Era un po' doveroso da parte mia recuperare questo film. Ne avevo disertato la visione consapevole del probabile pacco, ai tempi in cui fu disponibile al cinema. Ora però King Arthur - Il Potere della Spada (2017) è disponibile a prezzi popolari in streaming e quindi è arrivato il momento di vederlo.
Premetto che il film, che ha raccolto giudizi contrastanti della critica, doveva essere il primo di una serie di sei, secondo quanto leggo su Wikipedia. Gli incassi, non buoni, hanno causato un brutto colpo alla Warner Bros, che quindi ha abbandonato il progetto.
Per quanto riguarda la storia, senza anticipare troppo, posso dire che c'è uno stravolgimento delle leggende, con Arthur ridotto a fare qualcosa di simile al mafioso locale e al tenutario di bordello, dopo un'infanzia difficile nelle strade di una Londra gallo-romana, dove ancora svettano le rovine di una specie di Colosseo. Personalmente, tuttavia, non mi dispiace che gli artisti pasticcino un po' con questa famosa storia, anche perché il materiale originale non è proprio così chiaro e definito. Arthur è interpretato da Charles Hunnan, che ricordo nei panni di un tamarro-motociclista in Sons of Anarchy, serie TV vista su Netflix ma che non sono riuscito a finire. Cattivo casting, secondo me. Ma procediamo.
Arthur è finito in quella situazione disgraziata (trovatello) poiché il padre (Uther Pendragon, interpretato dal celebre Eric Bana) è stato eliminato dal fratello e rivale, il glaciale Vortigern (Jude Law l'attore, altro nome che non ha bisogno di presentazioni). Pessimo tradimento questo, perché Uther aveva appena fermato l'attacco di Mordred, un mago che assediava Camelot.
martedì 29 ottobre 2019
mercoledì 23 ottobre 2019
A Little Hatred (ovvero torna Abercrombie)
E così siamo a una nuova trilogia per il signore del Grimdark, ovvero lo scrittore britannico Joe Abercrombie. Il libro si chiama A Little Hatred (The Age of Madness), che possiamo tradurre, stavolta è facile, con Un po' di Odio (L'Era della Follia). Il libro è fresco fresco, settembre 2019, e ovviamente l'ho letto in inglese, ma non dubito che arriverà anche nella nostra lingua, magari non subito. Il mondo è lo stesso, è il Mondo Circolare, ma sono passati un po' di anni e i protagonisti sono diversi. Alcuni dei vecchi eroi sono diventati leggende, come Logen Novedita. Qualcuno ovviamente lo abbiamo visto morire a suo tempo. Altri sono ancora lì, pomposi, tronfi, vanagloriosi vecchiacci che schiacciano e tengono a freno le giovani generazioni e il loro desiderio di gustare il successo, il potere, il sesso, la guerra, a seconda dei casi. Non mancano le vecchie madri giudiziose e capaci di fermezza.
Un aspetto che esisteva già, ovvero l'età ormai industriale in cui il mondo di Abercrombie si sta addentrando, è ora più accentuato. Uno dei due filoni del libro verte proprio attorno a questa rivoluzione industriale fatta di canali, mulini, caldaie a vapore e ingranaggi: ovviamente, trattandosi di uno scrittore che punta sempre la lente d'ingrandimento sul peggio del peggio, l'enfasi è su sfruttamento e pessime condizioni di vita, nonché sul fenomeno (soprattutto britannico, e trapiantato dall'autore nel proprio mondo fantasy) delle "ecnlosures" ovvero delle recinzioni: la privatizzazione, per usare un termine moderno, di quei terreni che per antica consuetudine feudale erano aperti a tutti gli abitanti delle campagne per fare legna, far pascolare il bestiame e pescare.
