mercoledì 29 ottobre 2008

Nessun Dove

Le favole di Neil Gaiman non mancano di aspetti cupi e brutali, ma questa si muove tra ammazzamenti e tradimenti con una tale leggerezza da far sembrare (a volte) quasi simpatici due assassini come quei mattacchioni di Mr Croup e Mr Vandemar: due spietati esecutori che seminano terrore e morte finché... occhio alle anticipazioni da qui in poi... finché una bella fregatura arriva anche per loro.
Alcune caratteristiche di Nessun Dove (che era una serie televisiva prima di diventare libro) mi ricordano qualcosa di visto altrove, come l'origine del personaggio di Richard, che vive una vita noiosa in una banca, con fidanzata arrivista e un po' odiosa e un bel tran tran regolare, e che si ritrova in una realtà alternativa dove non ha cibo, non ha lavoro, e tutti se ne fregano, facendo con agghiacciante indifferenza commenti da cui si capisce che si aspettano che egli muoia di stenti (o peggio) in breve tempo. Ma quando riuscirà a combinare qualcosa di buono nel mondo della Londra di Sotto e tornerà finalmente indietro (dopo aver salvato Porta, la vittima designata dei due assassini), scoprirà che gli è impossibile ricominciare con la vecchia carriera (e fidanzata). E tornerà alla dimensione alternativa che dopo tanta fatica aveva lasciato.

Devo ammettere che l'urban fantasy non mi aveva particolarmente attirato fino a tempi recenti. L'illuminazione l'ho avuta senz'altro con Sergej Luk'janenko, Gaiman l'ho letto con molto più sospetto. Riesce con fin troppa naturalezza a muoversi nei mondi paralleli, a creare dimensioni fatate e a immergervi il lettore.
A volte mi sono ribellato, cercando di capire il meccanismo, perché non riuscivo a farmi una ragione dell'incredibile leggerezza con cui questo autore sa prendere il lettore per mano.

"Sei Jessica Bartram. Sei la responsabile marketing della Stockton. Hai ventisei anni... (taglio) ... Oh, e negli ultimi diciotto mesi siamo stati fidanzati."
Jessica sorrise nervosamente. Forse si trattava davvero di uno scherzo, di una di quelle spiritosaggini che tutti gli altri sembravano capire e che lei non riusciva mai ad afferrare.
"Credo che lo saprei se fossi stata fidanzata con qualcuno per diciotto mesi, signor hmm."


Il meccanismo che separa le due città di Londra (quella fatata e quella reale) è l'indifferenza, e a volte le dimensioni separate. I personaggi della Londra di Sotto a volte si muovono per passaggi strani in posti reali ma inaccessibili alla gente della Londra di Sopra. A volte si muovono in mezzo alla gente ma non ne vengono notati, le persone del mondo vero non riescono a prestare loro attenzione. Qui ho riflettuto se si potesse veramente accettare questo meccanismo. Richard affronta direttamente la fidanzata (anzi, già ex fidanzata) che non lo riconosce: possiamo immaginare che, tra diari, regali o mille altri dettagli della vita Jessica forse riceve cento volte al giorno il campanello d'allarme che le dovrebbe far capire che qualcosa della sua vita passata è ora scomparso dalla sua memoria. Ma anche se qualcosa di lampante, come un'annotazione nel suo diario (diario la cui esistenza ipotizzo io, non c'è nel libro) le facesse capire inequivocabilmente di essere stata fidanzata con un tizio ora scomparso dalla circolazione, il meccanismo dell'indifferenza farebbe sì che, dopo magari un momento di curiosità e dubbio, non farebbe seguito nessuna azione e la scoperta stessa andrebbe dimenticata, ogni volta che avvenisse.
Gli amici e i parenti, per via dello stesso meccanismo, non potrebbero ricordare a Jessica che aveva un fidanzato, perché non se lo ricorderebbero nemmeno loro. Insomma, lo stratagemma letterario per far finire il povero Richard in un'altra dimensione è semplice, brillante e funziona!
E a parte questo, con il suo mescolare toni cupi e favolistici Nessun Dove è una bellissima lettura.
Tanto di cappello al sig. Gaiman...

