sabato 12 gennaio 2019

Bird Box

Una delle ultime trovate di Netflix, Bird Box è un film post-apocalittico basato su un romanzo di tale Josh Malerman. Si basa su un'idea un po' insolita che ha l'indubbio vantaggio di essere anche a basso costo per un film: l'apocalisse arriva per mezzo di una strane creature invisibili, o influenze demoniache, che si manifestano con soffi di vento e voci, e spingono le persone al suicidio e alla follia. Non si comprende pienamente la natura del "cattivo" di questa storia, ma ha l'aria di non essere semplicemente una malattia. È comunque un qualcosa di inspiegabile e invisibile, e quando s'impadronisce di qualcuno non vi è apparentemente scampo. Per quanto non visualizzato, questo male apocalittico si può tenere a bada soltanto... restando bendati, perché apparentemente infligge a chi ha gli occhi scoperti delle terribili visioni.


Abbiamo così espressioni drammatiche negli occhi, che si modificano in maniera visibile, e frasi sibilline pronunciate da persone che stanno per suicidarsi in vari modi (schiantarsi con l'auto, farsi investire da veicoli, spararsi, entrare nel fuoco, spaccarsi la testa contro una vetrata, e via dicendo). Questo ha portato anche alcuni buontemponi, del mondo reale, a praticare delle sfide tenendo gli occhi bendati, con l'ovvio risultato di farsi male.
Parlerò di questo film facendo anticipazioni sulla trama, non decisive ma nemmeno piccole.



La storia ha due filoni narrativi che si congiungono verso la fine. Abbiamo il viaggio di una donna, Malorie (Sandra Bullock) che accompagna due bambini in un pericoloso viaggio in barca lungo un fiume (tutti e tre bendati), e l'inizio dell'apocalisse, con Malorie incinta, portata in ospedale dalla sorella per una visita in previsione del parto proprio nel giorno in cui il disastro colpisce la sua area. Nel mezzo di un macello che sconvolge la città, Malorie sopravvive alla morte della sorella, e di un'altra donna che cerca di soccorrerla, ma viene colpita dal misterioso male e va invece a sedersi dentro un'auto in fiamme... lei infine riesce a entrare in una casa, dove gli occupanti oscurano tutte le finestre e cercano di organizzarsi per sopravvivere.

Presto le cose si mettono male, e ogni segno di società organizzata scompare. Nella parte del viaggio in barca (che temporalmente si colloca anni dopo) il film narra un improbabile tentativo di raggiungere la salvezza, ma nella casa assediata vi sono eventi luttuosi che non specifico, ma che mettono in evidenza diversi atteggiamenti dei vari protagonisti, come al solito in questo tipo di film. Douglas, un personaggio interpretato niente meno che da John Malkovich, è il classico cinico egoista che pensa solo alla propria sopravvivenza e non aiuta mai gli altri, guadagnandosi l'antipatia di tutti e, presumo, il disprezzo dello spettatore. Harry, personaggio che finisce male ne La Notte dei Morti Viventi, rappresenta il cliché da cui, immagino, è stato tratto questo Douglas; ma in Bird Box le cose vanno in maniera diversa, ovvero il cinico egoista avrebbe avuto ragione, se solo gli avessero dato retta...

Una domanda che sorge spontanea: ma che speranza resta per l'umanità, se esiste una specie di demone che ti fa fuori appena vai all'aperto con gli occhi scoperti? Di fatto sarà ben difficile portare avanti qualsiasi attività economica, anche in futuro; si può vivere solo di scatolette saccheggiate dai supermercati o dalle case deserte, a patto di riuscire ad arrivarci muovendosi alla cieca!

Ma una soluzione, per quanto davvero residuale, forse c'è. Non tutti sono costretti a starsene ad occhi bendati. Ci sono dei pazzi criminali, degli squilibrati, che non sono costretti al suicidio da questo male apocalittico. Al contrario ne diventano esecutori, danno la caccia agli umani che si sono salvati, cercano di contagiarli costringendoli a scoprirsi gli occhi, o li uccidono. Questa è la nuova umanità? Il film riesce a disturbare sia nel ritratto di queste persone inquietanti, sia nel dubbio che m'è venuto... potrebbero essere questi i superstiti che si riprodurranno e popoleranno la terra? O uccideranno i loro figli, quand'anche ne avessero?

Indipendentemente dal finale della storia, ovvero se Malorie raggiunga o no una temporanea sicurezza, Bird Box non è certo un film ottimista. Tuttavia, al di là di cliché e trovate certamente non originali (un esempio l'ho accennato sopra), è avvincente, estremamente drammatico, e a mio parere un "must" per gli amanti dell'apocalisse.



2 commenti:

M.T. ha detto...

Ho sentito parlare del film proprio per i fatti di cronaca di chi ha pensato di emularlo.
Una storia senza speranza, pessimista al massimo, che rispecchia lo stato d'animo che va ora per la maggiore.

Bruno ha detto...


Fatte un certo numero di anticipazioni, ne aggiungo un'altra... la madre e i due bambini si salvano e vengono accolti in una comunità, quindi c'è un finale positivo. La mia riflessione comunque resta... l'umanità ha tutta l'aria di essere definitivamente fregata.