lunedì 9 maggio 2022

Orsini e la Seconda Guerra Mondiale

 C'è stato un certo trambusto riguardo all'osservazione del prof. Alessandro Orsini riguardo al fatto che Hitler "non aveva intenzione" di far scoppiare la Seconda Guerra Mondiale. Link al filmato: https://www.youtube.com/watch?v=6iCO_UhPmig

Ne voglio parlare, limitandomi al fatto storico in sé, e poi aggiungerò qualche considerazione finale. Con la premessa che, per quanto venga da solidarizzare per certi momenti in cui Orsini è stato soggetto, in TV, a un assalto tutti-contro-uno per le sue posizioni, io non la penso come lui, e non ritengo che sia un perseguitato ridotto al silenzio, visto che lo si trova dappertutto come il prezzemolo, e mi pare sia stato pure organizzato un evento per permettere alla gente di ascoltarlo a teatro.

Attribuzione foto: By Kore di L. Guglielminetti - Snapshot from, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=117067591

Vale la pena di spendere due parole sul fatto che la nostra storia è ridotta a una specie di cartone animato che, a decenni dai fatti, non è ancora stato sostituito da un minimo di verità.

Tecnicamente, è vero che quando Hitler invase la Polonia non voleva la guerra nella forma in cui è scoppiata. Rimandò l'attacco di una settimana per permettere alla diplomazia un po' di tempo in più, ma alla fine si verificò l'effetto domino delle diplomazie, come citato da Orsini nel video.

Facciamo un passo indietro. Nel 1938 la Germania aveva preteso la cessione di alcuni territori della Cecoslovacchia (stato comprendente le odierne Slovacchia e Repubblica Ceca). Con la famosa conferenza di Monaco, un accordo di quattro potenze (Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia), fu riconosciuto che quei territori erano abitati da Tedeschi, e la Germania li ottenne.

Dopo qualche mese, mentre tutti i vicini minacciavano la Cecoslovacchia per portarsene via un pezzo (la Polonia fra questi), il premier cecoslovacco Hacha incontrò Hitler e, in un burrascoso colloquio durante il quale (sembra) gli venne anche una crisi cardiaca, accettò infine il protettorato tedesco. L'evento fu visto come una prepotenza di Hitler che, a questo punto, non era più sostenuto dal legittimo desiderio di proteggere il proprio popolo, ma diventava un imperialista.

In merito, lo storico britannico AJP Taylor, forse il primo revisionista e uno dei più famosi, sostiene che era stato Hacha ad aver voluto il colloquio con Hitler, e ad averne accettato la protezione, salvando la sua terra dai peggiori orrori della guerra che seguì. Leggetevi Le Origini della Seconda Guerra Mondiale e pensateci su, tenendo comunque conto che l'opinione di Taylor è stata a sua volta contestata.

Una conseguenza dei fatti della Cecoslovacchia fu che Neville Chamberlain, premier britannico, diede la famosa garanzia alla Polonia. In pratica si impegnò a difenderla da possibili aggressioni tedesche, in previsione di possibili future pretese di Hitler. Chamberlain non voleva farsi prendere per i fondelli da Hitler una seconda volta, dopo che la conferenza di Monaco era stata tradita con la sottomissione della Cecoslovacchia.

Cosa stava succedendo nel 1939 tra Germania e Polonia? Hitler se ne saltò fuori con una nuova rivendicazione, il "corridoio di Danzica" che separava la Prussia Orientale dal resto della Germania. Questo territorio, attribuito alla Polonia per darle uno sbocco al mare, era abitato prevalentemente da Tedeschi.

Hitler, in effetti, voleva la guerra e lo aveva anche detto ai suoi generali. Solo che non la voleva con l'occidente. Nella sua strategia (ben nota e pubblicata come libro) l'eldorado per il popolo tedesco era ad est, non ad ovest. Avrebbe voluto, diciamo, il permesso dalla Gran Bretagna (e diciamo anche dalla Francia, ma la Francia da sola non lo avrebbe attaccato) per andarsi a costruire un impero a spese dei Russi. Avrebbe voluto che la Polonia diventasse un alleato della Germania, come lo erano Romania, Bulgaria e Ungheria. Non potendo ottenere ciò per via dell'ostilità polacca fortificata dalla garanzia britannica, non poteva fare altro che prendersi il paese, perché per raggiungere la Russia ci doveva passare attraverso. La diplomazia tedesca cercò di influenzare gli occidentali, Hitler si illuse che Chamberlain e compagni si sarebbero impauriti e non avrebbero dichiarato guerra, anzi quasi se lo aspettava. Stavolta non successe.

