Parlo di Brak the Barbarian, scritto da John Jakes, autore
statunitense ora decisamente anziano, ma che ha goduto di un discreto
successo di vendite nel passato (attivo dagli anni '50 in poi). Ho letto
Brak the Barbarian - Mark of the Demons, versione ebook del
primo successo di questo personaggio, datato 1968. È l'unione di due
diverse storie, una delle quali a sua volta è in realtà un collage di
racconti cuciti insieme da un debole filo conduttore.
Dico subito che non l'ho trovata una lettura di livello eccezionale, e
questo lo avrete già compreso dal titolo del post, aggiungo però che
tutto sommato si fa leggere. Oltre a questo ebook mi sono comprato anche
Brak: The Sorceress sperando in una leggera e piacevole lettura estiva. Forse avrei dovuto aspettare di vedere se il primo libro mi appassionava...
Barbaro, nordico, biondo con treccia bionda e gonnellino in pelle di
leone con tanto di coda, equipaggiato con il solito spadone, Brak è un
"classico" personaggio sword and sorcery, nel senso che ricalca
piuttosto fedelmente Conan il Barbaro, eroe che andava alla
grande in quel periodo. Direi anzi che col capello biondo e il perizoma
leopardato Brak sia stereotipato a un livello che l'eroe howardiano non
raggiungeva. Peraltro, se non si può dire che lo ricalchi fedelmente al
cento per cento, gli assomiglia veramente molto.
Brak è istintivo, coraggioso, leale, diffidente verso le insidie della
civiltà e ostile ai tranelli della magia, che non può contrastare
direttamente ma che, in un modo o nell'altro, riesce sempre a
sconfiggere. Fa ovviamente breccia facilmente nel cuore delle donne, è
di gusti semplici e poco sofisticati, non obbedisce a un codice etico ma
ha una sua moralità istintiva (diciamo che è più cavalleresco di
Conan). Insomma è "quasi" Conan.
John Jakes si distacca dallo stile howardiano in maniera netta per
l'esistenza di una religione assimilabile al cristianesimo, predicata
dai sacerdoti "nestoriani," generalmente personaggi positivi sebbene non
manchino le eccezioni, e per la presenza di Yob-Haggoth, una specie di
dio del male dal nome piuttosto lovecraftiano. Yob-Haggoth è il patrono
di demoni e maghi malvagi che pullulano nel mondo di Brak; ma i simboli
sacri nestoriani a volte sono efficaci nel contrastare i sortilegi
magici. Il tutto dà l'impressione di un qualcosa affastellato a casaccio
per comodità narrativa, non ho trovato finora alcun vero e proprio
approfondimento o sviluppo originale da parte di John Jakes su questi
elementi.
Nel libro che ho letto, Brak incontra mostruosità e insidie magiche a
ripetizione nei vari racconti che punteggiano da sua marcia verso la
terra del Khurdisan (anche qui si poteva aggiungere un po' di fantasia)
dove immagina di trovare prosperità e ricchezza, un mitico sud che in
verità serve da motivo per tenere il barbaro in movimento.
Abbiamo una storia più lunga quando il nostro eroe fa un pezzo di strada
con una carovana, attraversando il deserto per portare a termine
un'operazione commerciale che dovrebbe risollevare le sorti di un
vecchio mercante, il quale viaggia con tutto il parentado che gli è
rimasto (compresa una graziosa e nubile figlia che ovviamente comincerà a
fare gli occhioni dolci a Brak).
Ci sono però anche due personaggi misteriosi, fratello e sorella, che a
Brak sembrano subito sospetti e sinistri, e un insidioso scout, rivale
fin dall'inizio del biondo barbaro. Ovviamente alla carovana ne
succederanno di tutti i colori, ma non anticipo altro.
Giudizio finale: libro leggibile, piacevole a tratti, ma ripetitivo. Non
aspettatevi la prosa di Robert Howard, e non sperate in grande
inventiva e originalità.
2 commenti:
Credimi: lo sento nominare la prima volta da te.
Vado ad informarmi maggiormente!
In effetti Brak oggi è assai poco noto...
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