giovedì 8 marzo 2018

Il Re Giallo


Orrore sovrannaturale e mistero, un po' alla Edgar Allan Poe e un po' alla Lovecraft, quello che ci porta Robert W. Chambers con il suo libro Il Re Giallo, in effetti una raccolta di racconti.

Chambers è un autore vissuto a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, morto nel 1933 dopo una lunga carriera letteraria. Il Re Giallo (che in inglese sarebbe piuttosto equivalente a "Il Re in Giallo") è stato pubblicato nel 1895.

L'autore era sicuramente conosciuto dal "quasi contemporaneo" H.P. Lovecraft (che del resto ha commentato la sua opera ed inserito riferimenti in un proprio racconto) ed è fra le sue influenze fondamentali. Senza dibattere su elementi secondari, mi limito a dire che ci sono due elementi ricorrenti nell'horror di Chambers che non si può evitare di notare ripetuti, e molto amplificati, nel lavoro dello scrittore di Providence: la presenza di un potere sovrannaturale misterioso, terrificante e malevolo, e riferimenti a località lontane, immaginarie, appena accennate, ovvero la città di Carcosa, il lago di Hali e altre ancora: posti da incubo, non orribili ma sottilmente inquietanti, appena intravisti ma certamente presagio di sventura e di morte.

Potrei anche aggiungere che Il Re Giallo, testo teatrale maledetto che ritorna nei racconti di Chambers come elemento della sua "mitologia negativa," nonché titolo dell'intera raccolta, è un testo misterioso e maledetto né più né meno del Necronomicon di Lovecraft.


Ma lo stile di Chambers è molto più leggero, scorrevole, anche se gli manca, credo, il "colpo di maglio" di certe storie di Lovecraft che ti prendono allo stomaco. I racconti più notevoli sono quattro, e li esaminiamo brevemente.

Nel Riparatore di Reputazioni vediamo le illusioni di un pazzo, espresse in prima persona, facilmente smentite dall'interazione con altri personaggi: ma se il lettore non può fare a meno di rendersene conto, il protagonista va avanti per la sua strada di ideazioni folli, pensando di possedere una maestosa corona dotata di tali poteri da poter costringere tutto il mondo ad inchinarsi a lui.

La Maschera parla di un terribile composto che uno scultore usa per creare opere incredibilmente simili al vero, e il trucco in effetti ha conseguenze micidiali.

Nella Corte del Drago ci narra di un sogno che porta al protagonista un presagio mortale, nelle vesti di un uomo apparentemente innocuo ma in realtà portatore di orrore e morte. Senza sapere perché, è ben chiaro al poveretto che quell'individuo sia un terribile pericolo, quindi cerca di sottrarsi a questo destino. Potrà cavarsela? La lettura del misterioso libro Il Re Giallo, mitico testo proibito, qui come in altri racconti è un presagio di terribili eventi.

Un pittore è protagonista del successivo racconto, Il Segno Giallo, e anche qui è la comparsa del libro maledetto a far cominciare tutti i guai, o a renderli irreparabili. Anche qui la visione onirica da parte del protagonista di un personaggio dall'aspetto inquietante e morboso dà il via a eventi terribili.

Diversi altri racconti presenti nella raccolta non hanno alcun riferimento horror. Chambers, che ha studiato arte a Parigi, ha scritto diverse storie più o meno brevi su questi studenti americani, talvolta sobri talvolta viziosi e ubriaconi, tutti consapevoli della propria rozzezza da cow-boys che cercano di diluire nella Senna. Alloggiati al Quartiere Latino, attorniati da graziose fanciulle francesi (spesso le loro modelle) tra un patema d'animo e l'altro in fondo se la spassano allegramente e Chambers ci mostra scorci della loro vita. In un caso la narrazione si fa molto seria perché c'è in ballo l'assedio prussiano di Parigi.

Niente horror in questi racconti (che sono una parte consistente del libro) ma una curiosa testimonianza, vera o falsa, della Parigi ottocentesca.


4 commenti:

MikiMoz ha detto...

Avevo seguito la lunga cavalcata del blog The Obsidian Mirror riguardo al Re Giallo e al suo mito, quindi diciamo che conoscevo la questione.
Non sapevo di questo libro -furbo lo strillo in copertina che rimanda a True Detectives... XD-, direi che se mi capita lo prendo!^^

Moz-

Bruno ha detto...


Interessanti per tutti i Lovecraftiani, i primi racconti di questa raccolta. Io la prima serie di True Detective l'avevo seguita e ricordo un sacco di situazioni "weird," ma i riferimenti a Chambers per la verità me li ero proprio persi.

Gianmarco ha detto...

Annotato sul taccuino. Al prossimo raid in libreria sarò mio. Lovecraft mi piace molto, quindi credo che gli darò una possibilità :-)

Bruno ha detto...


Buona lettura anche se, va precisato, il migliore Lovecraft per me è un'altra cosa.