Eventualità accettata a priori da Hitler, che si comportava come un giocatore d'azzardo. Per lui, se si fosse potuto trattenere l'occidente dall'intervenire, tanto meglio, altrimenti sarebbe andato avanti con i suoi piani. La Germania avrebbe liquidato prima la Polonia, poi sconfitto la Gran Bretagna e la Francia, e infine avrebbe preso il vero obiettivo: l'Unione Sovietica con le sue risorse. Per poter iniziare il suo piano con le spalle coperte Hitler stipulò un'alleanza coi Russi, ben consapevole che l'avrebbe tradita.

In questo senso, Orsini ha ragione solo in parte. Anche se capisco il senso di quello che vuole dire nel video. Hitler accettò il rischio che iniziasse la guerra mondiale. La Gran Bretagna per motivi (non altruistici) suoi decise per la guerra. La Francia non poteva che andare a rimorchio dei Britannici, perché altrimenti in futuro si sarebbe trovata senza amici di fronte alla Germania, e mettiamoci pure l'Italia. Se gli occidentali non la avessero dichiarata, la guerra ci sarebbe stata in ogni caso, con altri protagonisti... almeno all'inizio.

Come andarono le cose in realtà: la Gran Bretagna ebbe qualche incertezza, si parlò di fare nuove conferenze mentre gli ultimatum tedeschi stavano per scadere. Ma l'atteggiamento verso la Germania alla fine fu fermo, e all'attacco tedesco seguì la dichiarazione di guerra britannica (e francese). La Gran Bretagna non lo fece per proteggere i Polacchi, di cui non importava più o meno niente a nessuno (adesso agli USA importa davvero qualcosa degli Ucraini?), ma per impedire a Hitler di fare quello che voleva e aumentare la potenza della Germania.

Politica di potenza, in poche parole: non credete alla storia a cartoni animati. Infatti, la Gran Bretagna sfruttò i soldati polacchi rifugiatisi in occidente fino all'ultima goccia di sangue, ma poi non fece niente per impedire che il paese finisse sotto un regime comunista, imposto dai sovietici verso la fine della guerra, scalzando il governo che si era rifugiato a Londra. Né peraltro la Gran Bretagna dichiarò guerra all'Unione Sovietica, che si era presa la sua fetta di Polonia in alleanza con la Germania. Il paese aggredito era il medesimo, ma la garanzia era solo contro la Germania e quindi solo la Germania ricevette una dichiarazione di guerra. A dire il vero Britannici e Francesi si gingillarono con l'idea di fare qualcosa contro i sovietici, prima che la guerra entrasse nel vivo con l'attacco Tedesco a ovest nel 1940, ma senza effetti pratici. La Polonia venne sbranata dai contendenti fino al 1945, con perdite umane straordinarie in rapporto alla popolazione.

Per quanto riguarda quello che Orsini dice, il pericolo di una guerra mondiale esiste sebbene non ci sia in atto una alleanza coi suoi automatismi! L'Ucraina non è un membro della Nato, ma la Nato (diciamo pure gli USA) sembra che sia già in guerra, pur senza mettere soldati sul campo. Le informazioni per colpire la navi russe o uccidere gli ufficiali russi con attacchi di precisione provengono, secondo varie illazioni, direttamente dagli USA. Il Pentagono avrebbe (io temo proprio che sia vero) trovato il modo di far sanguinare i Russi esponendosi solo parzialmente, così come era successo in Vietnam a ruoli invertiti. Questo ci espone al rischio di una reazione atomica? Stiamo ballando sull'orlo dell'abisso? Ho paura di sì.


10 commenti:

M.T. ha detto...

"non ritengo che sia un perseguitato ridotto al silenzio, visto che lo si trova dappertutto come il prezzemolo, e mi pare sia stato pure organizzato un evento per permettere alla gente di ascoltarlo a teatro."

