martedì 26 gennaio 2016

Il Settimo Figlio

A quanto pare con il fantasy nel cinema funziona così: se hai alle spalle un best seller, ma uno di quelli tosti, che li conoscono tutti e che spopolano, e ci investi quel centinaio di milioni di dollari abbondanti (a volte più, ma a volte anche meno se non c'è quel gran bisogno di effetti speciali), hai in mano una vera macchina per stampare soldi. I libri di Tolkien da cui sono stati tratti la bellezza di sei film (e non è finita, pare), i vampiri della Meyer, Harry Potter sono i classici esempi. Se prendi un fantasy che magari ha il suo onesto successo librario alle spalle, ma che resta soprattutto una faccenda riservata agli appassionati, spendi comunque tanto perché queste produzioni non sono facilissime, e rischi di riportare a casa un guadagno misero o magari di perderci. Un caso è il recente remake di Conan, che comunque era anche brutto, ma lo stesso destino è toccato a Solomon Kane, che non era un brutto film. Non sto dicendo che sia sempre così, comunque. Per carità, con una cifra relativamente modesta e nessun bestseller da un milione di libri alle spalle Guillermo del Toro si è affermato come regista di grido (con il suo Pan, che per quanto sia un horror-fantasy potremmo mettere nella categoria).

Il Settimo Figlio (2015), girato da Sergei Bodrov e ispirato a The Spook's Apprentice dell'inglese Joseph Delaney (primo libro di una serie), ha fatto un po' la fine di questi fantasy di serie B, e comunque costosi, che non riescono a piacere al grande pubblico ma vengono offesi e spernacchiati come se fossero la peggior robaccia, ingiurie che invece non vengono rivolte ai film fantasy di successo che spesso sono di un livello pari, o appena superiore.


La trama ci porta in un mondo fantastico dove certi maghi, o cavalieri che dir si voglia, hanno sempre difeso il mondo dalle minacce di demoni, mostri e streghe. Mi ha fatto un po' venire in mente lo Strigo di Sapkowski. Tra i vari nemici spiccano le streghe, che hanno la capacità di trasformarsi in repellenti bestiacce volanti, e all'apertura del film vediamo proprio una di esse, Madre Malkin (interpretata da Julianne Moore, non più giovane ma perfetta nel suo ruolo di femme fatale e "regina cattiva") alle prese con Gregory, il mago che deve eliminarla (interpretato nientemento che da Jeff Bridges). La strega è stata imprigionata tanti anni fa ma l'arrivo della Luna Rossa incrementa i suoi poteri e le rende possibile un tentativo di rivincita. Il tentativo di bloccarla sul nascere, o sul ri-nascere, fallisce e l'allievo di Gregory ci lascia la pelle. Si sa, incerti del mestiere.


Madre Malkin, libera, va in cerca di alleati, e per prima cosa arruola un'altra strega, Bony Lizzie. La figlia di Bony, Alice (interpretata dalla svedere Alicia Vikander vista anche in Ex Machina), strega solo per metà, nel frattempo rischia di essere giustiziata da un... tribunale popolare per qualche malefatta, ma la salva un giovane, Tom (Ben Barnes), che è particolare per due motivi: è un settimo figlio di settimo figlio, e questo per qualche logica del mondo fantastico gli dà le attitudini per poter diventare un mago, e ha dei poteri di chiaroveggenza, che lo portano a salvare la ragazza. Ha anche un'altra particolarità che non rivelo, e che sarà fondamentale per la trama. Comunque immancabilmente arriva Gregory ad arruolarlo al proprio servizio, anche se inizialmente Tom non sembra essere molto capace né in grado di entrare nello spirito del mestiere.

Non sto a elencare tutta la carne che c'è al fuoco. Madre Malkin arruola vari alleati tra cui alcune autentiche mostruosità per aggredire i centri abitati locali e incrementare il proprio potere, Gregory con il suo incerto aiutante cerca di fermarla, Alice continua ad avere a che fare con Tom, cui ovviamente deve riconoscenza, e le streghe credono di poterla usare come una utile spia, ma non sarà così facile...

Due parole vanno spese per il mondo fantasy raffigurato in questo film e il worldbuilding che vi è alle spalle. Abbastanza classico "medioevo fantasy" con alcuni particolari inattesi, come la presenza di gente del popolo che se ne va in giro con cappelli a cono in stile vietnamita. Qualcuno potrebbe urlare al guazzabuglio, giustificato con il solito maledetto vizio del quando è fantasy ci puoi sempre mettere dentro qualsiasi vaccata, io dico che non ci sarebbe invece nulla di male se qualche parola fosse stata spesa per giustificare questa peculiarità. Altri aspetti del mondo visivo del Settimo Figlio attingono a svariate culture... mi viene in mente, tra i cattivi, un essere semi divino con molte braccia, pelle bluastra e un aspetto vagamente indù; ci sono sauri di vario genere e via dicendo. Insomma una sbrigliata fantasia, che si vede anche negli aspetti della magia che viene impiegata.

Oggi come oggi, molti vedono l'uso di aspetti fantastici troppo evidenti e in particolar modo una magia che funziona "lanciando incantesimi" come cliché e pacchiano. Certo, molta gente ha giocato troppo a D&D, è chiaro. A me questo problema non interessa, anzi mi piace qualcosa di spettacolare, con scene che sono visivamente una festa per gli occhi, e dove maghi e streghe compiono imprese mirabolanti coi propri poteri. E alcuni buoni attori non guastano. Ma ci vuole anche un film, attorno a tutto questo.

Purtroppo i dialoghi in certi momenti sono piuttosto scarsi, Jeff Bridges interpreta il proprio personaggio come una parodia, e la storia, che aveva tutte le premesse per essere semplice ma bella, naufraga in una serie di scontri da videogioco, con i cattivi che si squagliano in un'evaporazione luminosa quando sono uccisi, e in un finale piuttosto banale e prevedibile. Insomma, Il Settimo Figlio si rivela mediocre e non mancano momenti soporiferi. Il potenziale degli attori non è sfruttato pienamente (e Julianne Moore si è beccata una nomination per i Razzie Award, ovvero gli Oscar al contrario).
Giudizio finale: questo film è da vedere? A mio parere sì, per la spettacolarità di certe scene. Qua e là una buona colonna sonora.

Noticina finale: un articolo (in inglese come al solito purtroppo) che cercava di prevedere le più difficili scommesse del 2015 in termini di grande schermo indicava tra i possibili candidati al disastro proprio il Settimo Figlio, costato troppo e con una storia di produzione difficile alle spalle. Tra gli altri film il cui successo era messo in dubbio ce ne sono alcuni che invece sono riusciti benino, ma anche una previsione azzeccata per Jupiter Ascending.

3 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Lo avevo proprio dimenticato... A Sto punto provo a recuperarlo per farmene un'idea

Bruno ha detto...

Ahem... declino ogni responsabilità.

Fabfab ha detto...

Visto al cinema, perché mi piace farmi del male: sarò sincero, non ricordo quasi più nulla se non che l'avevo trovato davvero brutto e banale. Ma al mio cuginetto era piaciuto, quindi non deve essere così tremendo. Se avete 12 anni... :D