lunedì 27 febbraio 2017

Una storia di copyright

Segnalavo un mesetto fa che alcuni racconti di Clark Ashton Smith venivano tradotti come ebook da Davide Mana in quanto il copyright era scaduto (a quanto affermato dallo stesso). Adesso l'operazione è ferma, bloccata da una contestazione presso Amazon.
Non essendo certo un esperto in materia di copyright m'ero astenuto dal fare alcuna valutazione sulla possibilità o meno di pubblicare le opere di Clark Ashton Smith, che, come qualcuno ricorderà, è morto nel 1961. Può benissimo darsi che in altri paesi o in quasi tutto il mondo le sue opere, o alcune di esse, non siano più coperte da copyright. Per quanto riguarda l'Italia però, se quello che in questi giorni sono andato a spulciare in giro è vero, il copyright non scade se non dopo 70 anni dalla morte dell'autore (o di tutti gli autori se opera scritta da più persone).
Pertanto ho l'impressione che chi voglia pubblicare liberamente C.A.S. tradotto nella nostra lingua dovrà aspettare ancora oltre dieci anni...

8 commenti:

MikiMoz ha detto...

Non conosco l'autore, ma la domanda è: nessuna casa editrice lo intende pubblicare ufficialmente?

Moz-

Ivano Landi ha detto...

Fino a non molti anni fa il limite era di 50 anche in Italia, poi è stato portato all'attuale 70.

Obsidian M ha detto...

Davvero un peccato sia andata a finire così. D'altra parte, per quanto possiamo starne qui a discutere, se la legge è quella non c'è molto a cui appellarsi.

Anonimo ha detto...

Per quanto sia solidale, francamente tradurre un libro senza provare a capire se sia legale o no mi sembra poco professionale e avventato. Non dico si debba consultare un avvocato per tutto, però in questo caso bastava guardare su Wikipedia.

Bruno ha detto...


Non so, penso che sia facile cadere in inganno visto che alla convenzione di Berna, secondo cui i diritti scadono dopo 50 anni, è applicata in decine di nazioni tra cui gli USA patria di C.A.S. e anche l'Italia vi aderisce, per alcuni aspetti... lascio agli avvocati qualsiasi ulteriore approfondimento.

Bruno ha detto...

... anche perché siamo in presenza di un caso un po' particolare, autore straniero che nel suo paese è di pubblico dominio. A una traduzione italiana che legge si applica? Non essendo un professionista del settore posso solo dire che non saprei.

Anonimo ha detto...

Lungi da me dare l'impressione che io sia un esperto della legge sul copyright, ma quando parlavo di guardare su Wikipedia intendevo dire letteralmente: Copyright law of the United States. Eppoi non solo l'argomento dovrebbe essere noto a chi si occupa di scrittura, ma soprattutto io personalmente prima di intraprendere uno sforzo del genere (tradurre) cercherei di capire se non stessi sprecando il mio tempo.

Poi io sono il tipo di persona che controlla le cose 10 volte, e quindi magari fa il decimo di quanto fanno altri, ma almeno in questo caso un approccio cauto sarebbe stato più ragionevole.

M.T. ha detto...

L'Italia è uno dei paesi con più regole al mondo: ormai anche respirare è un problema.