Divento pensieroso quando incontro un libro (o film, spettacolo, ecc...) il cui argomento principale è il dolore.
Generalmente la mia reazione è di non volerne sapere. Poi mi chiedo se non parteggio troppo per lo spettacolo superficiale, se tendo a evitare le tematiche relative alla vita vera, questo tipo di domande menose che non riesco a non farmi. Penso di no, di non essere così, ma di fatto faccio fatica a sopportare alcuni film (Non Lasciarmi e Million Dollar Baby per esempio) quando le parti focalizzate sulla tristezza e sulla sofferenza diventano parti molto vaste, molto grandi della narrazione.
Quando scrivo curiosamente mi capita il contrario... ma fino a un certo punto. Non mi piace una visione stereotipata delle cose e questo vale particolarmente per il dolore, ad esempio odio quelle scene dove il personaggio, colpito a morte durante un conflitto, dice le sue ultime parole famose e poi convenientemente muore subito dopo perché la storia del protagonista possa proseguire. Quando scrivo talvolta mi soffermo, lascio che un malato o un moribondo prendano un po' di spazio con le loro esigenze o le loro sofferenze, e per un po' rubino la scena.
Ma credo che le parti di sofferenza, malattia, morte debbano essere solo una parte della storia. Mi dà un certo fastidio quando diventano "LA" storia. Mi sembra come se l'autore voglia portarmi in territori sgradevoli che del resto conosco già, come se avesse da dimostrarmi che ha sofferto più di me o ne sa più di me. Allora mi viene da rispondergli: non ne ho bisogno grazie, non perché sono troppo delicato, ma perché è troppo limitato raccontare la storia di qualcuno che si ammala (o ha un incidente ecc...), soffre e muore. Troppo fine a se stessa. Ho già abbastanza problemi su cui spandere le mie lacrime, grazie.
Sbaglio? Ho ragione?
venerdì 28 marzo 2014
giovedì 27 marzo 2014
Segnalazione
La Stampa parla di autopubblicazione: non fa disamine sul mondo editoriale o sul valore rivoluzionario del fai da te, ma affronta con un articolo lungo (e asciutto) i pratici temi delle opportunità tecniche, del software, dei formati, delle piattaforme di pubblicazione.
domenica 23 marzo 2014
Il Battesimo del Fuoco
Non a tempi di record certamente, ma questo libro di Andrzej Sapkowski l'ho letto abbastanza alla svelta considerando anche gli impegni e gli inconvenienti del periodo. Il Battesimo del Fuoco (un battesimo inteso in modi diversi da persone diverse) è un libro che porta avanti i diversi filoni della saga di Sapkowski senza che nulla giunga a una vera conclusione o a un decisivo punto di svolta.
mercoledì 19 marzo 2014
Ricontrollare i commenti
Dal momento che Facebook insiste a pensare (e a segnalare ai chi vuol visitarmi!) che il mio blog sia spam, mi sono messo d'impegno a cercare un rimedio, anche perché FB è un mezzo che mi serve per far conoscere quello che scrivo.
Il rimedio più ovvio è ovviamente segnalare a Facebook che la sua discriminazione è ingiusta. Si può mandare un messaggio, che però non viene letto da nessuno: ormai ne sono certo, ho scritto molte volte e non è cambiato niente. Non hanno mai replicato.
Un'altra cosa che uno può fare è verificare i propri link. Ovviamente le segnalazioni di libri (e della possibilità di comprarli) non li considero spam e spero che anche FB lo capisca. I link scritti dai commentatori sono invece un elemento del tutto incerto.
Perciò sono andato a cancellarne parecchi, il che ovviamente è stato molto noioso (dopo anni di attività il mio blog ha più di 2.800 commenti). Ho cancellato qualche commento che conteneva link che potevano essere visti come ambigui o che era impossibile verificare e mi spiace se ho tolto commenti che erano stati scritti da amici, o se ho reso qualche dialogo impossibile da seguire. Ho trovato due link di vero e proprio spam messi dai delinquenti professionali, e che erano sfuggiti al mio controllo: è roba di prima che mi decidessi a modeare i commenti. Li ho eliminati e spero di non averne saltato nessuno, perché questi sono proprio inqualificabili (uno porta a quelle rivendite di farmaci online che sono pericolosissime).
Ora mi domando: basterà questo a riguadagnare la fiducia di Facebook? Che di essere discriminato in questa maniera mi sono anche rotto, quando vedo che passa liberamente la roba più immonda.
