martedì 15 febbraio 2022

Archive 81

 È la grande novità di Netflix (che ultimamente sta offrendo spettacoli decisamente migliori che nel recente passato): Archive 81 è una serie horror in otto episodi, ambientata in diverse epoche, attraverso una serie di filmati e testimonianze, ma in buona parte incentrata sul lavoro di un tecnico (Dan Turner) che restaura vecchi nastri come lavoro. Dan si reca, su invito di un ricchissimo uomo d'affari (Virgil Davenport), presso un'isolata residenza di campagna, per restaurare certi particolari nastri fortemente danneggiati.

I nastri sono stati registrati da una certa Melody Pendras durante la sua indagine sui residenti del Visser, un palazzo che è andato distrutto in un incendio. Ma la richiesta di Davenport si rivela stranamente interessata. Intanto sa che Dan ha avuto a sua volta la famiglia distrutta in un incendio, e che è stato vittima di un esaurimento recentemente; inoltre nei nastri appare il padre di Dan, che potrebbe avere un coinvolgimento molto scabroso nella vicenda di Melody, per cui sembra che il restauratore dei nastri non sia stato scelto casualmente... Ed è tutto quello che mi sento di anticipare sulla trama.

La serie si prende il suo tempo per approfondire una storia sempre più inquietante e misteriosa, ricca di avvenimenti apparentemente impossibili e di personaggi a dir poco inquietanti.

Sembra che Melody si sia messa in un brutto guaio facendo la sua inchiesta sul palazzo... ma quali erano le sue motivazioni? Dan indaga nella remota residenza lontana da tutto, l'amico Mark, specialista in misteri e teorie della cospirazione, cerca di dargli aiuto da fuori e si preoccupa per lui. Ma le storie che emergeranno dai nastri si riveleranno sempre più scioccanti.

Archive 81 è una storia veramente Lovecraftiana, nel senso che l'autore di Providence avrebbe potuto immaginare proprio una trama con queste caratteristiche, se avesse conosciuto le tecnologie coinvolte; anche se non avrebbe certamente messo un nero nel ruolo di protagonista. Lovecraft, si sa, era parecchio razzista.

Nell'universo di Archive 81, come in quello di Lovecraft, l'orrendo e l'incomprensibile, come anche l'immensamente malvagio, vivono tranquillamente in mezzo a noi. Sono le forze del bene a non esistere o ad essere irrilevanti. Il divino, o quanto meno incredibili potenze sovrannaturali, sono là e non sono umane, non conoscono le nostre logiche. Il nostro mondo potrebbe essere sconvolto in un istante, se questo orrore alieno potesse entrare in contatto con noi. La nostra sicurezza e tranquillità, la convinzione di sapere qualcosa sull'universo che ci circonda, sono frutto di ignoranza, un'illusione che, in certe condizioni, può essere spazzata via.

Gli attori principali sono: Mamoudou Athie, nel ruolo di Dan, già visto in The Circle, The Get Down, Underwater ecc. mentre Melody è interpretata da Dina Shihabi (saudita, già vista in Altered Carbon). Bravo anche Martin Donovan nel ruolo di Virgil Davenport (visto in Tenet, Insomnia, Malcolm X e tanta altra roba). Mark è interpretato da Matt McGorry, che probabilmente non ricorderete da Orange is the New Black, perché fisicamente è piuttosto cambiato... in quella serie era la guardia che metteva incinta una delle carcerate.

La serie potrebbe avere un seguito, in effetti il finale ci lascia in una situazione completamente nuova che vuole un approfondimento e una conclusione... anche se personalmente ritengo che Archive 81 potrebbe benissimo chiudersi qui. Sebbene non possa dire che questa serie faccia fare salti sulla sedia (tante volte ho parlato di come difficilmente l'horror faccia davvero paura) è un piccolo capolavoro dell'horror cosmico straniante e inquietante che, come accennavo prima, è stato l'impronta lasciata da Lovecraft nella narrativa moderna. Direi che a questo punto sapete se vi interessa o no.


2 commenti:

Guido P. ha detto...

I richiami Lovecraftiani ci sono, ma sai... come ho scritto il finale mi ha deluso. L'ho trovato un po' banale per quello che si era visto fino a quel momento. E poi... storia troppo dilatata :D

Bruno ha detto...


Il finale può deludere per... un sacco di motivi. Però lascia lo spettatore con un mistero ancora aperto, e non è un lieto fine, anzi è piuttosto preoccupante. Certo un momento di svelamento conclusivo, un incontro faccia faccia con il male, potevano essere soluzioni migliori, forse.
Quanto alla storia, diciamo che si prende i suoi tempi. Ho visto Archive 81 a due o tre episodi per volta quindi non mi ha dato fastidio.