giovedì 2 giugno 2016

Z Nation, se non potete fare più a meno degli zombie

Continua la mia abbuffata "televisiva" con Netflix. Tra le serie TV cui volevo dare un'occhiata s'è intrufolata questa storia di lotta contro gli Zombie, Z Nation, e nonostante mi fossi abbondantemente stufato di una serie simile, ovvero The Walking Dead, non ho potuto trattenermi dal guardare il primo episodio. Lo dico subito, non mi ha entusiasmato, e come qualità della produzione, realismo delle scene ecc... mi è parso che questa serie sia addirittura inferiore.




Z Nation ha una trama molto semplice, almeno alla partenza. C'è stata l'apocalisse zombie, alcuni anni fa. C'è un tizio che [spoiler!] è sopravvissuto al morso degli zombie senza essere "trasformato," ovvero zombizzato, e questo perché gli era stato iniettato un particolare vaccino. Non era un volontario, era stato costretto a partecipare all'esperimento, comunque sebbene ferito è sopravvissuto. Il portentoso medicamento non è tuttavia disponibile perché il centro medico che lo ha realizzato è stato... come potete indovinare, sopraffatto dagli zombie. Diciamo pure che il tizio è stato morso proprio per questo motivo.
L'ordine pubblico è andato a farsi benedire come al solito, ma un'organizzazione militare cerca di fare arrivare questo sopravvissuto in un centro dove si potrebbe analizzarlo e quindi capire come salvare il mondo. Purtroppo per fare questo bisogna attraversare gli USA. Un soldato cerca di accompagnare il prezioso uomo-vaccino, ma ha bisogno di aiuto... [fine spoiler]

Mi viene subito da pensare, strano che nessun altro sapesse cosa stavano cercando di realizzare nel centro che è stato distrutto, visto che ci sono ancora dei collegamenti via radio. Intendo dire, poiché si tratta di organi governativi, in altri laboratori avrebbero dovuto conoscere formule e piani di quelli che hanno azzeccato la cura (prima di essere annientati) e ripetere i medesimi esperimenti. Boh, non è così. Va bene, perché comunque le faccende di questa serie mi paiono un po' simili a quello che io (e molti come me) ho/abbiamo visto fino alla nausea in The Walking Dead. Ingenuità e assurdità, non c'è problema. Qui c'è, almeno se il primo episodio dà una indicazione, un qualcosa di molto importante da portare a termine, una missione. Lì bisognava "soltanto" sopravvivere. Ma la sbobba è quella, non vedo grande originalità, e non avendo nemmeno visto tutto TWD causa sfinimento, mi domando perché dovrei farcela a sorbirmi Z Nation...

13 commenti:

M.T. ha detto...

Non conosco la serie, ma scommetto che per attraversare gli Usa dovranno farlo a piedi...mai che si abbia a disposizione un carro armato o un elicottero, vero? :P

Bruno ha detto...

Nel primo episodio hanno dei veicoli. L'appuntamento con dei soldati che forse potevano fornire un passaggio aereo o una consistente scorta è fallito. Puoi comunque stare certo che con le strade bloccate, i distributori di carburante chiusi e via dicendo, attraversare il continente non sarà semplice, se vogliono i produttori possono tirare in lungo la serie, anzi in eterno se il pubblico la vorrà... I fatti si svolgono tre anni dopo l'apocalisse zombie, pertanto non è che qualsiasi auto che trovi per strada si accende così facilmente...

M.T. ha detto...

direi che le batterie sono andate da un po'...

Simone A. Peruzzi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Simone A. Peruzzi ha detto...

In realtà, io sono un fan della serie, poiché la trovo "vecchio stile", cioè fracassona e che non si prende troppo sul serio, presentando mille modi di ammazzare zombie. Quindi niente discorsi gravosi, ma tanta azione. Il che non è poco di questi tempi... Il mio consiglio è di guardare una manciata di episodi all'inizio, per vedere se ti prende. Molte serie TV devono trovare la propria direzione, si sa, e stentano nelle prime puntate. Magari diventerai anche tu un sostenitore di "The Murphy" :).
Ciao, Simone.

Bruno ha detto...

Non lo escludo in verità... anche TWD lo volevo mollare subito e in realtà ho visto 4 stagioni. C'è stato un momento in cui mi aveva preso molto, il che è strano, visto le cavolate che combinavano i protagonisti!

Marco Grande Arbitro ha detto...

Non l'ho ancora recuperato...
Ho troppi zombie da digerire

Simone A. Peruzzi ha detto...

Io leggo il fumetto di TWD dalle origini e da tempi non sospetti, cioè dello "zombie trend" a palla. Dopo aver guardato la prima serie TV, l'ho trovata insoddisfacente rispetto alla versione di carta stampata (che comunque ora sta diventando ripetitiva) e quindi l'ho piantata lì senza rimpianti.
Gli zombie oggi sono inflazionati, non c'è dubbio, ma, per chi la passione è nata con Romero e il relativo romanzo di Russo, è un amore che non si può recidere... anche se talora questa relazione è stancante :). Ma il trend passerà e gli zombi lover, quelli veri, rimarranno.

Bruno ha detto...

Come tutti gli argomenti di cui si è abusato (ad esempio, nel fantasy, elfi e nani raffigurati "alla Tolkien") non credo che gli zombie siano da evitare. Però ci vorrebbe un po' di originalità. Ovviamente non è semplice, visto che come personaggi sono un po' ripetitivi, e si può al massimo farli camminare veloci, come alternativa alla classica lentezza. Se cominciassero a parlare, non sarebbero più zombie...

Il Moro ha detto...

A me è piaciuta da matti! Trash, stupida, divertente!

Bruno ha detto...

Eh, forse questo era già il motivo per cui avevo visto The Walking Dead... evidentemente me ne è bastata una.

Simone A. Peruzzi ha detto...

Concordo sulla mancanza di originalità. Ho l'impressione (ma è appunto una pura impressione) che anche i film di zombie, come i blockbuster hollywoodiani, temano di offrire un approccio diverso all'argomento, di uscire troppo dal seminato, in timore di perdere in parte il pubblico di appassionati. Ed è un controsenso, dato che l'horror è proprio il genere in cui si dovrebbe osare tutto e di più. Concludo ricordando Bub, lo zombie in grado di apprendere, di "Day of the Dead": George era già avanti nel 1985...

Bruno ha detto...

C'è qualcosa nelle storie di zombie che piace (se ne è parlato parecchio in molte sedi, sullo strano fascino dell'apocalisse e sulla sua funzione, diciamo, purificatrice) e forse qui non c'è la necessità di spaventare il pubblico, che tanto per i morti viventi non si spaventa nemmeno più. Insomma una trovata originale va bene per un horror vero e proprio, dove anzi le idee nuove sono dure da escogitare e piacciono molto perché fino a che dura la sorpresa riescono a fare allo spettatore quello che l'horror dovrebbe sempre fare: dare il brivido.
Per le storie di zombie credo che il pubblico voglia invece (con varianti limitatissime) sempre la stessa storia.