domenica 28 settembre 2014

Rovine

Mentre scherzavo riguardo a una pianta venuta a Milano e dintorni dall'estremo oriente, pianta capace di rovinare strade ed edifici, mi è stato suggerito questo film: Rovine, del 2008.  Coproduzione USA - Australia diretta da Carter Smith (a me ignoto), si tratta di un film horror dove le piante, ebbene sì, la fanno da padrone. Tra gli attori nessun nome celebre o grande protagonista di successi del passato, anche se si tratta di professionisti con diversi ruoli alla spalle, talvolta in pellicole note. La nostra storia parte con due coppie di turisti americani in vacanza in Messico, i classici ragazzi stupidi e allupati che sono le vittime designate nei film dell'orrore (qui hanno passato il liceo, però).



Questa cosa dei giovani scemi, o superficiali, che finiscono spesso per essere le vittime designate in questi film non me la spiego... forse i produttori cercano di far immedesimare nei loro guai la maggior parte del pubblico (che immagino composto da ragazzi). O per qualche motivo i giovani spensierati sono i personaggi che funzionano meglio? Si accettano opinioni in merito.



Casualmente i nostri giovanotti tra spiagge e piscina conoscono un giovane tedesco, Mathias, che deve andare il giorno dopo a visitare uno scavo archeologico dove già si trova suo fratello: è stato infatti trovato un monumento maya e c'è una piccola equipe al lavoro.

Dopo i consueti dibattiti tra chi vuol rimanere a sguazzare in acqua e chi vuole visitare le rovine, i giovani partono la mattina dopo con Mathias e un giovane ragazzo greco, Dimitri; dopo un certo percorso in autobus arrivano in un piccolo paese. C'è la consueta trovata del tassista che non vuole portarli presso le rovine perché è un "brutto posto" ma l'obiezione viene superata con qualche dollaro in più. La piccola spedizione arriva al lugo in cui è rimasta parcheggiata la jeep del fratello di Mathias e procede a piedi per un altro breve tratto fino a una piramide mezza ricoperta di vegetazione. Qui succede il disastro: un messicano armato di pistola arriva a cavallo, presto seguito da altri muniti di varie armi. Nessuno però sembra capire i turisti quando cercano di spiegarsi: nonostante siamo abbastanza vicini a un centro abitato questo gruppo sembra totalmente chiuso e isolato. E molto arrabbiato.

Come al solito nella classica insensibilità turistica i nostri hanno difficoltà a capire che non sarebbe il momento di fare foto e scherzare, e i loro gesti vengono visti come provocazioni. Va a finire che il povero Dimitri viene prima colpito da una freccia e poi ucciso con un colpo di pistola (*). Agli altri rimane solo la possibilità di fuggire salendo sulla piramide (dove ci sono le tende della spedizione archeologica ma nessuna traccia dei componenti, compreso il fratello di Mathias). I nativi non inseguono, sembra vogliano tenersi a distanza dalla piramide. I giovani statunitensi e il buon Mathias non possono scendere... Rimando all'inizio di questo post per farvi capire in che razza di guaio si sono cacciati i nostri poveri turisti.

Il film ha una trama molto lineare e piuttosto prevedibile, effetti speciali che non fanno gridare al miracolo, attori bravi ma nessuna star. Comunque recitano bene, il risultato finale è rispettabile perché viene mostrata la progressione del disastro: l'incredulità iniziale, il crollo della fiducia reciproca, la follia strisciante, l'ostinazione a farcela a ogni costo di alcuni, il malessere, la paura di non uscirne vivi. Nessuna scena di vero terrore, in compenso qualche raccapricciante scena sanguinosa, molta tensione e una sensazione di inquietudine malsana. Consigliatissimo agli amanti del genere.

(*) Nota spoilerante: si vedrà, dopo, che i nativi ammazzano chi entra in contatto con le piante e chi, dopo averlo fatto, cerca di lasciare la piramide, che è circondata da una striscia di terreno ricoperto di sale proprio perché la pianta assassina non si propaghi. Mi è venuto da pensare che Dimitri si stesse avvicinando troppo agli indigeni e sia stato ucciso per questo: in realtà aveva "sequestrato" a una delle ragazze la macchina fotografica e voleva solo consegnarla. Però non soffre lo stesso destino Mathias, che aveva consegnato il telefono satellitare, recante sullo schermo la foto del fratello, chiedendo se gli indigeni lo avessero visto. Forse il dettaglio serve per far perdere ai ragazzi l'unico telefono adatto per chiamare aiuto dalla piramide, infatti non viene restituito. Però allora è un po' difficile capire perché l'altro ragazzo venga ucciso; a me è sembrato un evento causato dalla situazione troppo tesa.




5 commenti:

M.T. ha detto...

In realtà, ai registi una certa tipologia di giovani gli sta sugli attributi e almeno nella finzione se li vogliono togliere di torno ;)

M.T. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
M.T. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Bruno ha detto...

E poi però nel film successivo ritornano!

M.T. ha detto...

il filone zombi va sempre ;)