mercoledì 4 maggio 2016

Nel 2000 non sorge il sole

Il capolavoro di George Orwell, ovvero 1984, è un gran bel libro ma non proprio semplice da trasporre in ambito cinematografico. Certamente non è molto adatto per il pubblico di oggi, trattandosi di una storia cupa e triste ambientata in un mondo tutt'altro che sfavillante e futuristico, per quanto non vi mancassero degli avanzamenti tecnologici rispetto all'epoca in cui il libro era stato scritto. E comunque la maggior parte degli spettatori odierni ha poca testa per un argomento così complesso, per quanto le "distopie" stiano andando di moda e siano oggetto di numerosi film, sebbene per lo più modesti e poco approfonditi.
Avevo parlato in passato del libro, per me un capolavoro, e del film che uscì nell'anno che dà il nome al libro, film con parecchi difetti che lo resero abbastanza indigesto al pubblico (anche a me).



Meno noto un altro film, che ho visto in DVD, dal titolo Nel 2000 non sorge il sole (questo in italiano, in lingua originale è semplicemente 1984). Questa prima trasposizione del libro è una produzione inglese piuttosto vecchiotta, degli anni '50. Il regista è Michael Anderson, che parecchi anni dopo avrebbe diretto anche La fuga di Logan. La parte di winston è interpretata senza infamia e senza lode da Edmond O'Brien. Il pezzo grosso del partito O'Connor (che è O'Brien nel libro) è recitato abbastanza bene da Michael Redgrave, attore soprattutto di teatro; il nome venne cambiato, come forse avete intuito, per non fare confusione con l'altro attore omonimo. Jan Sterling, bionda diva statunitense, veste i panni di Julia, l'amante sfortunata dello sfortunatissimo Winston.


Mentre il film più recente di Michael Radford (vedi link sopra) si sforzava di portare il messaggio di Orwell nella maniera più dettagliata possibile, e spesso finiva per riprodurre le scene esattamente come nel libro, talvolta inserendo riferimenti difficili da comprendere a chi non lo avesse letto, questo più antico adattamento è, a mio parere, abbastanza ben fatto dal punto di vista cinematografico, creando una storia che si basa sugli spunti principali della distopia orwelliana per mostrare l'orrore totalitario del Grande Fratello, ancora abbastanza fedele al testo ma con qualche comprensibile deviazione e semplificazione. Ne risulta un film abbastanza godibile e che dice quello che c'è da dire, anche se presumibilmente alla vedova di Orwell non piacque, perché per molti anni non fu più disponibile in alcun modo. Potrei dire che Nel 2000 non sorge il sole sia meglio della versione di Radford come esposizione della storia, tuttavia la recitazione è decisamente datata (mentre Radford si è servito di ottimi attori che hanno offerto validissime performance) e lo è anche la fotografia, ovviamente. Va detto che io non sono un amante del "silver screen," e salvo lodevoli eccezioni per me queste pellicole in bianco e nero dei tempi che furono impongono un notevole sforzo di contestualizzazione per essere apprezzate, sforzo che forse in qualche caso non è facile fare... ma potrebbe essere un mio limite.

Il DVD purtroppo non vale proprio la pena. Esiste un audio in inglese e uno in italiano, e nessun sottotitolo o contenuto extra. L'audio italiano è tagliato all'inizio (la sigla è... muta) e manca alla fine, perché il finale "alternativo" che ai tempi venne prodotto per il pubblico italiano non compare, vi è al suo posto il finale originale con l'audio in inglese. Si parla di una scena di un minuto circa, per carità, ma mettendo tutto insieme l'impressione che ne ho ricavato è di un prodotto fatto un po' coi piedi.
Peggio ancora, nel momento in cui scrivo è possibile vedere tutto il film gratis in italiano su YouTube, quindi potete verificare per conto vostro se vi piace o no, senza spendere nemmeno un centesimo.

5 commenti:

M.T. ha detto...

Concordo con te sia sul fatto che 1984 sia un capolavoro, sia che le distopie recenti sono modeste e poco approfondite, sia che gli spettatori odierni hanno poca testa per un argomento così complesso: lo riterrebbero troppo palloso, troppo filosofico, troppo di denuncia sociale, quando non una storiella superata. Per me è di una lucidità straordinaria e lo ritengo di un'attualità spaventosa, specchio quasi profetico di cosa sta accadendo adesso. Orwell non era un genio o un profeta, ma una persona intelligente che ha saputo accorgersi della realtà.
I film non li ho visti, ma dal tuo giudizio non li rimpiango: il romanzo ha già dato tutto.

Bruno ha detto...

La tentazione comunque non manca, sono stati fatti adattamenti televisivi, addirittura un'opera. 1984 stimola, ma poi è difficile da rappresentare. Resta un classico, come libro.
Ma quali sono le distopie che si sono prestate a veri capolavori cinematografici? Dai libri non so se sia nato molto di buono... un grande film distopico, Blade Runner, è molto diverso dal libro.

M.T. ha detto...

Vero: Blade Runner è diverso.
Ho letto recensioni buone sul film Fahrenheit 451 (fatto nel 1966), ma non l'ho visto quindi non posso esprimermi.

Bruno ha detto...

Se volessi leggerne una in più... http://mondifantastici.blogspot.it/2010/06/fahrenheit-451-il-film.html

M.T. ha detto...

Letto l'articolo: interessante. Un po' confermi i miei timori: non è facile fare film su certi libri. E dubito che se li facessero adesso riuscirebbero a cogliere appieno il loro senso.