giovedì 22 settembre 2022

Tempo di votare, o no?

 Ci siamo ancora, è arrivata una nuova tornata elettorale. Io spesso a votare non ci vado, e ho idee trasversali che mi guadagnano l'antipatia di entrambi i maggiori schieramenti politici. Peggio ancora, non mi va di farmi rappresentare da farabutti, e mi piace poco il "voto di protesta" fine a sé stesso.

Per cui, di frequente, non voto, e ritengo che sia un normalissimo diritto. Della mia risposta ai principali argomenti contro il non voto ho parlato qui.

Comunque, in verità, ci sarebbe bisogno di fare politica, e farla sul serio. Tanti temi che andrebbero discussi con le elezioni sono però praticamente inavvicinabili, perché non sono proposti dalle forze politiche, o perché il "vincolo esterno," ovvero la cessione di diritto o di fatto della sovranità, impedisce che vengano effettuate scelte.

Bisognerebbe ritornare su una questione ormai passata in secondo piano, ovvero l'uscita dall'Euro. Cavallo di battaglia di politici come Bagnai, ora disinnescata dall'Unione Europea che, dopo aver prima disdegnato l'idea di tornare a "stampar carta moneta" e svalutare, l'ha fatta propria con un sostegno a pioggia alle economie dei paesi membri.

C'è ancora il problema dell'immigrazione incontrollata, ma i politici possono solo fare promesse a vuoto, perché in Europa non contiamo niente.

C'è il problema della catastrofica crisi economica dietro l'angolo, con le prospettive terrificanti dell'embargo sui beni che importavamo dalla Russia. Ma sarebbe molto complicato smarcarsi dagli USA in questo momento, e soprattutto l'Italia non potrebbe farlo da sola.

Insomma, di scelte epocali da prendere ce ne sono, ma in realtà i politici italiani hanno poco da fare, perché le decisioni vengono prese altrove. Da parte mia credo che l'astensione in massa, o il voto di protesta, anche a costo di dare la preferenza a partitini assurdi (evitate Renzi, per favore...), sia l'unica scelta possibile, per indicare che vogliamo un'Italia che almeno cerchi di riprendere in mano il proprio destino. Certamente non otterremo nulla di questo dando la preferenza per le principali forze in campo.

Buon voto, o non voto, a tutti.



2 commenti:

M.T. ha detto...

Chiunque vinca, la situazione è grigia. Purtroppo è chiaro che tutte le forze in campo pensano solamente ad accaparrarsi poltrone e della gente non gliene importa nulla.

Bruno ha detto...

A volerla vedere nel migliore modo possibile, la classe politica italiana si è adattata a "gestire l'esistente," senza quasi porsi il problema delle situazioni che richiederebbero prese di posizioni anche scomode nei confronti degli "alleati" Nato o Europei.

Quando il governo di Tripoli chiese armi all'Italia per potersi difendere (nel caos seguito alla guerra voluta da altri paesi nostri "amici" e vilmente appoggiata dall'Italia, che andò a violare un patto di difesa stipulato dal governo) i nostri politici non hanno fatto niente. L'Italia ha una quantità enorme di armi, vecchi carri armati e veicoli militari, ecc... in deposito, magari in parte è roba arrugginita o inservibile, ma non ci sarebbe costato niente dare qualcosa. E invece... niente. Ora in Libia comandano i Russi e i Turchi.