Un aspetto che esisteva già, ovvero l'età ormai industriale in cui il mondo di Abercrombie si sta addentrando, è ora più accentuato. Uno dei due filoni del libro verte proprio attorno a questa rivoluzione industriale fatta di canali, mulini, caldaie a vapore e ingranaggi: ovviamente, trattandosi di uno scrittore che punta sempre la lente d'ingrandimento sul peggio del peggio, l'enfasi è su sfruttamento e pessime condizioni di vita, nonché sul fenomeno (soprattutto britannico, e trapiantato dall'autore nel proprio mondo fantasy) delle "ecnlosures" ovvero delle recinzioni: la privatizzazione, per usare un termine moderno, di quei terreni che per antica consuetudine feudale erano aperti a tutti gli abitanti delle campagne per fare legna, far pascolare il bestiame e pescare.
venerdì 18 ottobre 2019
Cosa ha detto Martin Scorsese riguardo alla Marvel?
Sono andato a leggermi un po' di reazioni da parte di personaggi del mondo dello spettacolo alle parole di Martin Scorsese, che (come saprete) alcuni giorni fa ha detto che i film della Marvel non sono cinema. Con queste parole evidentemente intendeva, penso, tutti i film con elevato budget riguardo ai supereroi; non so se accostasse a quel tipo di pellicole anche cose come John Wick, Fast and Furious, la saga di Underworld e simili, ma il commento era diretto esplicitamente alla Marvel.
domenica 13 ottobre 2019
El Camino, ovvero se ne valeva la pena o no
Netflix ci offre una specie di seguito di Breaking Bad. Ringraziando, me lo sono visto. Si tratta di un film, il cui titolo è El Camino: ve ne parlo con un po' di anticipazioni. La prima delle quali in realtà la conoscono più o meno tutti quelli che sono familiari con l'ambientazione di Breaking Bad. Ovvero, il film risponde alla domanda: cosa ne è stato alla fine di Jesse Pinkman? Il giovane spacciatore coprotagonista della serie, interpretato da Aaron Paul, è un personaggio amato dal pubblico, al punto che è stato "promosso" a personaggio principale mentre inizialmente doveva scomparire (immagino finendo in galera o venendo ucciso) dopo solo alcuni episodi.
Alla fine di Breaking Bad, Jesse, prigioniero della banda criminale di "Zio Jack," riesce a evadere e si dà alla fuga. Cosa avviene dopo? E qui, seconda anticipazione, posso dirvi che in questo El Camino non si viene a sapere molto di più, nel senso di storia vera e propria.
Alla fine di Breaking Bad, Jesse, prigioniero della banda criminale di "Zio Jack," riesce a evadere e si dà alla fuga. Cosa avviene dopo? E qui, seconda anticipazione, posso dirvi che in questo El Camino non si viene a sapere molto di più, nel senso di storia vera e propria.
mercoledì 9 ottobre 2019
Il Problema dei Tre Corpi
Di Liu Cixin ho già parlato, senza grandissimi entusiasmi, nel post dedicato a una raccolta di racconti di fantascienza cinesi che ho letto recentemente. Questo Il Problema dei Tre Corpi nel 2015 ha vinto il premio Hugo, e dal momento che autori non anglosassoni solitamente non lo vincono, la cosa mi ha incuriosito e spinto a dare a Liu una seconda chance.
Il libro, tradotto in italiano e pubblicato da Mondadori, è l'inizio di una trilogia, di cui questo è il primo volume; la storia narrata parte da molto lontano. Dalla "rivoluzione culturale" cinese e dai relativi disordini, che coinvolsero milioni di persone, e milioni ne fecero morire. Dal processo a uno scienziato, Ye Zhetai, che subisce una condanna annunciata, e dalle peripezie di sua figlia, Ye Wenjie, la cui vita grama trova rifugio in una remota stazione trasmittente e ricevente, struttura scientifica dove la Cina porta avanti un programma di ricerca sulle forme di vita evolute presenti (eventualmente) nel cosmo.
Anni dopo un altro personaggio, Wang, esplora il mondo di un misterioso videogioco. Dove si raccontano (in verità l'aspetto ludico non l'ho colto, se devo essere sincero) le tribolazioni di una ipotetica civiltà lontana, che cerca di prevedere le "età del caos," in cui il comportamento dei soli del sistema in cui vivono rendono il mondo inabitabile. Questi sfortunati extraterrestri vengono periodicamente spazzati via da periodi troppo freddi o troppo caldi, e con enorme fatica la civiltà deve ogni volta ripartire da capo. Ma il dubbio è anche un altro... Da dove viene il gioco, cosa rappresenta, perché è così minuziosamente dettagliato? Wang cerca di esplorare questo mistero.
