lunedì 8 maggio 2017

Dark Star

Dark Star, opera di anarchia hippy, è un film assai bizzarro diretto da John Carpenter e realizzato con quattro soldi negli anni '70. Il regista non ha bisogno di presentazioni, in quanto è un genio del cinema americano in generale e della fantascienza in particolare. Coautore della sceneggiatura è Dan O'Bannon, che recita anche, nella parte del (falso) sergente Pinback: O'Bannon ha al suo attivo molte eccellenti opere, in quanto ha scritto la sceneggiatura di Alien e lavorato a Guerre Stellari e Heavy Metal.

La storia verte attorno all'astronave Dark Star, in viaggio ormai da vent'anni ai margini dell'universo abitato, con il suo compito di distruggere i pianeti che, per anomalie orbitali, potrebbero provocare dei danni. A causa di un incidente, anni prima, il comandante Powell è morto, e il tenente Doolittle ne ha preso il posto. Ma l'equipaggio è particolarmente annoiato e demoralizzato. Doolittle è un amante del surf con pochissima voglia di continuare la missione. Il bizzarro Pinback, che cerca di far ridere il resto dell'equipaggio con giochi e scherzi cretini, è in verità un estraneo che ne ha preso il nome e il posto... o almeno così lui stesso dice, ma non si sa se sia uno scherzo pure questo. Boiler, navigatore, fa giochi pericolosi tipo sparare con un fucile all'interno dell'astronave, e infine Talby se ne sta in una cabina a guardare le stelle e non ha più praticamente alcuna relazione con gli altri. Gli piace stare lì a guardarsi intorno, non vuole la compagnia. Il computer, con una suadente voce femminile, è come se fosse un altro membro dell'equipaggio, ma perfino le bombe sono senzienti, dialogano e ragionano.


La missione è interminabile, e tremendamente noiosa. Come avrete capito, gli uomini sono più o meno impazziti. La nave ha una serie di guasti e malfunzionamenti che in parte non sono riparabili, in parte non vengono affrontati perché l'equipaggio non ne ha voglia. Per via di questi guasti la bomba n. 20 esce e si innesca in un alcune occasioni e, quando il computer spiega che deve disarmarsi e tornare nella stiva, affronta delle discussioni sostenendo che invece deve esplodere, costringendo la suadente voce del computer a insistere. Alla fine la bomba si fa convincere a tornare nella stiva, ma solo di malavoglia.

Il film è in effetti la riconoscibile parodia di un film di Kubrick, Dottor Stranamore, e d'altra parte conoscendo la Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams io non posso fare a meno di pensare che l'autore britannico abbia sviluppato alcune delle trovate di questo film.
La bomba n. 20 che va convinta di non esplodere starebbe benissimo, infatti, con le avventure di Arthur Dent, Zaphod e soci. Fatto non ultimo, implicitamente questo film è anche una presa per i fondelli della fantascienza "seria."




In Dark Star abbiamo un mischiarsi di elementi ridicoli e normali, che mostrano la solitudine e l'alienazione dell'equipaggio, mentre le conversazioni ne rivelano la tensione. In alcuni momenti, all'inizio almeno, il film sembra quasi voler essere una cosa seria, anche se gli effetti speciali sono molto sotto il livello di guardia. Questo si spiega con la storia del film, un progetto di durata piuttosto breve da parte di Carpenter, che non aveva mai tentato la regia di un lungometraggio, poi allungato con scene aggiuntive per fargli raggiungere la lunghezza necessaria a essere distribuito nelle sale. Questo penso abbia portato a una certa confusione nel pubblico, in effetti Dark Star funzionerebbe molto meglio come cortometraggio, dove le idee più divertenti e geniali fossero riunite e concentrate.

Nonostante i difetti e certe scene impresentabili per gli effetti speciali a buon mercato, Dark Star ha dei momenti davvero esilaranti, l'ho recuperato quasi per caso ma sarebbe stato davvero un peccato se non lo avessi visto. Quindi vi consiglio di non perderlo.


5 commenti:

MikiMoz ha detto...

Non l'ho mai visto.
Ma è possibile che la questione di un'astronave simile sia proprio in Heavy Metal?

Moz-

Bruno ha detto...

Se intendi l'astronave con il robot maniaco in Heavy Metal, può darsi che l'idea sia sempre di O'Bannon, che ha lavorato ad entrambi i film...

Unknown ha detto...

Da Carpenteriano amo moltissimo questo film, ma se anche non fosse diretto dal mio preferito, lo amerei lo stesso, ha un tipo di umorismo caustico e satirico che è troppo nella mie corde, per me è un piccolo gioiello concordo con te, va consigliato a tutti ;-) Cheers

MikiMoz ha detto...

Bruno, sì: mi riferivo a quello, non so perché mi si è parato nella mente leggendo questo tuo articolo^^

Moz-

Marco Grande Arbitro ha detto...

Scopro questo film da te... Provo a recuperarlo