giovedì 22 aprile 2021

The Butterfly Effect

 Non mi ricordo chi mi consigliò di vedere questo film, perché ci ho messo anni a decidermi finalmente a vederlo, quindi non posso ringraziarlo. The Butterfly Effect, del 2004, è un film che esplora le possibilità delle linee temporali alternative nella vita di una persona. Un po' come nel famoso effetto farfalla del titolo, le ripercussioni delle nostre azioni possono essere inaspettate. Pertanto, se cambi un particolare rilevante della tua vita le conseguenze possono essere ben diverse da quelle immediate che ti aspetteresti. Ma, diversamente dai comuni mortali che si devono tenersi i risultati delle loro decisioni e degli eventi che capitano loro, il protagonista di questo film trova il modo di ritornare al passato più volte.

Il film è piaciuto al pubblico ma non alla critica, se guardi le recensioni su siti come Rotten Tomatoes. Io faccio parte del pubblico a cui il film è piaciuto, ma non nego che la critica abbia le sue ragioni. Ci sono sciocchezze ed eventi senza senso in The Butterfly Effect, in effetti credo che il purista della fantascienza non sarà molto contento.

Il film narra l'infanzia non felicissima di Evan, un bambino che ha spesso delle misteriose amnesie. Anticiperò qualcosa della trama... Il ragazzo ha un padre che sta in manicomio. E inoltre degli amici con problemi molto seri: Kayleigh è stata abusata dal padre, suo fratello Tommy è un sadico che ama picchiare le persone, fare il prepotente e uccidere gli animali, l'altro amico Lenny è un ragazzo sovrappeso e timido, vittima di Tommy. Evan tiene un diario in cui cerca di ricordare gli eventi che circondano i suoi misteriosi vuoti mentali, ma quando diventa adulto quei diari gli permettono di ritornare indietro nel tempo e rivivere con esattezza quello che è successo. Evan può così influenzare il proprio passato, e ritrovarsi di conseguenza in un nuovo presente, che però potrebbe far fatica a riconoscere, visto che tutto sarà diverso in conseguenza di quello che ha modificato.

Così, un po' come in Auguri per la tua Morte, dove la protagonista rivive la stessa giornata e muore ogni volta, Evan deve tornare a rivivere i momenti traumatici della sua vita cercando di cambiarne l'esito, ma spesso venendo deluso dall'effetto che si verifica nella realtà successiva.

La parte fantastica del film inizia, in realtà, più o meno a metà. La metà iniziale infatti è dedicata a raccontare gli antefatti delle vita di Evan da bambino, da ragazzino e poi da giovane adulto. Facciamo così in tempo a conoscere i personaggi, e i loro problemi. Nella seconda parte Evan conclude che troppe cose non vanno, o non sono andate, per il verso giusto, e scopre di poter far qualcosa per modificare questa realtà. Per una volta tanto questo passo lento e deliberato del film m'è piaciuto, creandomi la voglia di vedere come va a finire, e il desiderio di vedere, diciamo, l'avverarsi di una bella favola.

I registi del film sono Eric Bress e J. Mackye Gruber, che lavorano spesso insieme e hanno diretto Final Destination, e il seguito. Non so se sia un punto a favore... Evan è impersonato da Ashton Kutcher, un modello passato alla recitazione. La lista delle prestazioni degne di nota si chiude con Amy Smart, che interpreta Kayleigh: anche lei ex modella con una carriera in Italia, poi un sacco di TV e cinema, tra cui un ruolo minore in Starship Troopers. Nessuna performance stellare in questo The Butterfly Effect, ma gli attori sono più che adeguati. Spiegazioni per la capacità sovrannaturale del protagonista di tornare nel passato non ne esistono, io ho classificato il film come "fantascienza," per quel che conta.

Il mio giudizio: se non l'avete visto, date a questo film una possibilità.

2 commenti:

Il Moro ha detto...

Bel film, peccato per alcuni "errori di sceneggiatura" (il "potere" del protagonista non è costante, ci sono dei momenti in cui ignora le regole stabilite prima) però merita davvero una visione. Ha avuto se non sbaglio due seguiti, e quelli no, non la meritano.

Bruno ha detto...


In effetti (SPOILER!) a un certo punto il protagonista usa il proprio potere in maniera che contraddice il suo funzionamento. Deve ingraziarsi il compagno di cella (molto religioso) perché è finito dentro e le cose si stanno mettendo molto male per lui. Allora fa un salto indietro nel tempo e si ferisce le mani, da bambino, per farsi comparire le stimmate, stile Gesù Cristo. E quindi l'altro detenuto si convince di avere visto un miracolo. Ma, se fosse tornato indietro nel tempo usando il suo potere, il protagonista sarebbe cresciuto con quelle cicatrici, finito in galera con le cicatrici ecc... e non sarebbero comparse "all'improvviso."
Questa la prima magagna che mi viene in mente.
Per quanto riguarda i seguiti non sapevo ci fossero, ma mi risparmierò di vedermeli...