Il rimedio più ovvio è ovviamente segnalare a Facebook che la sua discriminazione è ingiusta. Si può mandare un messaggio, che però non viene letto da nessuno: ormai ne sono certo, ho scritto molte volte e non è cambiato niente. Non hanno mai replicato.
Un'altra cosa che uno può fare è verificare i propri link. Ovviamente le segnalazioni di libri (e della possibilità di comprarli) non li considero spam e spero che anche FB lo capisca. I link scritti dai commentatori sono invece un elemento del tutto incerto.
Perciò sono andato a cancellarne parecchi, il che ovviamente è stato molto noioso (dopo anni di attività il mio blog ha più di 2.800 commenti). Ho cancellato qualche commento che conteneva link che potevano essere visti come ambigui o che era impossibile verificare e mi spiace se ho tolto commenti che erano stati scritti da amici, o se ho reso qualche dialogo impossibile da seguire. Ho trovato due link di vero e proprio spam messi dai delinquenti professionali, e che erano sfuggiti al mio controllo: è roba di prima che mi decidessi a modeare i commenti. Li ho eliminati e spero di non averne saltato nessuno, perché questi sono proprio inqualificabili (uno porta a quelle rivendite di farmaci online che sono pericolosissime).
Ora mi domando: basterà questo a riguadagnare la fiducia di Facebook? Che di essere discriminato in questa maniera mi sono anche rotto, quando vedo che passa liberamente la roba più immonda.
Boomstick Award 2014
E così sono stato insignito da Giordano Efrodini del blog Giudappeso del Boomstick Award, giunto alla terza edizione. Tale premio, ideato dalla mente fervida di Germano detto "Hell," è retto da poche fondamentali regole:
Quarta regola aggiunta dall'ideatore:
1 – i premiati sono 7. Non uno di più, non uno di meno. Non sono previste menzioni d’onore
2 – i
post con cui viene presentato il premio non devono contenere
giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a
mo’ di consolazione
3 – i premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea. È sufficiente addurre un pretesto
Quarta regola aggiunta dall'ideatore:
domenica 16 marzo 2014
Rimbalzare a Cartoomics Milano
Avrei dovuto fare una capatina al Cartoomics di Milano (che chiude stasera) e così ieri mi sono recato sul posto, solo per esser rimbalzato allo sportello dal momento che l'accredito stampa della rivista per cui avrei dovuto scrivere un paio di pezzi non era stato approntato.
Ho provato a dare il nominativo del personaggio che avrebbe dovuto farmi accreditare ma mi è solo stato risposto "non posso fare niente per lei" dalla tizia allo sportello. Il che mi ha irritato, perché l'anno scorso di fronte al medesimo problema la persona che gestiva gli ingressi m'aveva dedicato un paio di minuti di sbattimento e alla fine ero entrato. Sono andato a parlarne con un altro addetto ma senza risultati. A quel punto, visto che non avevo scaricato il buono sconto online avrei dovuto per colmo di fregatura pagare anche il prezzo pieno (13 euro, non mi cambia la vita ma è decisamente salato), ma ho rinunciato a visitare Cartoomics: è stato per il menefreghismo delle persone con cui ho avuto a che fare, non per il prezzo che avrei potuto tranquillamente permettermi.
Mi vien da ridere pensare che in un precedente post avevo affermato che sarebbe stato meglio spostare la kermesse di Lucca Comics & Games a Milano. Be', non certo con questa organizzazione: a Lucca almeno se hai un accredito stampa sei sicuro di averlo.
Ho provato a dare il nominativo del personaggio che avrebbe dovuto farmi accreditare ma mi è solo stato risposto "non posso fare niente per lei" dalla tizia allo sportello. Il che mi ha irritato, perché l'anno scorso di fronte al medesimo problema la persona che gestiva gli ingressi m'aveva dedicato un paio di minuti di sbattimento e alla fine ero entrato. Sono andato a parlarne con un altro addetto ma senza risultati. A quel punto, visto che non avevo scaricato il buono sconto online avrei dovuto per colmo di fregatura pagare anche il prezzo pieno (13 euro, non mi cambia la vita ma è decisamente salato), ma ho rinunciato a visitare Cartoomics: è stato per il menefreghismo delle persone con cui ho avuto a che fare, non per il prezzo che avrei potuto tranquillamente permettermi.
