venerdì 16 maggio 2008

Come immaginiamo la magia?


Domanda che mi sono posto molte volte. Perché la magia è sempre diversa, nelle leggende, nel pensiero dei vari scrittori, nei film, nei giochi su carta e per computer.
Probabilmente esiste quasi sempre, nell'appassionato, un esagerato desiderio di classificarla, quasi come se esistesse veramente e si cercasse di conoscerla. Purtroppo per definizione la magia è qualcosa di sovrannaturale, e pertanto più ci si affanna a categorizzarla più si toglie... magia alla magia.
Per qualcuno la magia deve essere eterea, come un'aura di cui si percepisce poco l'effetto, capace di grandi conseguenze magari, ma non in maniera rozza e diretta. Dopo aver sperimentato il classico mago dei Giochi di Ruolo, che è il pezzo d'artiglieria semovente del gruppo di avventurieri (qualsiasi cosa ciò significhi), non posso che trovare qualcosa di buono in questo punto di vista, anche se amo una magia un po' più rutilante.
Per altri deve avere forti ed evidenti effetti nel mondo fisico, al contrario. La magia da videogame ne è un esempio evidente.
C'è chi ha descritto la magia come la fisica con un altro nome: manipola materia e forze note secondo principi noti: solo che lì non c'è un motore a scoppio o una fiamma ossidrica in azione, c'è qualcosa che viene definito magia.
Altri invece si sono compiaciuti di far vivere la magia come una forza perfettamente imprevedibile, selvaggia e capace di effetti bizzarri.
Per qualcuno la magia proviene dagli dei. Per altri (per esempio Vance, in Lyonesse) è una specie di scienza arcana che non ha nulla a vedere con la religione, ed è la capacità dell'uomo a realizzarne gli effetti.
C'è chi fa derivare i poteri magici dai pericolosi demoni che vengono evocati (ad esempio, certe storie di Clark Ashton Smith), chi da strane droghe o da oggetti sacri.
Chi crede che possa aver effetto solo con complicati rituali, chi pensa che non ci sia bisogno né di atti né di parole per chiamarla.
E mentre c'è chi immagina la magia usata da mani buone e gentili, per moltissimi autori è una forza cui non si possono applicare giudizi morali o addiritura è inevitabilmente malvagia.
E voi? Come immaginate la magia?

10 commenti:

Mirtillangela ha detto...

Per me la magia è tutto ciò che affronta e risolve la complessità del reale attraverso elementi soprannaturali.

E' ciò che libera la mente umana dai vincoli della razionalità e della concretezza, è la valvola attraverso cui si esprime la forza intangibile che abita l'essere umano.

Tutti i _modi_ che tu indichi sono sempre egualmente significativi.

alladr ha detto...

la mia opinione fluttua a seconda di quello che leggo. quando leggevo un tipo perfetto era magia decisamente low che si esprimeva sostanzialmente in tatuaggi miracolosi e canti bardici; adesso che sono impegnato nella cura di un lavoro pseudo-steampunk verso più nell'idea della magia come una scienza con un altro nome e certe regole non spiegate (ma provate a chiedere da dove viene la gravità a un fisico, e ammetterà che la particella subatomica del gravitone non è mica dimostrata).

condivido, credo, la visione di mirtillangela: magia come forza inesplicata (mah, forse già einstein ne parlava...) che nei vari mondi finzionali trova un suo modo d'essere, una sua specifica manifestazione. il noumeno rimane inesplicato e, in fondo, inesplicabile ma questo fenomenizzarsi, se ben raccontato, è complessivamente accessorio.

JackVenom ha detto...

Ciao,
secondo me la magia tutto ciò che circonda e complemanta la nostra fisicità. Tutto ciò che non rientra nel campo dell'Immanente ma lo permea. Come i nostri sentimenti, per esempio..

Un saluto a tutti!

Anonimo ha detto...

