lunedì 31 ottobre 2016

Elfes: Le Crystal des elfes bleus

Nel mio viaggio in Francia sono stato attratto dalla copertina, e dalla qualità dei disegni di Elfes, una corposa serie di fumetti fantasy che può vantare una qualità grafica superba. Gli autori del primo volume sono Jean Luc Istin (sceneggiatura), Kyko Duarte (disegni), Saito (colori) per conto della Soleil Productions. Nicolas Jarry e il già citato Istin sono le menti propulsive dell'intera serie. In effetti non si tratta di una sola serie ma di un complesso progetto dove compaiono anche gli Elfi Silvani e gli Elfi Bianchi, e anche le altre razze hanno la loro da dire: per quanto riguarda i Nani ho già visto diversi albi nelle fumetterie francesi. Per inciso qualcosa di tutto questo è anche comparsa in italiano ma, avendo la fortuna di poter leggere in francese (questa lingua, e non l'inglese, è in effetti quella che ho studiato a scuola), generalmente se si tratta di fumetto d'oltralpe non mi affido alle edizioni di casa nostra. Perché arrivano anche molto dopo, se pure arrivano, a completare una serie. Tornando a questo fumetto e all'intera serie di cui fa parte, basta pensare ai titoli per porsi ovviamente una domanda angosciante: cosa sarà, un fantasy alla Tolkien dipanato in un'infinità di volumi? In effetti non è così, e nel primo volume gli elfi blu ci mostrano una cultura variegata dove non mancano, tanto per fare un esempio, dei custodi marini (custodi del cristallo magico del titolo) che hanno delle forme decisamente inquietanti per non dire cthulhoidi.

venerdì 28 ottobre 2016

Lollipop

Lollipop, di Germano Greco, è uno spin-off di Due Minuti a Mezzanotte, l'universo di supereroi condiviso cui anche io ho dedicato un racconto (Gruppo 42, al momento non disponibile). L'eroina (supereroina), Marilyn, è una bionda che potrebbe essere all'aspetto una stella del cinema o della musica rock, lavora per un'agenzia di servizi segreti e fa tante, cattivissime, cose. È anche una ragazza sofferente, di una malattia micidiale che potrebbe ucciderla e influenza tutto quello che pensa e che fa. E per giunta Marilyn non ha un pieno controllo sui suoi stessi ricordi...
Ma poiché il racconto è abbastanza breve, se mi metto a raccontare anche quello che avviene anticipo tutto... e comunque quello che avviene non è essenziale, in questo caso è più importante come la storia è scritta.
Lo stile di Greco qui è visionario e viscerale, costringe il lettore a immedesimarsi e seguire la vicenda. Una storia d'azione con delle sfaccettature imprevedibili che vi consiglio di sperimentare.
Lollipop è adesso in una raccolta con il racconto successivo della serie.

martedì 25 ottobre 2016

Ekhö Monde Miroir: Paris Empire

Torniamo sul mondo parallelo di Ekhö, il fumetto a cura di Alessandro Barbucci e Cristophe Arleston. Dopo aver risolto il mistero della scomparsa di sua zia a New York, Fourmille Gratule si reca nella gaia Parigi per sistemare i problemi contrattuali con il Poulain Rouge (che ovviamente in questo mondo parallelo è l'equivalente del Moulin Rouge) dove lo spettacolo delle spogliarelliste Yummy e Yumma è saltato, per un motivo abbastanza comprensibile: Yummy, per le vicende del primo volume della serie, è (spoiler!) finita in prigione. Per salvare il ricco contratto l'impresaria Fourmille impara il numero sperando di sostituire lei stessa la ballerina mancante, al fianco di Yumma, la sua contabile-spogliarellista di fiducia. A Parigi ovviamente deve portarsi anche Yuri, che per decreto dei Preshaun è diventato inseparabile, onde evitare uno squilibrio nelle forze che sostengono il mondo parallelo.

Dal momento che il fumetto è... francese, in Francia c'è un grande impero retto da un discendente di Napoleone. All'arrivo dei nostri protagonisti però il principe ereditario viene assassinato e si verificano degli attentati. C'è quindi un altro mistero da risolvere e anche stavolta, per via degli strani poteri acquisiti nel transitare fra i due mondi, Fourmille si trova a fare da ospite al personaggio assassinato mentre si cerca di scoprire i colpevoli. Verrà fatta giustizia? E come andrà a finire il numero al Poulain Rouge?

