domenica 13 febbraio 2011

Storia della Stregoneria

Questo libro, Storia della Stregoneria di Giordano Berti, offerto da Mondadori alla modica cifra di 10 euro, fornisce una carrellata sintetica sul fenomeno della stregoneria, con una particolare enfasi sulle persecuzioni ai tempi della "caccia alle streghe."
Qui lo catalogo tra i libri fantasy perché la magia ovviamente ha una forte influenza sulla letteratura di genere. E in fondo, la magia è una fantasticheria.

Posso dire che il testo è abbastanza breve e agile, e offre una panoramica sintetica ma efficace del fenomeno: per me, che avevo bisogno di rinfrescare la memoria di letture vecchie parecchi anni, è stato utile. Una cosa che avrei voluto approfondire purtroppo non ha abbastanza spazio in questo libro (se non in alcune descrizioni abbastanza sbrigative) ovvero in cosa consistono i rituali, gli incantesimi, le evocazioni ecc... Ovviamente c'è da ammettere che le fonti sono quelle che sono. E poiché ogni praticante ci metteva del suo, non è così semplice fare una sintesi dei rituali magici.

C'è molto spazio dedicato invece ai processi, alle persecuzioni, all'ideologia repressiva degli stati e delle chiese. Ne sapevo già parecchio da prima, personalmente, ma in effetti se è questo l'argomento che vi interessa, il libro è consigliatissimo.
Alcuni punti da sottolineare sulla stregoneria? Direi di sì: vediamo un po'.

Il fenomeno era esistito anche nell'antichità più remota e parte delle tesi (alcune sensate, altre bislacche) sull'origine delle pratiche stregoniche si rifanno a riti agresti antichissimi. Evocazione dei morti, divinazione, filtri e veleni vari, incantamenti con feticci simili ai riti voodoo, cure per l'eterna giovinezza, sono tutte pratiche citate nella letteratura greca e romana, o riportate nella Bibbia, ecc...

I riferimenti a divinità particolari (Ecate/Diana, Erodiade) possono essere stati reali, ma certamente in buona parte "inquinati" dai processi inquisitori che facevano dire ai sospetti ciò che l'inquisitore s'aspettava di sentire. Il caprone con cui le streghe a volte dicevano di accoppiarsi è probabilmente un lascito di religioni pagane o riti agricoli.

A proposito di Inquisizione: non tutti sanno che le condanne sancite dai tribunali dell'Inquisizione non sono poi state molto numerose. La chiesa era addirittura più permissiva (ai tempi dell'alto medioevo) di quanto non fossero le autorità statali. Le cose sono peggiorate nel tempo perché si tendeva sempre più ad assimilare il concetto di stregoneria a quello di eresia (e come "stregoni" spesso erano condannati catari, valdesi ecc...). Nei paesi fermamente cattolici non c'è stata l'esplosione dei roghi, chi credeva al volo magico verso il Sabba veniva considerato più facilmente un rimbecillito che una persona pericolosa, e le condanne spesso erano miti. Dove infuriò la caccia alle streghe? Nelle zone contese tra cattolicesimo e protestantesimo: la strage si colloca, ironicamente, nel periodo rinascimentale, quando il medioevo con tutta la sua presunta ignoranza e il suo oscurantismo stava lasciando il passo all'umanesimo e all'età della "ragione." Centomila vittime, approssimativamente. Religiosi protestanti e autorità civili hanno responsabilità non minori (forse, se si fa un freddo conteggio numerico delle vittime, anche maggiori) della chiesa cattolica.

Tuttavia, a titolo di osservazione personale, mi insospettiscono i frequenti rimandi (nei manuali degli inquisitori, nelle disposizioni provenienti dall'alto) alla necessità di usare la tortura con giudizio, a non suggestionare gli imputati dicendo loro le colpe di cui si ritiene che si siano macchiati. Se si è tornati spesso a porre l'enfasi sulle pratiche da non seguire, ritengo sia stato perché in tali errori gli inquisitori cadevano altrettanto spesso, e volentieri! Non dimentichiamo che, per via della confisca dei beni, condannare la gente al rogo poteva diventare un lucroso affare e il dilagare a macchia d'olio delle delazioni (da parte del condannato, che tirava in ballo altri "colpevoli") lo faceva diventare ancora più conveniente. Buona parte delle condanne sono avvenute a raffica, quando certi inquisitori particolarmente "pii" giungevano in una regione e cominciavano a vedere streghe sappertutto.

Il libro parla anche della Stregonieria moderna, un argomento che per me riveste una certa curiosità perché una parte della stregoneria si è trasformata in vera e propria religione alternativa (il culto della wicca) saldandosi al fenomeno del neopaganesimo e anche a un certo femminismo d'assalto. E purtroppo, direi, confondendosi con tutta la paccottiglia (post-) hippy, new age, tossicomane-psichedelica e con il proliferare delle tante sette di profittatori, di satanisti e di scoppiati.
Ma a parte questo sviluppo "pop" dove non interessa nemmeno tanto il collegarsi alle antiche tradizioni, negli angoli dimenticati dell'Europa (e anche in Italia) persistono i "veri" stregoni, guaritori, veggenti e via dicendo, lontani dal proselitismo e dai riflettori. Un po' di medicina popolare e la sensazione di avere certe capacità (che siano reali o che si tratti di sintomi psichiatrici) esistono in tutto il mondo, mi vien da pensare che un certo tipo di magia popolare ci sarà sempre, a qualunque latitudine, con qualsiasi sottofondo culturale; beninteso finché il mondo non diventerà tutto un'unico delirio plastificato e urbanizzato.

Peraltro le streghe e gli stregoni del medioevo, se pure i loro riti erano rimembranze di antichi culti agresti, non avevano nessuna gerarchia che ne ricordasse pienamente il significato e ne formalizzasse i rituali. Il loro semplice e libero associarsi consentiva di esprimere una rabbia, una soffocata ribellione popolare contro i governanti e contro la chiesa, ma li rendeva anche estremamente poco consapevoli di sé, tanto che alcuni cominciavano a pensare di venerare effettivamente il demonio perché questo era ciò che gli inquisitori dicevano, con un bislacco rimando culturale tra nemici mortali.
Del resto, a parte l'esistere di certe tradizioni locali, che è comprovato, fino a che punto la stregoneria del medioevo e del rinascimento può considerarsi una vera e propria religione alternativa? Sarà sempre difficile stabilirlo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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