Lui vuol passare per perseguitato, ma non lo è. E sì, farà un evento in teatro (costo medio del biglietto 25 E).
Non seguo tutta la bagarre che c'è dietro Orsini e neppure quello che dice perché mi sembra un modo per sfruttare il momento, fare audience e attirare attenzione. L'ho visto solo una volta, per caso, per venti secondi: dopo avergli sentito dire che se la pace in Ucraina non è stata fatta è per colpa dell'Italia, ho spento la tv e lasciato perdere. L'Italia ha tanti difetti, della classe politica non salvo praticamente nessuno, ma questa cosa detta da Orsini è una cavolata (e non è l'unica: così finisce per perdere credibilità. Ma ci sono tanti che lo seguono).

Bruno ha detto...


Non ho idea del contesto in cui Orsini possa aver detto una cosa del genere. L'Italia che possibilità ha di influenzare la situazione? Certo, se al governo ci fosse stato uno diverso da Draghi, e avesse detto che non avremmo applicato sanzioni, si sarebbe rotto il "fronte unito" degli occidentali.
Ma chissà che minacce avrebbe ricevuto questo ipotetico premier per fargli cambiare opinione.
L'Italia nella situazione in cui si trova non può perseguire una politica indipendente.

Comunque, notevole il prezzo del biglietto, se è 25 euro... ci vai tre volte al cinema.

M.T. ha detto...

Era una trasmissione su LA7 (so che non hai la tv, ma puoi recuperare in rete il discorso che ha fatto). E ti sei fatto la stessa domanda che mi sono fatto io: che cosa può fare l'Italia per incidere così? (e la risposta è nulla, perché conta come il due di bastoni quando è briscola coppe).
Orsini però non si è fermato lì e ha asserito che "Draghi è come Lukashenko". Ogni giorno ne tira fuori una; non mi meraviglio se tanti lo prendono in giro (uno su tutti, Crozza).

Bruno ha detto...


Ho visto il video. Draghi non è il Lukashenko di Biden, perché conta ancora di meno. Il ruolo è ricoperto forse da Boris Johnson, o se intendiamo dentro la UE, da tutti i paesi dell'est che sono intimoriti dal ritorno di fiamma russo...
Oggi dubito che qualcuno possa dire di no agli USA, ovviamente non l'Italia; quanto agli altri (Europei) certo Germania e Francia sono parecchio allineati, ma fanno almeno dei distinguo ed espongono qualche malumore. Draghi no. Perfino il PD, ed è tutto dire, è infastidito dalla sudditanza di Draghi verso gli USA.

M.T. ha detto...

In Italia ci sono tante correnti. Chi a favore dell'invio di armi, chi vorrebbe che l'Ucraina s'arrendesse perché così pensa che tutto torna alla normalità e i prezzi tornano a scendere, chi a favore della Russia perché "se Putin ha fatto così sicuramente l'Ucraina ha fatto qualcosa di sbagliato e quindi se lo merita", chi era pro Putin e ora è divenuto uccel di bosco. Un bel marasma. L'unica cosa certa è che c'è un popolo che sta venendo massacrato mentre tanti fanno delle chiacchiere a vuoto. E Stati Uniti e Russia fanno a braccio di ferro per dimostrare chi è il più duro.

Marco Alfaroli ha detto...

Concordo in pieno. In un altro video Orsini spiega anche che se Hitler non voleva scatenare la seconda guerra mondiale (non subito almeno e non con l'invasione della Polonia) è inconfutabile che Hitler fu il responsabile della seconda guerra mondiale. C'è un video youtube di Alessandro Barbero che spiega come, sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, nessuno volesse l'inizio dei conflitti. Però è ovvio che prendersi una nazione dopo l'altra mentre gli altri ti lasciano fare ti renderà talmente potente in futuro da permetterti di scatenare una guerra e vincerla. Per questo Barbero aggiunge che, per fortuna, quando Hitler invase la polonia gli dichiararono guerra.

Bruno ha detto...

Io credo che quando un opinionista afferma che "l'Ucraina dovrebbe arrendersi" oppure dovrebbe fare questo o quello, pecca di arroganza. L'Ucraina, che peraltro ha la sua responsabilità nello scatenarsi della crisi, deve fare quello che ritiene di dover fare. Anche se ovviamente trovo sbagliato protrarre la guerra in un modo che fa comodo alla strategia di logoramento che piace agli USA. Purtroppo però temo che la mentalità sia quella che abbiamo visto nei Balcani con il dissolversi della Yugoslavia: fino all'ultimo uomo per l'ultimo centimetro di suolo.
Quanto alla Germania nel 1939, la vedo un po' controcorrente. La Germania pensava di potersi costruire un grande impero, ma non aveva la forza di sconfiggere i Russi, come poi si è visto. I Britannici non potevano sapere questo, ma il loro dichiarare guerra senza aver la forza per fermare la Germania (contando anche le forze Francesi, che avevano il fiato corto) poteva significare una cosa sola, la necessità di tirare in ballo gli USA, con la catastrofica perdita dell'indipendenza europea che ne è derivata.