La storia procede con alcune minori novità sulla falsariga del precedente fumetto ambientato a New York, sempre ben disegnata e di piacevole lettura.

venerdì 21 ottobre 2016

Deadpool

Mi ero prefissato di vederlo anche se con i supereroi sono in fase un po' sì e un po' no, ma alla fine al cinema l'ho perso. Prodigi dei canali on-demand, ho recuperato la visione di questo film senza dovermi comprare il DVD o ricorrere a mezzucci illegali. Sto parlando di Deadpool, l'antieroe (e quindi anti-supereroe) della Marvel interpretato da Ryan Reynolds, che fa una discreta figura per quanto, la maggior parte del tempo, il suo volto sia coperto da un cappuccio rosso. Il regista, Tim Miller, è alla prima prova ma era già un esperto di effetti speciali... quindi proprio quello che ci vuole per questo genere di film.

Deadpool, il protagonista, ottiene i suoi poteri, rimanendo però sfigurato, quando usufruisce di una prodigiosa trasformazione che può permettergli di sopravvivere a un tumore. La cura non è stata data per spirito caritatevole né tutte le conseguenze erano spiegate, e ne consegue che tra Deadpool e Ajax (Ed Skrein) ovvero il suo "salvatore," non correrà buon sangue. Tutt'altro. Perciò Deadpool cerca vendetta e nel frattempo resiste ai tentativi degli X-Men di arruolarlo nel loro team di supereroi "buoni."

martedì 18 ottobre 2016

Conquistador


Un fumetto eccezionale, ambientato ai tempi dei "conquistadores" spagnoli ma con una decisa sterzata verso il fantastico, con venature horror. Conquistador, di cui ho letto in italiano il primo volume, è sceneggiato da Jean Dufaux e disegnato da Philippe Xavier. Si tratta di una coppia di successo, reduce da altre creazioni di indubbio valore. La storia narra della famosa spedizione di Cortés alla conquista del Messico, e della debolezza di Montezuma, l'imperatore azteco, che tratta gli Spagnoli come se fossero divinità.

Il consigliere di Montezuma non perde tempo a mostrargli come invece stanno le cose, e dal governatore spagnolo parte una spedizione per fermare l'avventuriero Cortés, che ha fatto più di quello che era nei suoi compiti. Ma l'ambizioso condottiero non teme le difficoltà. Anzi. ha annusato i tesori degli aztechi e li vuole a tutti i costi. Pertanto incarica un gruppo eterogeneo di soldati e avventurieri di provvedere a impadronirsene. Hernando Royo, il protagonista della nostra storia, fa parte di questo gruppo che, nella sua missione, dovrà fare i conti con oscure divinità ancestrali, giungle sterminate, spietati inseguitori dalla pelle rossa, droghe dal potere strabiliante. E ovviamente tanta, tantissima morte.

Eccezionale la capacità artistica di questo fumetto (ovviamente siamo in territorio di disegno realistico, alla occidentale) anche se a mio parere in qualche occasione prevale la voglia di creare l'affresco sul dinamismo che sarebbe più appropriato al mezzo espressivo. Le tonalità di colori si alternano dai paesaggi luminosi delle spiagge e della metropoli azteca all'interno della foresta, il "cuore di tenebra" della giungla in cui le tonalità cupe, verde marcio e bluastre fanno da sfondo a questa terribile avventura.
Ben fatto, bella storia, atmosfera resa in maniera convincente. Val la pena di provare questo fumetto.

domenica 16 ottobre 2016

Luke Cage

Ho letto su Fantasy Magazine il giudizio, non proprio entusiasta, di Emanuele Manco su Luke Cage, nuova serie TV di Netflix, e ovviamente della Marvel, riguardante un supereroe. Questa volta si tratta di un nero, e molti dei protagonisti sono neri, il che sarebbe una novità. O meglio, diciamo che Luke Cage era ai suoi tempi, quando era un fumetto negli anni '70, una novità per come si inseriva nella cultura dell'epoca e faceva il verso alla "blaxploitation," ovvero a quel filone narrativo (mi ricordo un certo numero di film) con protagonisti neri. Luke Cage non è, comunque, il primo supereroe di colore.

venerdì 14 ottobre 2016

Nel Cuore dell'Europa (terza parte)

A settembre, come esposto in precedenti articoli, ho visitato alcune località tra Francia e Germania (per non parlare del Lussemburgo). La decisione di andare in auto non è stata così indolore, nel senso che di solito preferisco non cimentarmi nelle mie doti di pilota in situazioni sconosciute (all'estero, con carenza di parcheggi eccetera).

Ammetto quindi che prima dell'avvento dei navigatori satellitari non mi sarei mai cimentato in un'impresa del genere. Oggi è più facile, e se l'ho fatto io, lo possono fare tutti. Accertatevi però di avere le mappe aggiornate... non fate come me che, avendo acquistato prima del viaggio un nuovo navigatore Garmin, mi sono illuso che le mappe fossero per forza le ultime disponibili, pagandone poi le conseguenze.