8 commenti:

Francesco Falconi ha detto...

a mio avviso il più bel libro di Gaiman.

ciao,
Francesco

Bruno ha detto...

@Francesco: Ne ho letti troppo pochi, io, per metterli in classifica e sceglierne uno che preferisco... comunque è molto bello, e faccio ancora fatica a capire perché lo trovo così bello.

Anonimo ha detto...

sì, davvero bello. uno degli aspetti più potenti della narrativa di gaiman è, credo, proprio il suo stile, nei dialoghi e nelle descrizioni, che rendono naturale anche la situazione più folle o tenebrosa. e poi succede che sei a passeggio di notte per strada e senti che potrebbe davvero accaderti quello che accade ai suoi personaggi.
meraviglioso.
(forse è bello perchè non capisci perché è bello. potrebbe essere una delle spiegazioni del fascino esercitato dalle cose misteriose)

credo che sia anche il mio preferito, ma coraline, american gods e i ragazzi di anansi sono poco sotto.

OT: ho visto che hai pubblicato nella tana del goblin. grande!

Bruno ha detto...

@afanear: è notevole proprio il fatto che riesca ad avere un fascino misterioso. Che non sia semplice de-costruirlo e "capire come fa".

OT: sì la recensione c'è, non potevano caricare l'immagine però...

Nick Truth ha detto...

Ciao :)

Nessun dove è uno dei miei libri preferiti, adoro Gaiman, il suo stile, la sua semplicità e la sua magia.
Questo lo reputo uno dei suoi capolavori, insieme a American Gods e I Ragazzi di Anansi.

è splendido questo libro per tanti motivi, quelli che ho trovato io sono:
- il fatto che è scorrevole, con una storia che ti incolla dalla prima all'ultima pagina.
- l'ironia. Gaiman fa dell'ironia il suo punto forte, insieme alla fantasia infantile.
- il fatto che mischia il fiabesco al metropolitano con una naturalezza invidiabile.

-Le tematiche.
Può non sembrare a una prima lettura, perchè magari si è talmente immersi nella storia da non rendersene conto, ma questo romanzo riesce davvero ad andare nel profondo, senza mai farlo pesare.
Parla di città, prima di tutto, Londra è in primo piano e la magia della città non viene inventata, ma scoperta (basta pensare ai giochi che fa con i nomi). Nelle città, nelle metropoli in particolare, si muovono delle persone che sono realmente invisibili, che incrociamo per le strade e poi dimentichiamo subito, come gli abitanti di Londra Sotto. Basta pensare a tutti i senzatetto, mendicanti che affollano le nostre strade. Gli abitanti di Londra sotto sono tutti sporchi, anche quando sono nobili (pensa a Porta). E poi, tema fondamentale in Gaiman, la fantasia, il bisogno di vivere avventure per non accontentarsi di un esistenza fatta di solo guadagno, arrivismo ecc...

Beh, sono tanti i temi!

Ti ho scritto un commento lunghissimo, ma dovevo per forza dire la mia trattandosi di uno dei libri che amo di più :)

Alla prossima,
Nick Truth

Bruno ha detto...

Ben trovato Nick. Condivido il tuo commento.
C'è da dire però che non approvo il consumo di gatti a scopo alimentare nella Londra di Sotto...

Anonimo ha detto...

L'ho finito di leggere or ora.
Sono vagamente estasiato, devo procurarmi quanto prima The graveyard book.

Gaiman mi stupisce ad ogni libro, per ora questo è senza dubbio il migliore. Anche più di American Gods (che pure ho idolatrato).

Bruno ha detto...

Di Gaiman conosco NessunDove, The Graveyard book e Stardust.

In effetti NessunDove resta il migliore anche per me.