martedì 25 settembre 2018

Blue Ruin

Blue Ruin (2013), film prodotto con i contributi... del crowdfunding, è un "crime thriller" (per usare la definizione che ho trovato su Wikipedia) non attinente al fantastico, ma con una componente violenta piuttosto angosciante, e pertanto ha trovato un posto qui. Blue Ruin in verità più che un thriller è un film sulla vendetta. Non una sola vendetta, ma una spirale di vendetta.

Parlerò di questo film anticipando la trama sotto certi aspetti. Consiglio comunque di vederlo.

Il regista e il principale produttore sono due amici che spesso hanno lavorato insieme: Jeremy Saulnier e Macon Blair (statunitensi). Il secondo recita anche nei panni di Dwight, il protagonista. Il film inizia con lui che vive come un barbone, dopo l'uccisione dei suoi genitori.

Informato sulla prossima uscita dal carcere di un certo Wade, l'assassino, Dwight si reca al carcere e assiste alla scarcerazione. Nonostante Wade sia accolto e quindi protetto da una numerosa famiglia (un vero clan di poco di buono, come quelli che anche qui in Italia prosperano) Dwight riesce a sorprenderlo separatamente dagli altri in una sosta presso una stazione di servizio, a ucciderlo e a scappare.



A vendetta completata il problema però è appena iniziato. Il crimine non viene denunciato alla polizia, quindi la famiglia di Wade vuole a sua volta la vendetta e non un'indagine. La sorella di Dwight, che ha dei figli, deve quindi scappare, perché potrebbe essere il prossimo bersaglio (visto che Dwight è un barbone senza fissa dimora, introvabile). Il nostro protagonista, pulito e sbarbato, si installa nella casa della sorella, e attende l'attacco. Così ovviamente si espone al pericolo.

C'è una trasformazione, che non so se sia voluta, o stata colta anche da altri, in Dwight. Fino al momento in cui uccide il suo nemico, Dwight è un barbone con i capelli lunghi e l'aria poco raccomandabile, forse non infallibile nel portare avanti i propositi di vendetta ma abbastanza efficace e volitivo.
Quando va a trovare la sorella dopo la vendetta, e per il resto del film, è sbarbato e pulito, un tipo qualsiasi piuttosto timoroso e spesso imbranato. Non è all'altezza dell'inferno che ha messo in piedi.

Inevitabilmente con la voglia di rivalsa del clan di Wade comincia una serie di episodi più o meno trucidi, con decessi sanguinolenti, gente che viene ferita, catturata e via dicendo. Dwight vorrebbe solo che la faccenda finisse, offre ai nemici di costituirsi se solo lasceranno la sorella in pace, ma gli viene risposto che non può cavarsela semplicemente facendo un decennio o due di galera. Quindi per salvarsi (e per far vivere in pace la sorella) Dwight potrà fare una sola cosa: ammazzare tutti i suoi nemici. Ce la farà? Se la sentirà di farlo?

Il film descrive e fa immedesimare: nel protagonista che è, in fin dei conti, terrorizzato da quello che ha messo in moto si proietta facilmente la paura che lo spettatore proverebbe se dovesse affrontare quelle stesse situazioni. Eppure la vendetta prende una vita propria, diventa impossibile da fermare, anche volendo nessuno si fida, la paura spingerebbe a fermarsi ma proprio per paura non ci si può fermare... faccio un altra anticipazione (ma ho nascosto diverse cosette che si scoprono in questa storia): ci sarà un personaggio che alla fine si lascerà alle spalle tutto questo. Ma non sarà il protagonista.

Film apprezzato dalla critica, ma che ha incassato poco (pur sempre in attivo per via del basso costo di produzione), Blue Ruin è azzeccato e fa riflettere.

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