermetico, terribile. Bravo il regista, comunque, a far qualcosa di buono con ingredienti così strani.



2 commenti:

Babol ha detto...

A me era piaciuto tantissimo. Me l'ero visto prima che uscisse in sala e poi ero andata a vederlo al cinema con amici inconsapevoli, godendomi ogni istante del loro shock. Per me è uno dei migliori horror degli ultimi anni anche con i suoi difetti, ovvero quella recitazione impostatissima e distaccata che credo sia proprio voluta, ad indicare come ognuno dei protagonisti vaghi già in partenza anestetizzato sul palcoscenico della tragedia inevitabile. Per me è un gioiello, ma capisco che sia un gioiello "respingente"!

Bruno ha detto...


A me non è piaciuto nel senso vero e proprio del termine, ma è un film che propone delle "provocazioni" (anche con lo stile stranissimo di recitazione, del tutto antitetico alla norma, o agli effetti sonori violenti e intrusivi). È un film che ti costringe ad accettare la sfida e vederlo, sicuramente qui c'è all'opera del talento e una mente capace di creare stimoli. Questo sicuramente obbliga a dare un giudizio almeno in parte positivo. Però a questa valutazione non avrei potuto arrivarci se non mi fossi costretto a vederlo, e alla prima mezz'ora la tentazione di fare altro era potente in me...