martedì 18 maggio 2021

Estraneo a Bordo

 Questo film di fantascienza, dal titolo originale Stowaway, è una distribuzione Netflix di quest'anno (coproduzione USA-Germania). Tutto si svolge a bordo (o immediatamente fuori bordo) di una nave spaziale diretta verso Marte, e con solo quattro personaggi. Il film affronta un tema frequente nei film sui viaggi spaziali, ma mai (per quanto ne so io) al centro dell'intera storia: le risorse che mantengono in vita l'equipaggio, la criticità di qualsiasi guasto o problema che ne riduca la disponibilità. In Estraneo a Bordo il problema è duplice: un estraneo e un guasto al sistema che ricicla l'aria.

Il fatto che questo ospite imprevisto sia un nero potrebbe far pensare per un momento a un film che riproponga in qualche forma allegorica storie di immigrazione nel Mediterraneo. Ma no, niente di tutto questo. Si tratta di un tecnico che è stato tramortito in un incidente. Tuttavia, quanto è credibile che il razzo parta senza che nessuno si accorga che costui è a bordo? Pochissimo, secondo me, comunque andiamo avanti.

Le persone a bordo sono quattro. La comandante Marina, che sa pilotare l'astronave, il biologo David, interpretato da un attore di origine coreana, Michael che è l'estraneo, e Zoe, una ricercatrice medica che è anche il dottore di bordo. Tutti gli attori fanno egregiamente la loro parte sebbene non siano di grandissima fama. Anna Kendrick, che interpreta Zoe, forse la ricorderete (spero di no) come Jessica, l'amica della protagonista Bella nella serie Twilight.

La missione ha un grosso problema che porrà l'equipaggio di fronte a terribili scelte. Problemi etici, sensi di colpa, eroismi faranno da ingredienti per una storia dal passo non travolgente ma di sicura emozione. Per l'appassionato di fantascienza questo Estraneo a Bordo è un film da non perdere. Detto questo, andiamo un po' avanti con la storia: se non volete grosse anticipazioni sulla trama è meglio che vi fermiate qui.

Nell'incidente che ha lasciato tramortito il tecnico Michael si sono anche guastati diversi componenti della nave, per cui un locale deve essere isolato e depressurizzato. Ritornandovi con le tute spaziali i nostri eroi recuperano lo strumento che ricicla l'anidride carbonica, ma dopo qualche giorno si rendono conto che non si potrà riparare. I filtri di idrossido di litio non sono che una soluzione temporanea. A questo punto, diventa evidente che un quantitativo di ossigeno supplementare deve essere rimediato in un modo o nell'altro.

Ne fanno le spese le colture di alghe di David. Erano destinate a essere provate su Marte: un esperimento che sarebbe stato il culmine della carriera del nostro biologo. Lui non è contento, ma installa la sua fabbrichetta di ossigeno a bordo della nave. Purtroppo, solo una parte delle alghe sopravvive e comincia a produrre. Dalla Terra viene deciso che il quarto incomodo, Michael, va eliminato. Marina decide di rimandare questa soluzione di alcuni giorni, tenendo la vittima designata all'oscuro.

David spiega tutto a Michael contravvenendo agli ordini. Gli dà una siringa avveniristica con una dose di iniezione letale, e Michael sta per iniettarsela, quando Zoe se ne accorge e lo ferma. Ne seguono discussioni e recriminazioni; David crede di aver fatto la sola cosa giusta da fare per non perdere inutilmente altro tempo; del resto lui ha rinunciato a un importante esperimento scientifico nel tentativo di aiutare l'estraneo.

Ad ogni modo, la giovane dottoressa impone che si faccia qualcosa per salvare Michael: l'unica soluzione è andare a prendere ossigeno dal serbatoio del razzo che ha fatto partire la nave, e che rimane ancorato per mezzo di lunghissimi cavi. A metà del lunghissimo percorso, la struttura che ospita i pannelli solari. Una simile impresa era stata scartata precedentemente perché troppo pericolosa. Non solo ci si potrebbe lasciare la pelle nel tragitto, ma si potrebbero anche danneggiare i pannelli solari senza cui l'equipaggio non può sopravvivere.

Zoe cerca di spiegare a Michael come arrivare al razzo, per fare andare lui stesso a prendere l'ossigeno necessario. Ma il complesso sistema per muoversi lungo i cavi (che prevede l'uso di morse per agganciarsi e 'tirarsi' verso la destinazione) richiede persone addestrate. Alla fine, David e Zoe rischieranno la vita per Michael, ma una tempesta solare complica le cose... e alla fine una persona dovrà esporsi e morire di radiazioni per portare una preziosissima bombola a bordo.

Tra scene di lenti e faticosi spostamenti in tuta spaziale ed eventi di bordo, il film raggiunge quasi le due ore. Per me era difficile raccontare bene questa storia in meno tempo, ma il passo del film è stato criticato per la lentezza. Tra dubbi morali e sforzi eroici, Estraneo a Bordo è comunque un film da vedere.




4 commenti:

M.T. ha detto...

"Anna Kendrick, che interpreta Zoe, forse la ricorderete (spero di no) come Jessica, l'amica della protagonista Bella nella serie Twilight."

:D

Non ho visto Estraneo a bordo, ma i giudizi che ho sentito su di essi sono positivi.

Bruno ha detto...


Il film vale la pena, lo si vede gratuitamente su Netflix, quindi perché no... però non so se si possa trovare in DVD o su altri canali.

Gabriele ha detto...

Buon film, ben recitato e tutto sommato non proprio lento (insomma, non è che siano necessarie le battaglie spaziali). In ogni caso la trama - fatta salva la destinazione Marte anziché Luna - è la fotocopia del romanzo "Luna chiama Terra" del 1957 di Eric Maine e ripubblicato di recente da Urania.

Bruno ha detto...


Non sapevo di questa somiglianza con uno specifico libro... sul fatto di dover decidere "chi deve morire" esiste anche un racconto di Arthur Clarke.