martedì 1 dicembre 2020

Knock Knock

 Questo Knock Knock del 2015 è un film che vanta una notevole galleria di talenti, Keanu Reeves per primo. Si tratta di una pellicola che rientra nella categoria "home invasion" (non so se esista la versione italiana delle precisissime definizioni anglosassoni), con una mescolanza di horror (in crescendo) ed erotismo (nella prima parte); un film con alcuni momenti spaventosamente prevedibili e qualche tratto interessante. La trama sarà rivelata senza pietà in questo post, per cui se volete il mio giudizio subito (per non leggere il resto) vi dirò che se siete amanti del genere forse ne vale la pena, se vi piacciono gli attori che vi recitano idem, ma in generale non è un grandissimo film. O, forse, neanche grandicello.


Parliamo dei personaggi degni di nota che vi partecipano: oltre al già citato Keanu Reeves nella parte di Evan, la vittima, abbiamo Ana de Armas, attrice cubana che tutti abbiamo notato in Blade Runner 2049 e magari anche in Knives Out, e la cilena (italiana per metà) Lorenza Izzo (Once Upon a Time in Hollywood, Green Inferno), nei panni di Bel e Genesis, due sgallettate che capitano davanti alla casa di Evan in una notte di pioggia. Il regista è Eli Roth, padre del "torture porn" con Hostel.

Quanto alla storia: prima della comparsa delle due, che vengono a disturbare il lavoro di Evan, vediamo una scenetta familiare in cui lui, bravo padre di famiglia, saluta moglie e figli che vanno al mare e resta a casa per terminare un progetto (è architetto). Sono i primi minuti e sono particolarmente noiosi, come in tanti film in cui viene stabilita la premessa che esiste una famiglia felice a cui sta per succedere qualcosa. Mi chiedo se questa convenzione cinematografica non si possa saltare, magari con una breve spiegazione nei sottotitoli!

Una volta rimasto solo (con un simpatico cagnolino) Evan si dedica al suo lavoro fino a sera, ma quando arrivano le due donzelle sperdute non sa dire di no e le lascia entrare per fornire loro degli asciugamani e chiamare un taxi, in modo che possano recuperare la meta dichiarata del loro viaggio (una festa).

Lo spettatore capisce che qualcosa non va molto presto. O per dirla tutta, lo sapeva fin dall'inizio perché è chiaramente l'oggetto del film. Le due ragazzotte sono all'inizio molto gentili e timide, ma si scaldano rapidamente spostando la conversazione sempre più su argomenti relativi al sesso, con imbarazzo del povero Evan. Alla fine il taxi non le porterà via, perché le due sono riuscite a coinvolgere lo sventurato in un torrido incontro sessuale. Le cose cambiano dal giorno dopo, quando Evan si sveglia pensando che se ne siano andate, ma le trova intente a far colazione, abbuffandosi con stile assai disinvolto e trasformando la sua cucina in un porcile. Cerca di sbatterle fuori, le due dicono che sono minorenni e che gli faranno fare anni e anni di galera, se vogliono, e così rapidamente le cose diventano aspre e brutali.


Quando Evan crede di essersi liberato in qualche modo delle due, se le ritrova invece in casa di nuovo, e viene catturato. Il misero viene sottoposto a una specie di processo presentato come se fosse un quiz televisivo. Il verdetto è la morte (e nel frattempo la casa viene devastata). Genesis (La Izzo) sta per schiantargli una delle sculture della moglie in testa, ma si tratta solo di una tortura psicologica: le due se ne vanno. Ho saltato qualche dettaglio, ma va fatto presente che un amico di Evan presentatosi in casa ci ha lasciato la pelle. Evan viene lasciato sepolto in una buca con solo la testa fuori, le sue prodezze sessuali filmate e rivelate su facebook, completamente rovinato dal punto di vista sociale (e il film si chiude con moglie e bambini che rientrano dal mare e aprono la porta di casa).

Particolare: le due si portano via anche il cane di Evan, il che mi fa pensare (scherzo) a un possibile futuro cross-over con i film di John Wick. Avete presente cosa succede in quella serie quando fanno qualcosa al cane del personaggio di Keanu Reeves?

Eli Roth dirige con una certa vivacità, le due ragazze nel ruolo dell'aggressore possono prendere magari un po' di sorpresa (se non fosse anticipato tutto nel titolo!) ma... c'è una qualche senso in questo film, oltre a riproporre certi cliché del genere cui appartiene? Le due protagoniste femminili sembrano un'incarnazione dei sensi di colpa del buon padre di famiglia. Quello che è fedele e si prende cura di moglie e figli, che cerca di non vederle nemmeno, le tentazioni. Ma Evan invece in questa storia cede, e nonostante tutte le sue implorazioni e proteste viene giudicato il porco colpevole dalle due. Che non si capisce da quale punto di vista morale possano fargli delle critiche, visto che non sono veramente minorenni, ma le fanno. Non solo. Hanno spiato Evan prima di capitargli in casa, quindi nulla è successo per caso. Hanno contatti con qualcuno che fa sparire i cadaveri. Hanno fatto questo giochetto tante volte e dicono a Evan, per umiliarlo: "Credevamo che tu saresti quello che avrebbe detto di no." Bel rivela in una scena di avere subito violenze da piccola da parte del padre, quindi sembra impegnata in una vendetta seriale. Genesis fa del sarcasmo su Evan che fa parte "dell'uno per cento," ovvero dei più ricchi. A cui, pare, lei gradisce molto rovinare la vita. C'è qualcosa in più, oltre alla follia, in questi personaggi? Purtroppo il film non offre abbastanza per dare delle risposte. E gli attori, sia pur bravi, non hanno, a mio parere, molto materiale su cui lavorare per esprimersi.

Forse (purtroppo) per Keanu Reeves è passata l'età in cui era facile avere grandi ruoli da protagonista, nonostante il successo gli arrida ancora con il violentissimo John Wick e relativi seguiti. Certo è un peccato vederlo in pellicole come questa.

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