Questa è una storia così brutta che quasi non ci si crede. O forse no, è una "normale" storia di sopraffazione sui più deboli. Il film di Martin Scorsese ci porta in un territorio indiano dove, con la scoperta del petrolio, arrivò una ricchezza velenosa, un fiume di denaro che i nativi Osage non sapevano amministrare e di cui forse non sapevano bene cosa farsene. Killers of the Flower Moon è la storia di una serie di soprusi e uccisioni che questa tribù subì ad opera di cinici approfittatori e parassiti che volevano impadronirsi di questa ricchezza.
È indispensabile parlare della trama, che comunque penso a questo punto assai nota, per poter farsi un'idea del film e delle prestazioni attoriali. Il fatto che i nativi fossero messi, in parte, sotto tutela legale per impedire loro di spendere male i soldi, avrebbe dovuto proteggerli. Ma si sa, un amministratore di sostegno è benefico se è una persona onesta. Altri bianchi aggirano ogni ostacolo sposando le donne Osage. E a quel punto, a mano a mano che gli Osage muoiono, sono i bianchi che diventano per eredità detentori dei diritti.