Mi vien da ridere pensare che in un precedente post avevo affermato che sarebbe stato meglio spostare la kermesse di Lucca Comics & Games a Milano. Be', non certo con questa organizzazione: a Lucca almeno se hai un accredito stampa sei sicuro di averlo.
venerdì 14 marzo 2014
47 Ronin
Il fatto è almeno parzialmente storico, ma il film contiene elementi da fantasia: diciamo pure che è un autentico film fantasy con stregoneria, mostri e mostriciattoli, e un popolo stranissimo confinato in una foresta (i Tengu, umanoidi con caratteristiche di uccelli). 47 Ronin negli USA è andato male nonostante lo sfarzo e la ricchezza di particolari evidenti nell'ambientazione (compaiono anche gli occidentali confinati in un porto giapponese: Kai, il personaggio interpretato da Keanu Reeves discende da uno di loro e da una giapponese, è un mezzosangue). A me piacciono i film in costume e l'ambientazione giapponese non mi dispiace, prciò mi sono comunque ripromesso di vedere questo film.
Il mio giudizio, per farla breve, è che il film manca di verve in alcuni punti ed è piuttosto noiosetto e prevedibile per quanto riguarda i personaggi e il loro comportamento, ma ho trovato la visione comunque piacevole per cui credo che chiunque si senta "motivato" a vedere un film di questo genere dovrebbe comunque provare. C'è inoltre un rispettabile cast di attori. Oltre al già citato Keanu Reeves (che forse fatica a trovare un posto per sé in questa storia tipicamente giapponese) abbiamo Rinko Kikuchi (eroina di Pacific Rim) nei panni di Mizuki, una pericolosa (e odiosa) strega capace di mille metamorfosi e imbrogli, Hiroyuki Sanada (Ring) nel ruolo di Oishi, il capo dei 47 Ronin e anche vero protagonista del film.
Il mio giudizio, per farla breve, è che il film manca di verve in alcuni punti ed è piuttosto noiosetto e prevedibile per quanto riguarda i personaggi e il loro comportamento, ma ho trovato la visione comunque piacevole per cui credo che chiunque si senta "motivato" a vedere un film di questo genere dovrebbe comunque provare. C'è inoltre un rispettabile cast di attori. Oltre al già citato Keanu Reeves (che forse fatica a trovare un posto per sé in questa storia tipicamente giapponese) abbiamo Rinko Kikuchi (eroina di Pacific Rim) nei panni di Mizuki, una pericolosa (e odiosa) strega capace di mille metamorfosi e imbrogli, Hiroyuki Sanada (Ring) nel ruolo di Oishi, il capo dei 47 Ronin e anche vero protagonista del film.
giovedì 13 marzo 2014
Anne Rice torna al suo Lestat
Anne Rice, dopo oltre dieci anni in cui aveva scritto altro, riprenderà la sua saga di vampiri. Una notizia che mi ha abbastanza meravigliato e fatto pensar male allo stesso tempo.
Perché pensare male? Per l'ipotesi che la Rice voglia soltanto cercare una via di facile successo economico. Ma i vampiri ormai stanno "passando di moda" per cui a questa scrittrice bisognerebbe se mai riconoscere la
lontananza dall'argomento durante l'epoca di Twilight. E comunque li aveva trattati con ben altra profondità.
La meraviglia invece derivava da certe scelte etiche e religiose che, pensavo, l'avessero allontanata dal genere. In effetti lei stessa non pensava di tornare all'horror, eppure...
Forse la verità sta semplicemente nel fatto che ci scrive è affezionato ai suoi personaggi e la scrittrice, come gli appassionati, vuol vedere ancora in azione il suo bel Lestat.
Perché pensare male? Per l'ipotesi che la Rice voglia soltanto cercare una via di facile successo economico. Ma i vampiri ormai stanno "passando di moda" per cui a questa scrittrice bisognerebbe se mai riconoscere la
lontananza dall'argomento durante l'epoca di Twilight. E comunque li aveva trattati con ben altra profondità.
La meraviglia invece derivava da certe scelte etiche e religiose che, pensavo, l'avessero allontanata dal genere. In effetti lei stessa non pensava di tornare all'horror, eppure...
Forse la verità sta semplicemente nel fatto che ci scrive è affezionato ai suoi personaggi e la scrittrice, come gli appassionati, vuol vedere ancora in azione il suo bel Lestat.
lunedì 10 marzo 2014
Un libro? Nemmeno in regalo
Ecco una pagina (da La Stampa) sulla situazione del bookcrossing nel nostro paese. Peccato, eh?
sabato 8 marzo 2014
2MM-0MM Alternate Universes
L'ambientazione di Due Minuti a Mezzanotte, da me sfruttata per ambientarvi il mio spin-off ovvero il racconto Gruppo 42, subisce una trasformazione.