Se si desidera toccare in un viaggio diverse località lungo un percorso di nostra scelta, esistono diverse opzioni, soprattutto in paesi moderni e bene organizzati; ma l'automobile offre un grado di flessibilità e libertà maggiore di altri, e costi che, alla fine, non sono così astronomici.

lunedì 10 ottobre 2016

Ekhö Monde Miroir

Nella mia capatina a Strasburgo ho, inevitabilmente, comprato un sacco di fumetti, perché la Francia ha per me, se non altro, il privilegio di essere (assieme al Belgio) la patria del fumetto che vale ancora la pena di leggere.
La serie di Alessandro Barbucci (disegnatore) e Christophe Arleston (testi), dal titolo Ekhö Monde Miroir, ovvero Ekhö Mondo Specchio, ha visto la luce anche in italiano ma mentre i transalpini hanno avuto il piacere di leggerne diversi episodi, nella nostra lingua ce ne sono solo tre (a quanto mi risulta).

Il fumetto narra delle fantastiche disavventure di una graziosa e prosperosa fanciulla, Fourmille Gratule (Formicola Grattuglia in italiano). Durante un volo verso New York, alla ragazza compare un misterioso essere, uno "scoiattolo vestito come un becchino," che in effetti appartiene alla razza dei Preshaun, proveniente da un mondo alternativo (Ekhö).

Fourmille è convocata per prendere possesso di un'eredità. Proprio mentre l'aereo comincia ad avere delle difficoltà lo strano dignitario in sembianze di animaletto racconta alla ragazza che la zia Odelalie è morta lasciandole qualcosa in eredità. Lei è ancora più stupita perché il decesso della zia risale a parecchi anni fa.

venerdì 7 ottobre 2016

Krampus

L'anno scorso verso Natale c'è stata una diatriba quando un film che alcuni aspettavano con curiosità è stato snobbato dalla distribuzione italiana, che ha preferito monopolizzare le sale per proporci certe pellicole nostrane su cui non vado a indagare. Il film è Krampus, diretto da Michael Dougherty, tradotto in italiano come Krampus - Natale non è sempre Natale.
La storia prende l'avvio da una leggenda su un mostriciattolo delle leggende germaniche ma anche italiane, una specie di Babbo Natale al contrario, che punisce i bambini cattivi. Nel film però il Krampus colpisce chi volta le spalle al Natale e al suo messaggio di speranza. È quello che succede a un ragazzino quando si riunisce la sua famiglia con il parentado (praticamente composto da "redneck" ovvero gli zotici statunitensi, il che crea una certa tensione). Tra litigate e contrasti fra i familiari lo spirito del Natale si perde, soprattutto quando questo ragazzino subisce una crudele presa in giro dalle cugine, e arriva una tempesta di neve con tanto di blackout e invasione di creature malvagie. La faccenda si fa drammatica quando, nonostante la collaborazione fra le due famiglie e il superamento delle rivalità precedenti, a uno a uno grandi e piccini cominciano a sparire o a essere rapiti.

Sorpresa (e anticipazione della trama per cui saltate al prossimo paragrafo se non la volete): è tutto un sogno del ragazzino protagonista, il giorno dopo si sveglia e non è successo niente! Insomma nonostante tutto c'è ancora tempo per fare un Natale come si deve.

Krampus mi ha lasciato perplesso per un motivo: non mi sembra certo uno di quei film (mi viene in mente Tim Burton, quello dei tempi migliori) che pur trattando di favole o temi "infantili" sono mirati agli adulti. A me non ha detto gran che. Però credo che i bambini piccoli ne potrebbero essere spaventati. Nonostante i miei dubbi, il film al botteghino ha avuto un certo successo. Giudizio: boh?

lunedì 3 ottobre 2016

Nel Cuore dell'Europa (seconda parte)

Aggiungendo una meta non prevista al mio viaggio, ho fatto una visitina in Lussemburgo, ovvero nella capitale (Città di Lussemburgo). Ora, questo paese non è noto per molte cose oltre al fatto di essere un paradiso fiscale, e la mia illusione che il pomposo nome di Granducato implicasse la presenza di qualche castello fiabesco si è rivelata errata. La città ha qualche scorcio decisamente carino e una bella cattedrale (Notre Dame anche qui). Ma non è così interessante, a mio parere.


A questo punto altre due mete mi attendevano. Una è stata la città di Coblenza (Koblenz), alla confluenza del Reno con la Mosella.