sabato 13 agosto 2011

Red Sonja

Se esiste un abisso tra il primo film di John Milius su Conan e il seguito, ovvero Conan il Distruttore diretto da Richard Fleischer nel 1984, mi sentirei di dire che il terzo film della produzione De Laurentiis, ovvero Red Sonja (dalle nostre parti lo hanno intitolato Yado), scende così in basso da non farcela nemmeno a guadagnarsi la categoria del "B-Movie," scivolando nel kitsch in una maniera orrenda. I motivi di questo suicidio? non saprei. forse, visto che Fleischer aveva portato comunque un certo successo economico con Conan il Distruttore, si è pensato che si potesse convincere lo spettatore a parcheggiare direttamente il cervello fuori dal cinema e godersi qualsiasi porcheria. Be', il pubblico è bue e bestia, ma fino a un certo punto: questo film non ebbe un buon risultato economico.

La protagonista di questo brutto film girato tra Lazio e Abruzzo è la statuaria Brigitte Nielsen che sembra falsa in qualsiasi scena appaia; le cose verranno peggiorate notevolmente dal classico bambino insopportabile, nella parte di un principe il cui regno è stato devastato da Gedren la Regina Cattiva; peggio ancora, il principino viene accompagnato da una specie di servitore e guardia del corpo, che fa a sua volta da macchietta. Notoriamente, nel film partecipa Arnold Schwarzenegger ma non come Conan bensì nei panni di Lord Kalidor (Yado in Italia); parla poco, salva la situazione quando occorre, ammazza un po' di cattivi, compare misteriosamente quando c'è bisogno di lui e partecipa al gran finale. Il naufragio del film è così totale che la presenza di Schwarzy non cambia le cose. Curiosità: avrebbe dovuto tornare nei panni del Cimmero in una successiva pellicola, che però non si fece (pare che Schwarzenegger avesse terminato i suoi obblighi verso De Laurentiis).
Spezzerei una lancia per Sandahl Bergman, la ladra Valeria del primo Conan, che aveva rifiutato il ruolo di Red Sonja per interpretare Gedren, la regina malvagia. Non che sia un grande ruolo ma almeno non è ridicola come la Nielsen, che vinse il Razzie Award (l'Oscar "al contrario") come peggiore nuova attrice protagonista.

La trama è semplice e lineare: un talismano dai grandi poteri, ma pericolosissimo, sta pre essere eliminato dalle sacerdotesse che lo custodiscono (solo le donne possono toccarlo senza morire). Interviene la perfida Gedren e se ne impadronisce per i suoi piani di dominio. Kalidor/Yado soccorre l'unica sacerdotessa rimasta in vita e riesce a farla incontrare con la sorella (Red Sonja, appunto) prima che muoia. Red Sonja, che ha subito la sua buona dose di torti dalla regina, intraprende una spedizione vendicatrice: da lì prende il via una serie di scene di combattimento, d'avventura e di viaggio, per lo più senza né capo né coda. La presenza della musica di Morricone non salva le cose, anzi direi che l'accompagnamento in qualche caso è fastidioso.
Mentre in Conan il Barbaro di effetti speciali non c'era moltissimo, e questo aiutava perché quel poco è spesso di scarso livello, qui purtroppo si fa grande uso di scenari fatti male, trucchi di telecamera da far venire il latte alle ginocchia, mostri di plasticone che fanno pietà e grandi statue di polistirolo.
La cosa peggiore sono i dialoghi, che fanno davvero rabbrividire. E il tono generale del film, che vuol essere una buffonata ridicola e ci riesce benissimo. Anche il primo Conan aveva un paio di momenti di autoironia (merce da usare con cutela nel fantasy, perché il confine tra il solenne e la vaccata è sempre labile), qui ci si prende in giro praticamente dall'inizio alla fine, come se (nonostante la gran quantità di denaro speso) il cast e le maestranze non riuscissero mai a decidere di prendersi sul serio.
Così brutto non me lo immaginavo. Una schifezza inqualificabile.

2 commenti:

busto ha detto...

Il film non è un granchè...lo ammetto...ma la musica di Morricone mi commuove ancora quando la sento...in particolare la parte finale...

Bruno ha detto...

@ busto: e io addirittura non me la ricordo già più...