mercoledì 3 febbraio 2021

Una Tomba per le Lucciole

 Ce ne ho messo di tempo prima di vedere questo film. Una Tomba per le Lucciole è una creazione dello Studio Ghibli di qualche tempo fa (per la precisione, 1988) e l'argomento trattato è ben diverso da quello che ci aspetterebbe in occidente da un film a cartoni animati. Il finale è noto fin dall'inizio, per cui c'è poco da "spoilerare la trama:" due ragazzi durante la Seconda Guerra Mondiale restano senza casa e senza famiglia, e muoiono di stenti.

Il regista è Isao Takahata, cofondatore dello Studio Ghibli. Il periodo cui ci riferiamo è il 1945, l'ultimo anno di guerra. Gli Stati Uniti bombardano il Giappone indisturbati, e a un certo punto si presentano su Kobe con una grande formazione di aerei che, anziché lanciare bombe, sgancia spezzoni incendiari, causando un enorme incendio. Si tratta del metodo usato anche per devastare Tokyo nello stesso periodo.

Le case giapponesi di legno e carta vengono distrutte facilmente e così accade all'abitazione di un ragazzo, Seita, che ha portato in salvo all'ultimo momento la sorellina Setsuko. La madre dei due rimane invece gravemente ustionata, e in breve tempo muore. I bambini restano senza famiglia. Il padre, ufficiale di marina, non risponde alle lettere. I due sono ospitati da una zia che si rivela purtroppo ostile, rimproverandoli di ogni cosa.

Il problema è soprattutto la scarsità di cibo, la fame che rende la vita impossibile. Senza l'appoggio del padre che, presumibilmente, è morto in battaglia, Seita e Setsuko cercano di andare a stare per conto proprio, per sottrarsi all'insopportabile zia, ma ovviamente le cose non andranno bene, perché la campagna non ha molto da offrire e loro non hanno molto da vendere o barattare per ottenere cibo dai contadini.

Seita allora si riduce a rubare, ma viene scoperto e punito. La sorellina intanto è malata ma i medici non hanno rimedi, perché è semplicemente denutrita. Alla fine moriranno di stenti, dopo la resa del Giappone.

Il film ha, come spesso accade con lo Studio Ghibli, una grande attenzione per la natura e per una descrizione realistica delle emozioni e dei sentimenti. Pertanto ci sono molte scene di paesaggi, con piante e animali che fanno da contrasto, continuando nel loro consueto vivere, alla devastazione del mondo dell'uomo. Le lucciole del titolo fanno compagnia ai due protagonisti nei momenti di allegria iniziali. Ma anche le lucciole muoiono, e Setsuko scava loro una tomba per seppellirle. Ai due bambini, in Una Tomba per le Lucciole, niente è risparmiato, sono tristi anche i momenti in cui Seita (che deve prendersi responsabilità da adulto troppo in fretta) riesce a tenere allegra la sorellina e a procurarle cibo, perché sappiamo che, nel quadro generale di come vanno le cose, non ci sarà scampo per loro. Non manca una critica all'indifferenza e al cinismo degli adulti, che non li aiutano.

Non so fino a che punto questo film sia adatto a dei bambini. Io l'ho comunque trovato bello, ma eccessivamente pesante, nonostante cercasse di non essere troppo strappalacrime.


8 commenti:

MAX ha detto...

Ciao ...film che ho sempre desiderato vedere ma che ho sempre rinviato perché penso di essere troppo sensibile.
Anche se è un cartone anche se merita sicuramente la visione ( stiamo parlando sempre del studio Ghibli ) io non c’ho il coraggio.
Ciao

Bruno ha detto...


Io avevo il timore che il film fosse troppo strappalacrime. Una cosa che non sopporto. Invece, tutto sommato, è una storia piuttosto articolata. Ma, in effetti, assai pesante.

M.T. ha detto...

Di certo il tema non aiuta e questo può influire sulla "pesantezza" del film.

Bruno ha detto...


In effetti non è nel consueto stile dello studio Ghibli (del resto non è un film di Miyazaki)

M.T. ha detto...

il doppiaggio chi l'ha fatto?

Bruno ha detto...


Di doppiaggio non me ne intendo, so che è stato curato da tal Massimo Corizza...

M.T. ha detto...

Allora non è quello di Gualtiero Cannarsi (che è stato contestato per il linguaggio usato), che è l'ultimo, ma il primo che fu fatto.

Bruno ha detto...


Non ci sono le trovate linguistiche contorte e buffe di Evangelion, quindi direi di no....