Fonda Lee è un'autrice Canadese-Statunitense, ma a vederla non c'è dubbio che sia orientale (cinese?). Il suo grande successo è una serie che inizia con questo libro, Jade City, e prosegue con Jade War, mentre un terzo libro dovrebbe uscire l'anno prossimo (si parla anche di una serie televisiva, e devo dire che questa grande storia corale si adatterebbe bene al formato).
Storia di mafiosi orientali, in un contesto fantasy che sembra collocato sulla Terra ma in effetti è altrove, Jade City ha vinto il World Fantasy Award nel 2018 ed è arrivato alle finali del Premio Nebula.
Jade City ho appena finito di leggerlo (non in italiano, ovviamente), e mi è piaciuto molto. Fatto che sorprende me per primo. Certamente ho poca simpatia per le storie di mafia, che si tratti di italiani o di qualsiasi altra nazionalità. La magia inserita in questa storia viene usata soprattutto in combattimento, con effetti che ricordano certi filmacci orientali, gente che fa balzi incredibili, o che scaglia lontano il prossimo con il pensiero, che si muove con enorme velocità, e via dicendo. Quando ho letto che l'autrice è una grande appassionata dei film di azione di Hong Kong, non mi sono certamente sorpreso. Ma certo non è quel tipo di azione che io amo vedere, o di cui mi piace leggere.
Perché allora ho apprezzato questo libro?