Nello stesso tempo c'è un conto alla rovescia, che compare nella vista di alcune persone e persiste ai tentativi di ignorarlo o di comprenderlo. Non c'è spiegazione razionale al fenomeno. Cosa vuol dire? Cosa accade alla fine del conteggio?
Provo a dare qualche parere sul libro senza anticipare troppo. Se avete già un sentore dei contenuti de Il Problema dei Tre Corpi (il che è probabile se siete appassionati di fantascienza, perché questo è un libro di cui si è parlato) procedete senza preoccuparvi; se siete completamente all'oscuro allora vi invito a fermarvi qui e a leggere quest'opera.
Il libro, tradotto in italiano e pubblicato da Mondadori, è l'inizio di una trilogia, di cui questo è il primo volume; la storia narrata parte da molto lontano. Dalla "rivoluzione culturale" cinese e dai relativi disordini, che coinvolsero milioni di persone, e milioni ne fecero morire. Dal processo a uno scienziato, Ye Zhetai, che subisce una condanna annunciata, e dalle peripezie di sua figlia, Ye Wenjie, la cui vita grama trova rifugio in una remota stazione trasmittente e ricevente, struttura scientifica dove la Cina porta avanti un programma di ricerca sulle forme di vita evolute presenti (eventualmente) nel cosmo.
Anni dopo un altro personaggio, Wang, esplora il mondo di un misterioso videogioco. Dove si raccontano (in verità l'aspetto ludico non l'ho colto, se devo essere sincero) le tribolazioni di una ipotetica civiltà lontana, che cerca di prevedere le "età del caos," in cui il comportamento dei soli del sistema in cui vivono rendono il mondo inabitabile. Questi sfortunati extraterrestri vengono periodicamente spazzati via da periodi troppo freddi o troppo caldi, e con enorme fatica la civiltà deve ogni volta ripartire da capo. Ma il dubbio è anche un altro... Da dove viene il gioco, cosa rappresenta, perché è così minuziosamente dettagliato? Wang cerca di esplorare questo mistero.
Nello stesso tempo c'è un conto alla rovescia, che compare nella vista di alcune persone e persiste ai tentativi di ignorarlo o di comprenderlo. Non c'è spiegazione razionale al fenomeno. Cosa vuol dire? Cosa accade alla fine del conteggio?
Provo a dare qualche parere sul libro senza anticipare troppo. Se avete già un sentore dei contenuti de Il Problema dei Tre Corpi (il che è probabile se siete appassionati di fantascienza, perché questo è un libro di cui si è parlato) procedete senza preoccuparvi; se siete completamente all'oscuro allora vi invito a fermarvi qui e a leggere quest'opera.
giovedì 3 ottobre 2019
Dark Crystal: Age of Resistance
Per varie vicissitudini non sono ancora riuscito a terminare la serie The Dark Crystal: Age of Resistance, cosa che mi ero ripromesso di fare subito dopo aver rivisto il vecchio (ma ancora meraviglioso) film che ha creato questa ambientazione (Dark Crystal, ovviamente). Diciamo che così come la produzione della serie è stata travagliata, anche il sottoscritto ha avuto un guaio dietro l'altro mentre cercava di vedersela (sono ai primi episodi). Da quello che posso vedere la serie offre uno sguardo molto più profondo e complesso sul mondo di Thra, seguendo diversi personaggi impegnati in una complessa vicenda attorno a un terribile segreto che può sconvolgere l'intera armonia del mondo.
Dal momento che The Dark Crystal: Age of Resistance è l'antefatto del film del 1982 di Jim Henson e Frank Oz, sappiamo fin dall'inizio che le cose sono destinate a finir male. Forse un limite? Per me non necessariamente, dal momento che la via in cui il destino dovrà svilupparsi è tutta da scoprire.
Iscriviti a:
Post (Atom)