giovedì 18 marzo 2021

Le Cronache di Narnia, il Leone, la Strega e l'Armadio

 I libri di C.S. Lewis non li ho letti, per il semplice motivo che sono sostanzialmente libri per ragazzi o "giovani adulti," e quando ho scoperto della loro esistenza ero già sui trent'anni. So che molti li considerano fruibili e apprezzabili a ogni età, quindi un giorno potrei anche fare la prova, tuttavia in genere sono poco propenso, sebbene mi sia piaciuto, per esempio, Lo Hobbit di Tolkien. Il quale, per inciso, non amava il fantasy di C.S. Lewis. I due facevano parte di un gruppo informale di scrittori e professori di Oxford, e si incontravano per leggere le proprie bozze e ottenere la valutazione degli altri. Lewis apprezzava Tolkien, ma non avveniva il contrario: anzi Tolkien mostrava un certo sdegnante sprezzo per le opere dell'amico. Comunque, a quanto pare, nonostante questi incontri di valutazione reciproca Tolkien era abbastanza impervio alle critiche, e anche Lewis non ha cambiato strada (ottenendo comunque un buon riscontro commerciale).


Nel 2005, immagino sull'onda dell'enorme successo dei film sul Signore degli Anelli, il mondo di Narnia creato da Lewis ha raggiunto il grande schermo. Il regista è stato Andrew Adamson, già visto nei film di Shrek. Neozelandese come Peter Jackson, che ha diretto i vari film sul mondo di Tolkien. C'è anche, nella parte della regina cattiva, l'eclettica attrice scozzese Tilda Swinton.

Come probabilmente sapete, Narnia è un luogo immaginario che quattro ragazzi sfollati dalla città per via della Seconda Guerra Mondiale raggiungono attraverso un... armadio, nella casa di un professore che li ha accolti. Parliamo un po' della trama (fuggite se non volete anticipazioni). I ragazzi camminano in un fantastico mondo innevato e incontrano un fauno e castori che parlano, ma scoprono anche che il bel paesaggio è dovuto a un inverno eterno voluto dalla Strega Bianca (Tilda Swinton), che ha anche abolito il Natale. I ragazzi sono, guarda caso, menzionati in una profezia: il loro arrivo sarà l'inizio della rivincita, guidata dall'eroico leone Aslan. Ma uno dei tre, Edmund, commette un tradimento incontrando la Strega e dandole informazioni. In effetti Edmund mi sembra uno che fa una fesseria in un mondo di cui non ha ancora potuto capire nulla, piuttosto che un traditore, ma è comunque marchiato a quel modo.

Le due armate, quella di Aslan e quella della Strega Bianca, si fronteggiano. Sono composte di vari animali parlanti, centauri, mostri e mostriciattoli, esseri mitologici e via dicendo, con un discreto dispendio di effetti speciali. Ma prima che la battaglia avvenga c'è un misterioso incontro tra la Strega e Aslan: a quanto pare lei ha diritto a portarsi via il traditore Edmund. Si viene in qualche modo a un accordo e sembra che la guerra sia scongiurata senza che Edmund debba venire consegnato. Ma nel patto Aslan si è segretamente offerto come vittima sacrificale. Infatti di notte il leone, osservato dalle due ragazzine del gruppo di umani, sale a una collina dove si sono radunati i suoi nemici. Viene dileggiato, legato a un altare sacrificale e ucciso dalla Strega Bianca.

La Strega poi rompe i patti e dà battaglia; sarà uno dei ragazzi a comandare l'esercito dei "buoni." I quali ovviamente vincono e diventano sovrani di Narnia. Quanto ad Aslan, c'è un'antica legge magica o qualcosa del genere per cui chi si sacrifica innocente allo scopo di salvare un traditore viene resuscitato. E insomma sì, grande sacrificio il suo, grazie al cavolo. Lo vediamo ricomparire in ottima forma.

Quanto ai ragazzi, anni dopo ritrovano l'armadio e tornano (giovani come erano stati quando l'avevano attraversato) nella casa del vecchio professore. Insomma è stato tutto vero ma anche tutto come se fosse un lunghissimo sogno.

Cosa dire di questo filmone, lungo oltre due ore? L'ho trovato moderatamente gradevole e spettacolare, e capisco perché abbia avuto un così grande successo, ma non penso che vedrò i seguiti. La figura del Cristo-leone Aslan mi è parsa terribilmente ridicola e capisco come Tolkien, che odiava le allegorie troppo dirette, apprezzasse assai poco i libri di Lewis. Tra l'altro il sacrificio con la possibilità di tornare indietro, o la consapevolezza e certezza di avere un'anima immortale, vale assai di meno. E questo vale per Aslan, ma anche per Gandalf. 



2 commenti:

M.T. ha detto...

I libri li ho letti, niente di eccezionale, ma nemmeno malaccio. Idem per i film, tranne per una cosa: non so se è dovuto al doppiaggio italiano o era così anche nell'originale, ma la voce di Aslam in questo film è davvero pessima. Fortuna che in quello dopo l'hanno cambiata.

Bruno ha detto...


Non ne avevo voluto parlare per non dilungarmi, ma la penso esattamente allo stesso modo. Ad Aslan (probabilmente non è colpa del doppiatore ma di decisioni non sue) hanno affibbiato una voce affettata, un po' altezzosa o snob. Non so ben definire; forse volevano fare una specie di lord inglese sotto forma di leone. Fatto sta che è insopportabile, e si nota parecchio. Quel tipo di cose che, quando uno ci si imbatte, si domanda: ma come hanno fatto a fare uscire il film così? Nessuno gli ha detto che quel particolare era venuto così male?