Una donna si sveglia in una caverna sotto a un vulcano. Non è una donna comune e nemmeno una donna nel vero senso della parola: appartiene a una Antica Razza dotata di grandissimi poteri, superiore ai comuni uomini, e nonostante ciò estinta ormai da molto tempo, e semi dimenticata. Un antico demone maledice questa sua resurrezione annunciandole che dovrà andare alla ricerca della sua identità e dei suoi poteri, e che soffrirà per una maledizione di grande bruttezza: sarà costretta a portare una maschera.
Inoltre non potrà morire, se viene uccisa rinascerà ogni volta. E porterà sempre l'infelicità con sé. Tuttavia avrà la scelta, sempre disponibile, di darsi la morte con una lama che le viene indicata.
Così inizia The Birthgrave di Tanith Lee, tradotto in italiano come Nata dal Vulcano.
La nostra eroina affronta così il mondo, infelice e insoddisfatta, incontrando vari popoli, varie civiltà e inevitabilmente vari uomini. Conosceremo un gruppo di predoni e assassini che terrorizzano e saccheggiano le carovane di mercanti, città opulente e decadenti dove si tengono grandi mercati, ci si diverte con corse di cavalli con il cocchio in stile antica Roma, e la perfidia dei potenti si muove nei corridoi di grandi palazzi. E poi ancora le civiltà tribali, con poche leggi e regole, e una razza che vorrebbe imitare gli Antichi ma (ovviamente) non vi riesce salvo qualche aspetto superficiale.
martedì 28 gennaio 2014
giovedì 23 gennaio 2014
Quatermass ovvero L'Astronave degli Esseri Perduti
Il professor Quatermass è un personaggio celebre della fantascienza inglese ed è apparso in varie incarnazioni. Io ho ripescato L'Astronave degli Esseri Perduti, ovvero Quatermass and the Pit. Questo classico della fantascienza, diretto nel 1967 da Roy Ward Baker con l'interpretazione di Andrew Keir nei panni del dottor Quatermass, ci mette alle prese con la scoperta di uno strano oggetto nel centro di Londra, durante lavori di ampliamento della rete metropolitana.
All'inizio, quando arrivano i militari a prendersi carico del ritrovamento, si pensa che si tratti di un grosso ordigno che risale ai tempi della Seconda Guerra Mondiale (una V-1 oppure V-2). Il dottor Quatermass non ne è convinto ma un antipatico e saccente militare (cliché!) controlla le operazioni e non gli dà retta. Si pensa quindi all'eventualità di rimuovere l'ordigno o comunque di renderlo inoffensivo. Ma le cose presto si complicano, dal momento che il materiale è decisamente alieno e resiste molto bene ai tentativi di penetrazione con gli strumenti disponibili.
All'inizio, quando arrivano i militari a prendersi carico del ritrovamento, si pensa che si tratti di un grosso ordigno che risale ai tempi della Seconda Guerra Mondiale (una V-1 oppure V-2). Il dottor Quatermass non ne è convinto ma un antipatico e saccente militare (cliché!) controlla le operazioni e non gli dà retta. Si pensa quindi all'eventualità di rimuovere l'ordigno o comunque di renderlo inoffensivo. Ma le cose presto si complicano, dal momento che il materiale è decisamente alieno e resiste molto bene ai tentativi di penetrazione con gli strumenti disponibili.
mercoledì 22 gennaio 2014
Colonia
Devo aver già in passato espresso accorati lamenti per il fatto che i giochi da tavolo "tedeschi" insistono sempre sugli stessi temi. I giocatori gestiscono lavoratori, denaro, materie prime, materie trasformate, e anziché competere gareggiano in partite parallele dove l'unico vero conflitto è quello, al limite, di soffiarsi a vicenda le opportunità. Siamo sicuri che sia sempre così? A dire la verità qualche variante sul tema esiste ma certi elementi si ripetono in maniera eccessiva, almeno per me. (Altri giocatori ovviamente adorano questo tipo di giochi e avendone magari già provati una ventina non esitano a cacciare fuori 50 o 60 euro per comprarne uno di più. Beati loro!). Colonia della Queen Games a dire la verità non è l'ultimo grido ma un gioco uscito già da qualche anno. La gestione qui si distribuisce in varie attività che si svolgono nel giro di una astratta settimana, i lavoratori da gestire sono parecchi ma devono bastare per dar copertura a tutte le attività quindi c'è da stare molto attenti.
domenica 19 gennaio 2014
Perché non dicono nulla?