Un post interessante, come sempre.
La magia può essere tante cose: fisica prima della fisica, credenza popolare, religiosità unita a misticismo...
Ma se parliamo di quello che mi piace leggere e scrivere, preferisco la magia elementale. Qualcosa che coinvolga l'animo delle persone. Non amo molto, invece, quelle cose con le formule, alla Harry Potter o come nel telefilm Streghe per intenderci

Bruno ha detto...

Grazie a tutti per essere intervenuti. Come vediamo la magia probabilmente è una faccenda di estetica: perché chi usa la magia dev'essere per forza un tipo parecchio tosto.
Io la vedo a metà tra la scienza e l'arte, qualcosa riservato ai pochi che uniscono a un'intelligenza fuori dal comune un particolare intuito o sensibilità, un talento che non si può comprare col denaro né con l'applicazione.
Che si realizzi per mezzo di rituali e formule o con l'aiuto del classico demone evocato nel Pentacolo, la vedo in contrapposizione alla fede religiosa.
Il che ci può anche stare, visto che la nostra religione non apprezza molto la magia.
Una cosa che mi dà parecchio fastidio nei libri: le scuole e accademie di magia. Banalizzazione oscena, terribile. E comunque va sempre visto il come e il perché uno scrittore usa un certo elemento. Nel Nome del Vento c'è un'Accademia di magia, ed è un bellissimo libro.

Anonimo ha detto...

Magia è ciò che è fuori dal nostro controllo, magia è qualcosa che non è alla nostra portata, magia e tutto ciò che c'è di magnifico, parole, emozioni. Magia è la risposta dell'uomo all'ignoto, magia è un desiderio, è il semplice e il complicato, la magia volte non c'è solo nei libri, come l'incantesimo lanciato da un mago, la magia se si guarda bene la si trova anche di giorno, mentre il sole splende sulle nostre teste, o quando la luna brilla nel cielo! A volte bisogna avere degli occhi magici per vederla, ma c'è in ogni stella che splende la notte, in ogni desiderio che si esprime e che a volte si avvera! Per me questa è magia! (Anche se forse non aveva a che fare con il post! ;)
Ciaoo!
Siri

Bruno ha detto...

In effetti il post intenderebbe porre la domanda "come ti aspetti che funzioni? cosa ti figuri che sia?"
ed è una domanda che sta in bilico nell'impossibilità di dare una risposta senza distruggere... la magia.

Anonimo ha detto...

Senza distruggere la magia... mmh fammici pensare... beh credo che come l'hai espressa tu vada benissimo! La magia potrebbe funzionare in mille modi e avere mille sfaccettature... emanare attraverso la propria anima diversi stati d'animo come l'aura che diventa fisica e capace di fendere la materia! Una sorta di parte del proprio corpo che sfugge ad ogni legge, potrebbe essere la parte materiale dei desideri? Qualcosa che si vede ma non si vede? Che si tocca ma non si tocca! Forse anche questa è magia?
Siri

Dario ha detto...

Secondo me la magia non è tanto l'effetto quanto la capacità di 'fare', ottenere dei risultati solamente in base alla propria volontà (per quanto mediata da formule arcane, parole di potere o gesti etc.) con metodo al di là di ciò che è considerato consueto secondo i canoni fisici.
Per esempio erigere un ponte non è considerato fantastico, gli uomini lo fanno da millenni, ma il farlo in pochi battiti di cuore semplicemente pronunciando antiche parole e restando ad osservare le piante ed i viticci intrecciarsi obbedienti con le pietre e raggiungere l'altra sponda di un fiume... Questa è magia. Se poi essa debba essere esuberante ed evidente come nell'esempio riportato oppure più o meno subdola nel suo apparire questo mi sembra tema per un dibattito interessante.

Bruno ha detto...

Vedo che l'argomento dà esiti del tutto soggettivi, e la mia opinione è ben diversa da quella di Dario. Ciò che vi è di più magico, per me, è la realizzazione di qualcosa che normalmente non si potrebbe fare, che altera la realtà e le relazioni tra le cose. Qualcosa di fuori dal mondo come diventare invisibili, passare attraverso i muri, campare mille anni ecc...