Lo spunto me lo dà questo articolo, dove si parla di una opinione espressa da George Martin (autore del Trono di Spade) riguardo a un particolare episodio dell'opera di Tolkien. Per risparmiarvi la fatica, se non volete seguire il link (ma l'articolo non è male), vi spiego: Martin è famoso per eliminare senza troppe remore anche dei personaggi importanti, ed esprime dubbi sulla possibilità di "resuscitare" narrativamente un personaggio morto, anche se nel fantasy tanti lo fanno e lo ha fatto anche lui. Il personaggio che torna dalla morte deve quanto meno mostrare gli effetti di una metamorfosi, di una profonda trasformazione causata dall'esperienza subita. Deve essere radicalmente cambiato.
Martin quindi ha criticato Tolkien che sì, sacrifica lo stregone Gandalf in una scena molto drammatica, ma poi lo fa tornare in vita più potente di prima e inalterato nei suoi intenti e nella personalità (Gandalf il Bianco). Martin ritiene che Il Signore degli Anelli sarebbe stato molto più efficace se Gandalf fosse "rimasto" morto.