sabato 4 dicembre 2010

Finzioni

Il famoso Borges nella sua produzione ha scritto molti racconti inerenti il fantastico, talvolta con risultati esilaranti, ma chi cerca un facile intrattenimento deve fare attenzione, perché assieme all'elemento bizzarro e fantastico ci sono tutti i discorsi letterari e le tematiche intellettuali di un uomo colto e complesso, e la prosa di Borges, distaccata e fredda, potrebbe non piacere a tutti.

Dopo aver avvertito correttamente i naviganti, due parole sull'autore: uno dei massimi intellettuali sudamericani del '900, Jorge Luis Borges fu influenzato dalla cultura europea e anglosassone per via del padre (per metà inglese). Si segnalò per lo stile surrealista e fantastico con cui indagava la realtà, ma faticò a vivere dei suoi scritti, e riuscì a farsi un bel po' di nemici per l'abitudine di esprimere senza mezzi termini le sue idee politiche conservatrici. Fermamente anticomunista ma anche (e soprattutto) oppositore del populismo peronista, ebbe qualche simpatia di troppo per le giunte militari, il che gli costò probabilmente il premio Nobel. Non so cosa pensarne. Si sa che gli svedesi che assegnano il premio sono dei progressisti spocchiosi e un po' snob, e comunque spesso assegnano quei premi a vanvera perciò il nostro Borges non aveva in realtà motivo di crucciarsi più di tanto, ma gli era proprio necessario andare a una cerimonia con Pinochet?
Borges divenne cieco in età adulta ma proseguì nella produzione artistica fino alla morte. Delle sue opere dispone oggi la donna che sposò poco prima di morire.

In Finzioni le tematiche sono le sue classiche, le ambiguità dei significati che diamo alle cose, il rapporto tra parola (e letteratura) e realtà, la natura del tempo, i misteri e gli enigmi.

Fanno comparsa anche i mondi immaginari in Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, racconto basato sull'indagine riguardo a una stranezza, un'enciclopedia "clandestina" creata da vari intellettuali, che immaginando un mondo lo rendono reale, influenzando il nostro. Assai piacevole e stimolante, ma in realtà è un ginepraio di idee filosofiche e politiche e anche un pretesto per lanciare invettive: difficile da comprendere al cento per cento senza conoscere bene tutti i riferimenti.
Nella Biblioteca di Babele si immagina una biblioteca infinita, assurda, e tutte le implicazioni della sua esistenza. In Tre Versioni di Giuda si esplora un'ipotesi teologica quantomeno... azzardata. Con La Morte e la Bussola abbiamo, oltre ai richiami cabbalistici, un altro dei temi più amati di Borges, ovvero l'identità tra carnefice e vittima, richiamata in maniera non evidente anche nel nome di due personaggi. La trama è di tipo poliziesco: parla di un investigatore che segue degli indizi molto sottili, che sembrano lasciati apposta da un assassino, delitto dopo delitto, per farsi prendere. Le cose, tuttavia, non stanno esattamente così. Il Miracolo Segreto parla di un ultimo desiderio, espresso da un condannato a morte (uno scrittore) che vuol terminare la propria opera. Come dice il titolo, il desiderio è esaudito, ma non lo saprà nessuno.

Non so se vi ho incuriosito, ma se volete conciliare la letteratura colta con la passione per il fantastico, questa raccolta è un'ottima occasione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Apprezzo molto Borges.

Bruno ha detto...

Mi fa piacere... se poi uscissi dall'anonimato e ti firmassi, mi farebbe paicere ancora di più :)