Dopo aver fatto da sfondo a due trame ufficiali e innumerevoli divagazioni fra cui la mia, l'universo di 2MM sta ora per essere rivisto, in chiave ucronica, ma usando il 1973 come punto di avvio per storie che possono dipanarsi per diversi anni secondo una nuova ambientazione.
Dopo aver fatto da sfondo a due trame ufficiali e innumerevoli divagazioni fra cui la mia, l'universo di 2MM sta ora per essere rivisto, in chiave ucronica, ma usando il 1973 come punto di avvio per storie che possono dipanarsi per diversi anni secondo una nuova ambientazione.
venerdì 7 marzo 2014
Lone Survivor
Lone Survivor ci porta in Afghanistan a seguire le sorti di una sfortunata operazione delle truppe speciali, un fatto reale (almeno come ispirazione di base del film) in cui quattro uomini dei Navy Seals finiscono in una terribile trappola e, isolati, vengono schiacciati da una superiore forza nemica. Per chiarire: I Navy Seals sono un settore della Marina USA che si occupa di operazioni speciali, più o meno si tratta di commandos o comunque truppe molto specializzate. I Talebani afghani sono invece dei guerriglieri che si fanno ammazzare un tanto alla tonnellata. Vanno meglio in agguati o facendo esplodere ordigni stando al coperto, piuttosto che in una battaglia aperta contro le forze USA. Ma se sono molti contro pochi, possono anche vincere.
Nel fatto reale come nel film, il gruppo dei Navy Seals, che doveva osservare le mosse del leader talebano Shah (interpretato da Yousuf Azami), viene scoperto casualmente da dei pastori. I soldati USA non se la sentono di eliminare gli intrusi a sangue freddo (sarebbe anche contro i regolamenti), quindi si ritirano, cercando di contattare la base e farsi portare via dagli elicotteri. Andrà tutto storto e soltanto un soldato (attore: Mark Wahlberg che, tra i tanti film, fu nella Tempesta Perfetta) ne uscirà vivo dopo una terribile battaglia e una caccia all'uomo.
Nel fatto reale come nel film, il gruppo dei Navy Seals, che doveva osservare le mosse del leader talebano Shah (interpretato da Yousuf Azami), viene scoperto casualmente da dei pastori. I soldati USA non se la sentono di eliminare gli intrusi a sangue freddo (sarebbe anche contro i regolamenti), quindi si ritirano, cercando di contattare la base e farsi portare via dagli elicotteri. Andrà tutto storto e soltanto un soldato (attore: Mark Wahlberg che, tra i tanti film, fu nella Tempesta Perfetta) ne uscirà vivo dopo una terribile battaglia e una caccia all'uomo.
giovedì 6 marzo 2014
Ambientazioni fantascientifiche
Lasciamo per un attimo stare i mondi immaginari e concentriamoci su quelli reali (per quanto irraggiungibili allo stato attuale delle cose). Chi legge fantascienza, chi si interessa ai giochi di ruolo, chi scrive probabilmente si pone spesso la domanda su quali errori si possono compiere nel descrivere una ambientazione. Questo articolo su io9 si pone appunto il quesito dal punto di vista scientifico e alla luce di quello che è stato scoperto con le ultime osservazioni di pianeti exrasolari. Il risultato è piuttosto interessante. Secondo l'articolista chi immagina mondi alieni li pensa molto, troppo simili alla terra: la realtà è che i pianeti con qualche possibilità di ospitare la vita potrebbero presentare delle caratteristiche molto bizzarre. Vediamone qualcuna.
lunedì 3 marzo 2014
The Emperor's Soul
Immagino che tutti i lettori del fantastico conoscano Brandon Sanderson, l'uomo che, oltre ad aver scritto del buon fantasy di suo, s'è preso il compito di completare la saga infinita di Robert Jordan. Con The Emperor's Soul (casa editrice Tachyon Publications), Brandon ha vinto il Premio Hugo 2013 per la migliore Novella, dove per "novella" qui s'intende una composizione tra le 17.500 e le 40.000 parole.
Insomma può essere un romanzo breve, un racconto lungo o... be', più o meno una cosa del genere. The Emperor's Soul in effetti è una storia relativamente semplice con pochi personaggi e caratterizzazione quanto basta. L'insieme a mio parere è ben riuscito e mi auguro che venga tradotto nella nostra lingua prima o poi.
Insomma può essere un romanzo breve, un racconto lungo o... be', più o meno una cosa del genere. The Emperor's Soul in effetti è una storia relativamente semplice con pochi personaggi e caratterizzazione quanto basta. L'insieme a mio parere è ben riuscito e mi auguro che venga tradotto nella nostra lingua prima o poi.
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