Ho avuto dei dati parziali sui lettori di Nove Guerrieri dall'Editrice GDS. Il dato non è proprio eccitante ma è anche ampiamente incompleto perché i numeri di un paio di negozi online arrivano con un mese di ritardo rispetto agli altri (e uno di questi negozi è Amazon, per cui è importante). Comunque anche immaginando che i risultati più grossi debbano ancora arrivare ho potuto fare un paio di considerazioni.
Da un lato l'ebook è in circolazione da fine novembre quindi è presto per fare previsioni, Nove Guerrieri potrebbe ancora arrivare a un relativo successo (successo inteso in termini di libro italiano distribuito solo online in forma digitale) come pure rimanere a livelli modesti. Dall'altro posso dire con sollievo che gli acquirenti sono più numerosi delle persone che sono andato a rastrellare una per una, e di quelle che mi hanno già detto di avere acquistato il libro. Perché parlo di sollievo?
Da un lato l'ebook è in circolazione da fine novembre quindi è presto per fare previsioni, Nove Guerrieri potrebbe ancora arrivare a un relativo successo (successo inteso in termini di libro italiano distribuito solo online in forma digitale) come pure rimanere a livelli modesti. Dall'altro posso dire con sollievo che gli acquirenti sono più numerosi delle persone che sono andato a rastrellare una per una, e di quelle che mi hanno già detto di avere acquistato il libro. Perché parlo di sollievo?
lunedì 13 gennaio 2014
Brainstorm Generazione Elettronica
Brainstorm Generazione Elettronica è un vecchio film di fantascienza, be', non così vecchio forse, ma dal look ormai decisamente datato nonostante qualche effetto speciale e una gestione della telecamera che possono ancora dire la loro. Il titolo in inglese è semplicemente Brainstorm, e si segnala innanzitutto per mostrare tutta la parabola di una invenzione scientifica dall'entusiasmo iniziale a... un po' di problemi che nascono in seguito. Seconda particolarità, è l'ultimo film in cui ha recitato Natalie Wood (1938-1981), che morì durante le proiezioni costringendo a modificare alcune parti della storia. La Wood, che era di origine russa e molto famosa ai suoi tempi (chi se la ricorda oggi?) morì in circostanze decisamente ambigue (il regista Douglas Trumbull fu scioccato dall'evento al punto che abbandonò la professione dopo questo film).
sabato 11 gennaio 2014
Segnalazione
Un bel post sul blog di Argonauta Xeno riguardo a Jack Vance e alla sua opera. Ricordo che il grande scrittore americano, uno dei giganti del fantastico, ci ha lasciato nel 2013.
venerdì 10 gennaio 2014
Andy Warhol
Alla mostra dedicata a Crepax ero andato all'ultimo momento disponibile. Di questa invece parlo quando... fate ancora in tempo ad andarci se volete. Si tiene a Palazzo Reale (due passi dal Duomo di Milano) ed è fruibile fino al 9 marzo prossimo. Andy Warhol, l'artista simbolo della modernità, è stato uno dei simboli degli anni '60 e '70, mischiando controcultura, avanguardia, attenzione alla propria immagine e ricerca della pubblicità e dello scandalo, tra reale ispirazione e un pochino di furbizia.
lunedì 6 gennaio 2014
Ascolta e vota!
A Radio Delta 1 l'amico Simone è in lizza per partecipare con la sua canzone Poesia Pura alla trasmissione Saranno Calibri.
Potete ascoltare (e votare) qui.
