Ovviamente lasciamo da parte le procaci donzelle che fanno da riposo del guerriero, le martiri piangenti ecc... parliamo solo di donne che riescono a combinare qualche cosa.
Beh, nonostante i miei giudizi e pregiudizi ne ho trovate.
Innanzitutto il personaggio di Eowyn scritto dal vecchio maestro Tolkien non è affatto male. Rispetto a tante eroine che sono scese in battaglia, lei lo fa con più profondità di motivi, determinazione, vero coraggio.
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Il ciclo di Darkover di Marion Zimmer Bradley l'ho assaggiato in una sola portata (sinceramente ora non sono nemmeno sicuro di poter ricordare il titolo del libro che ho letto) e decisamente non ho gradito. Ma della stessa autrice ho trovato abbastanza solido il personaggio di Morgana ne Le Nebbie di Avalon, per quanto non abbia praticamente niente a che vedere con la Morgana delle leggende arturiane (infatti nel libro è impegnata in un'ultima difesa del mondo pagano che sta scomparendo, e sarà testimone di un drammatico cambio di epoche). Pur con tutte le caratteristiche classiche delle eroine di MZB e un accenno delle solite tematiche femministe, l'ho trovata appassionata e convincente (ed anche il libro lo è).
Nella trilogia di Lyonesse (scritta da Vance) troviamo un'altra eroina che ritengo convincente: la vivace e irrequieta Madouc, che riesce a sconfiggere i malvagi piani di Re Casmir.
Il Libro del Nuovo Sole di Gene Wolfe ci presenta, fra i vari personaggi femminili, una gran figura di "cattiva" in Agia e una generosa eroina in Dorcas (una figura femminile ordinaria per alcuni aspetti, ma si sa battere quando occorre).
Eroine fantastiche: esistono? Forse qualcuna sì...
3 commenti:
Ehilà! Ne approfitto per fare un saluto ora che ne ho l’occasione!
Non ho letto questi libri però…
Non ho personaggi principali femminili, perché mi annoierei a descriverli e con questo ho detto tutto! Cioè io personalmente prediligo gli “eroi” maschili, non so perché… Forse sono un po’ in ritardo per i commenti ma volevo chiedere una cosa che continua a saltarmi alla mente in questi ultimi giorni. Se pur nel mio piccolo sto cercando di indagare su un fatto che reputo al quanto contraddittorio, ma che nel suo insieme è l’essenza della storia: Il personaggio. Sento molto spesso parlare, raccontare di personaggi che non piacciono, ma al contrario le storie che ci girano attorno come i personaggi secondari piacciono di più. Quando sono perfetti non vanno bene, a parte che molto spesso sono dei buoni a nulla che si ritrovano (credo riguardi anche l’altro Post sullo stereotipo del fantasy) con dei destini più grandi di loro… e tutto d’un tratto diventano gli eroi di turno, ma se non fosse così come dovrebbe essere? E soprattutto se c’è chi li crea e chi li legge questo vuol dire che forse in fondo, in fondo piacciono… a meno che la gente non sia masochista…
Qual è il personaggio ideale? Io ho un personaggio al quanto bislacco… all’inizio quando non mi facevo certi problemi cercavo di incarnarlo con un certo stereotipo che piaceva solo e unicamente a me…
Non per essere egoista ma io il mio personaggio l’ho fatto appositamente odioso (non è vero, però credo che appaia così) perché proprio dato da questo fattore volevo creare qualcosa di diverso (che presunzione ^^) ma alla fine è ancora lì indeciso, proprio come me… Be’ forse è meglio che non mi butti su queste cose tanto alla fine so che non lo finirò mai, solo che a me piace sperare…
Saluti da una non scrittrice ^^
ciao Iris, è un peccato che tu non abbia letto dei personaggi cui mi riferisco (urka, nemmeno Eowyn di Tolkien?) comunque non trovo strano che tu preferisca i personaggi di un sesso piuttosto che dell'altro (non è detto che ci si debba immedesimare, i meccanismi possono essere altri).
Quanto al tuo dubbio: lo Sfigato che diventa eroe (è anche uno stereotipo di Hollywood) punta al grande pubblico, a far immedesimare la gente comune, che viene pertanto insultata da questo atteggiamento ma non se ne accorge (io ci faccio caso ma se lo spettacolo merita a volte accetto il meccanismo).
Lo stereotipo non va bene per il protagonista (almeno secondo me).
Il personaggio troppo forte bello e bravo o troppo idealizzato (la Mary Sue) va valutato volta per volta... io amo pizzicare questo aspetto ma non è detto che la caratterizzazione non sia valida lo stesso.
I protagonisti odiosi esistono. Antieroi, o anche veri e propri malvagi. Certamente devono anche avere dei tratti positivi, a meno che lo scrittore abbia deciso che il "cattivo" sia il protagonista.
Trovare aspetti contrastanti facilita in realtà la creazione di personaggi realistici: perché la gente di solito è fatta di un misto di qualità positive e negative. Anche i grandi della storia, a volte in maniera sorprendente (i grandi condottieri sono di solito stati insensibili bastardi, a volte crudeli anche con gli amici, vedi Alessandro Magno, o poco sensibili alle sofferenze di chi crepava per creare la loro gloria, vedi Napoleone).
Un libro può essere valido anche se non tutti i personaggi lo sono, comunque. Il Segreto dell'Alchimista della Romagnoli è valido per la trama e per l'ambientazione più che per i personaggi.
Auguri per il tuo lavoro da un non scrittore.
Lo ammetto che sono pigrona e devo leggere ancora tanto per farmi un’idea più localizzata di un mondo che effettivamente non esiste ma di cui amiamo descriverne i tratti, in genere non prediligo solo fantasy ed infatti ho letto qualche libro (di quelli che ho letto) che non riguarda affatto questi mondi che nascono da un “fantastico”. Così come i personaggi. Grazie per i consigli, cercherò di leggere questi libri così poi potrò confrontarmi anche con te e magari dirti come la penso! È bello sapere come la pensa la gente anche su determinate cose, anche se è difficile. In tanto io vado avanti con il mio personaggio, spesso contraddittorio, tutto al più non faccio tanto danno!!^^
E ti ricambio gli auguri ^^
Ciao
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