venerdì 30 novembre 2018

Fantascienza cinese?

Volevo leggere qualcosa che fosse non di marca USA e nemmeno italiano (per quanto comunque di italiano io legga poco), ed ero in cerca dell'insolito. Mi sono quindi preso questo Nebula, raccolta di racconti di fantascienza cinese, spinto anche dal fatto che uno degli autori di questa raccolta fosse Liu Cixin, autore di un titolo famoso, Il Problema dei Tre Corpi (ha vinto il Premio Hugo).

Ipotesi: leggere fantascienza scritta con un punto di vista differente. Ci sono riuscito? In parte sì.

Uno di questi racconti, Buddhagram, di Chen Qiufan, mescola con effetti stravaganti modernità e tradizione, con la programmazione di una "app" in cui fosse infusa l'illuminazione, per dare a tutti una specie di tempio portatile. Poi cominciano ad arrivare i racconti di miracoli avvenuti per mezzo del Buddha telematico... Ossessioni del marketing, la speranza di fare la startup di successo o avere l'idea geniale, millenarie superstizioni, religione e buffonata si mescolano in una narrazione che dà l'idea di un paese scivolato dalla tradizione antica alla modernità nel giro di pochi decenni (per quanto alla tradizione un colpo l'avesse già dato l'epoca di Mao...).

L'Estate di Tongtong di Xia Jia ci parla di anziani che ricevono assistenza dai robot e restano attivi negli ultimi giorni delle proprie vite, un argomento che dovrebbe essere narrato con passione (è dedicato a un proprio nonno, del resto) e invece mi è suonato piuttosto freddo.

Molto più "fantascientifico" Stampare un nuovo mondo, scritto da Wu Yan, una storia in cui la competizione con le altre università porta degli studiosi a una scoperta dalle potenzialità incredibili, anche questo racconto a mio parere è narrato in una maniera piuttosto fredda.

Passando al famoso Liu Cixin, il suo Le Bolle di Yuanyuan ci porta a un problema molto concreto in parte della Cina: la siccità. Una bambina, appassionata da sempre dalle bolle di sapone, cresce pensando a come salvare la propria città e regione. Sarà una membrana protettiva simile a una bolla di sapone a fornire la soluzione?

Che sia la traduzione o lo stile letterario cinese, ho trovato questi racconti interessanti ma narrati in una maniera stranamente asettica. A voi il giudizio. Per quanto mi riguarda, mi serve qualche altra lettura per formarmi un'opinione su questa nuova fantascienza cinese.





4 commenti:

Obsidian M ha detto...

C'è anche la possibilità che siano fredde le traduzioni: non deve essere facile trasferire nel nostro mondo una lingua e una cultura tanto diverse...

Bruno ha detto...


Credo che dalla loro cultura alla nostra il passo sia molto lungo (ho verificato personalmente un altro enigma asiatico quest'anno... il Giappone).

Long John Silver ha detto...

Grazie per la segnalazione. Un titolo del genere è molto interessante, sopratutto per vedere come si accorda il genere alla mentalità ma sopratutto ai divieti molto stringenti del partito comunista Cinese (mi ricordo che per esempio che i racconti di fantasmi sono vietati).

Bruno ha detto...


@ Long John Silver: sì, io non l'avevo scritto, ma il sospetto che questi scrittori soffrano (anche) di una "ingessatura ideologica" ce l'ho avuto, durante la lettura.
Però, va detto, fino a un certo punto. In Buddhagram, per esempio, si ride un po' di certa cultura aziendale, un po' della credulità religiosa della gente, un po' del nuovo capitalismo cinese... nulla di che, forse, ma non è certo simile a un testo che avrebbe potuto essere pubblicato ai tempi di una severa dittatura. Altro esempio: nel racconto di Liu Cixin si parla apertamente del problema dell'inquinamento, laddove in una dittatura "seria" questi problemi non potrebbero esistere (leggi: non se ne potrebbe parlare). Comunque dev'essere questa un po' la natura della dittatura soft di oggi.