Potete ascoltare (e votare) qui.
domenica 5 gennaio 2014
Offshore
La pandemia, che è dovuta a un prione, si manifesta a seguito di eventi bellici che sconvolgono il mondo a partire da una guerra fra le due Coree (e in effetti presumibilmente è un'arma biologica messa a punto dai nordcoreani). Diverse persone in varie parti del mondo cercano di mantenersi in contatto utilizzando i pochi server di rete ancora funzionanti, cercando di mantenere vivo un contatto umano. Ma queste voci ormai stanno scomparendo.
venerdì 3 gennaio 2014
L'Ultimo Cosmonauta
Sebbene sia uno scrittore britannico, Alistair Reynolds è riuscito a cogliere l'atmosfera della Russia profonda, sovietica, rassegnata e fatalista. L'Ultimo Cosmonauta, pubblicato da Delos Books, parte dall'evasione di un uomo che sa troppo. Non fugge però dall'impero carcerario di Stalin, quello descrito nel famoso Arcipelago Gulag. Siamo in un'altra epoca: qualche decennio nel futuro. La Russia è dominata dal Secondo Soviet, è tornato il comunismo. Il mondo è in una fase di contrazione, di declino: non c'è più abbastanza energia e tante cose non sono più possibili, tante opportunità sono state abbandonate. Tra esse, l'esplorazione spaziale. L'uomo in fuga è Dimitri Ivanov ed è stato a bordo di una delle ultime navi spaziali, la Tereskova.
mercoledì 1 gennaio 2014
Capitan Harlock è una schifezza ma forse lo vedrete lo stesso
Non avevo seguito il cartone animato, come la maggior parte dei miei coetanei, per contrasti sui diritti televisivi. Ovvero, poiché si era in diversi a voler guardare la TV e io ero l'unico che amava (certi) cartoni animati giapponesi, spesso ero in minoranza. Mi è rimasta comunque la curiosità per questo eroe particolare, senz'altro diverso da quelli che il Sol Levante ci proponeva nella medesima epoca.
So che c'erano delle donne guerriere, le Mazoniane, ma non conosco quale fosse in generale il motivo del contendere nella serie. Nel film che ho appena visto il motivo del contendere è chiaro, ed è uno dei tanti problemi. Manterrò le anticipazione a un livello modesto, ma qualcuna ce ne sarà.
L'ambientazione di Capitan Harlock parte dalla narrazione di una grande guerra, la Come Home (l'uso di termini in inglese non necessari è fastidiosamente frequente in questa pellicola), fra le colonie umane (500 miliardi di individui) che si contendevano il diritto di poter tornare sulla Terra, pianeta "sacro." Le risorse stanno esaurendosi e l'umanità è invecchiata, e tutti vogliono tornare al pianeta madre, e nasce una guerra per questo. A me sembra una stupidaggine (in una contrazione economica la gente non ha meglio da fare che ammazzarsi per tornare alla cara, vecchia, impoverita Terra?), e anche la descrizione della Terra come un giardino lo sembrerebbe. Dovrebbe essere un pianeta sfruttato a morte, no? Comunque il vero motivo è la nostalgia, nostalgia che un'entità internazionale, la Gaia Sanction, proibisce ponendo il veto per tutti, al termine della guerra, di rimpatriare sulla Terra.
So che c'erano delle donne guerriere, le Mazoniane, ma non conosco quale fosse in generale il motivo del contendere nella serie. Nel film che ho appena visto il motivo del contendere è chiaro, ed è uno dei tanti problemi. Manterrò le anticipazione a un livello modesto, ma qualcuna ce ne sarà.
L'ambientazione di Capitan Harlock parte dalla narrazione di una grande guerra, la Come Home (l'uso di termini in inglese non necessari è fastidiosamente frequente in questa pellicola), fra le colonie umane (500 miliardi di individui) che si contendevano il diritto di poter tornare sulla Terra, pianeta "sacro." Le risorse stanno esaurendosi e l'umanità è invecchiata, e tutti vogliono tornare al pianeta madre, e nasce una guerra per questo. A me sembra una stupidaggine (in una contrazione economica la gente non ha meglio da fare che ammazzarsi per tornare alla cara, vecchia, impoverita Terra?), e anche la descrizione della Terra come un giardino lo sembrerebbe. Dovrebbe essere un pianeta sfruttato a morte, no? Comunque il vero motivo è la nostalgia, nostalgia che un'entità internazionale, la Gaia Sanction, proibisce ponendo il veto per tutti, al termine della guerra, di rimpatriare sulla Terra.
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