Marco Alfaroli ha detto...

Sì, però attenzione: "L'Ucraina dovrebbe arrendersi" non sono sicuro che Orsini l'abbia detto. Gli attribuiscono frasi che non avrebbe mai potuto dire, come per esempio che "suo nonno visse un'infanzia felice sotto il fascismo". Infatti suo nonno era del 1908, per cui l'infanzia l'ha vissuta sotto il Re, non sotto Mussolini.
Credo invece che, per quanto riguarda l'Ucraina, il suo ragionamento sia: lasciare che siano gli Stati Uniti ad armare l'Ucraina, smarcarsi come Europa e mettersi in mezzo a trattare per un cessate il fuoco. Il negoziato deve per forza concedere l'indipendenza alle regioni separatiste e la neutralità dell'Ucraina. Al contrario, se l'Ucraina dovesse arrendersi, sarebbe lo stesso risultato di una sconfitta, cioè essere interamente conquistata dalla Russia.

Bruno ha detto...

Non gliela faccio a vedermi o rivedermi decine e decine di video per verificare alla lettera quello che avevo scritto inizialmente, ma sull'Orsini-pensiero vedi ad esempio: https://www.youtube.com/watch?v=boSCxAWOD8c
Non è letteralmente arrendersi, ma è dare al contendente quello che vuole.
Quanto a fornire armi agli Ucraini... Orsini almeno in una occasione si è detto contrario al dare armi agli Ucraini mentre allo stesso tempo si nega la no-fly zone, in quanto ipocrita: loro combattono e crepano, ed è OK, ma noi non rischiamo di venire coinvolti. Vedi as es. https://www.la7.it/piazzapulita/video/ucraina-alessandro-orsini-armiamo-gli-ucraini-ma-diciamo-no-alla-no-fly-zone-e-un-comportamento-03-03-2022-426711

A parte ipocrisie o meno, evitare di imporre una no-fly zone sarebbe una precauzione sensata per limitare il pericolo di una guerra nucleare. Quanto al far massacrare gli Ucraini alimentando una guerra infinita, i falchi dell'occidente penso vogliano proprio questo, e immagino che ci godano da morire.
Dare armi all'Ucraina può condurci (forse!) arrivare a una fine della guerra più "ragionevole" da un punto di vista di pace e sicurezza: non ho la verità in tasca, ma non fare niente e sbracare completamente incoraggerebbe la Russia a fare altre richieste: impedire che la Finlandia, e la Svezia che nemmeno confina, facciano quello che vogliono in termini di alleanze (NATO), avanzare pretese sui Paesi Baltici dove vive una consistente popolazione russa, magari lanciare intimidazioni ulteriori (Polonia? Moldavia?).
Riconosco le ragioni della Russia e penso che la causa dell'Ucraina non sia automaticamente la mia (la nostra), ma ormai la guerra esiste e va gestita in qualche modo.

Marco Alfaroli ha detto...

La Russia non ha ragioni, è una superpotenza imperialista e fa solo i suoi sporchi interessi (come del resto fanno anche USA, Cina e, più in piccolo, Francia e Regno Unito). La NoFlyZone comporterebbe lo scoppio della WW3 al primo aereo russo abbattuto. Quanto a dare alla Russia quello che vuole, beh... Con la guerra la Russia si sta prendendo di più di quello che diceva di volere... E seminando sul campo molti più morti di quelli che ci sarebbero stati se i negoziati auspicati da Orsini ci fossero stati. Caracciolo ha ben spiegato che se Svezia e Finlandia entrano nella Nato chiuderanno le vie commerciali alla Russia, soffocando lentamente. Anche l'alleanza delle Isole Salomone con la Cina mettono in difficoltà Stati Uniti, Australia e Inghilterra, che infatti hanno minacciato provvedimenti.
Alla fine se la prendono tutti con Orsini, ma lui è solo un consulente che propone la sua soluzione. Chi invece sta prendendo le decisioni vere deve sapere che queste hanno conseguenze, speriamo che pensi al bene del pianeta Terra... Invece di pensare solo ai vantaggi strategici della sua fazione.